Coronavirus Emilia Romagna, dati: altri 62 morti. Fase 2, ripresa graduale per filiere

Contagi: 350 in più, nessun nuovo positivo a Cesena. Fase 2, la proposta della Regione: ripartenza con automotive, moda e ceramica

Coronavirus 18 aprile, 350 nuovi casi in Emilia Romagna

Coronavirus 18 aprile, 350 nuovi casi in Emilia Romagna

Bologna, 18 aprile 2020 - Dati sostanzialmente stabili, in Emilia Romagna, per quanto riguarda l'emergenza Coronavirus, dai decessi (62 in più) e i nuovi positivi (350 in più). "In Romagna, in particolare, siamo in una condizione promettente per la riduzione dei contagi: sono 41 i nuovi casi rilevati per oltre 1 milione di abitanti", afferma il commissario ad acta per l'emergenza Sergio Venturi. 

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Adesso, ha proseguito, "prepariamoci a una situazione in cui qua e là ci sarà qualche caso e dunque dovremo mantenere il distanziamento sociale, che vorrei chiamare distanziamento fisico, anche quando usciremo di casa, quando sarà possibile farlo e andremo a lavorare nei luoghi produttivi".

"Abbiamo fatto circa un centinaio di ricoveri in una settimana in terapia intensiva e 160 negli altri reparti - sottolinea poi Venturi in diretta Facebook - questo è un dato che ci ha portato a ridurre i letti" dedicati al covid.

Nella nostra regione sono 22.184 i casi di positività al Coronavirus dall'inizio della pandemia, come detto 350 in più rispetto a ieri. Aumentano le guarigioni: 289 le nuove registrate oggi. I test effettuati hanno raggiunto quota 121.220, 4.394 in più rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia diffusi dalla Regione.

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Si registrano 62 decessi in più rispetto a ieri: 30 uomini e 32 donne. Complessivamente in Emilia-Romagna sono arrivati a 2.965. I nuovi riguardano 9 residenti nella provincia di Piacenza, 9 in quella di Parma, 10 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 14 in quella di Bologna (1 nell’imolese), 2 in quella di Ferrara, nessuno in provincia di Ravenna, 4 nella provincia di Forlì-Cesena (2 nel forlivese e 2 nel cesenate), 5 in quella di Rimini.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.299 a Piacenza (25 in più rispetto a ieri), 2.768 a Parma (43 in più), 4.217 a Reggio Emilia (127 in più), 3.340 a Modena (39 in più), 3.325 a Bologna (58 in più), 354 le positività registrate a Imola (2 in più), 759 a Ferrara (15 in più). In Romagna sono complessivamente 4.122 (41 in più), di cui 921 a Ravenna (11 in più), 796 a Forlì (16 in più), 600 a Cesena (come ieri), 1.805 a Rimini (14 in più).

Complessivamente, 9.166 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (118 in più rispetto a ieri). 296 i pazienti in terapia intensiva: 13 in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-96).

Le persone complessivamente guarite salgono a 5.635 (+289): 2.233 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 3.402 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Tracciamento, test, trattabilità

"Ci stiamo preparando col governo alle '3 T': tracciamento, test, trattabilità", ha spiegato Venturi. "Il segreto sarà questo. I positivi - ha sottolineato - avranno un kit e inoltre dovremo tenere separati i percorsi ospedalieri dei malati Covid dagli altri". Quanto ai test sierologici, Venturi ha ribadito la scelta di bloccare per ora l'attività non pubblica: "Gli esami nei laboratori privati si faranno - ha detto - ma prima dobbiamo certificare che siano efficaci". 

"Nei nostri ospedali non c'è un giorno in cui si possa tirare il fiato. Siamo impegnati per riprendere le attività ridotte o sospese. Gli ospedali iniziano a vivere 'Covid free'", ha poi aggiunto Venturi, indicando come le strutture allestite per l'emergenza non saranno smantellate "perché non possiamo permetterci l'errore di farci cogliere nuovamente di sorpresa".

 

Fase 2, la proposta: riapartenza per filiere

Sperimentazione di aperture anticipate per alcune filiere internazionali, fra cui automotive e automazione, ceramica, moda, nautica e offshore, per salvaguardare l'export. E poi edilizia e costruzioni, con riferimento ai cantieri delle opere pubbliche e dei comparti operativi collegati. Il tutto "garantendo ciò che serve per avere la massima sicurezza". E' la proposta che la Regione Emilia-Romagna ha discusso oggi con il Patto per il lavoro e che presenterà ufficialmente al Governo. 

La Regione pensa, inoltre, a tavoli provinciali per l'individuazione dei protocolli di sicurezza da applicare in tutte le filiere e i settori, dalla manifattura alla logistica, dall'agricoltura alla mobilità.

Il tavolo per il lavoro, che comprende i rappresentanti delle categorie economiche e datoriali, sindacati, enti locali, professioni, Università e Terzo settore, è stato convocato dal presidente Stefano Bonaccini: "Martedì scorso, alla prima riunione, ci eravamo dati sette giorni di tempo per definire un progetto che fosse dell'intero sistema socioeconomico regionale, e già oggi ci siamo trovati d'accordo: un segnale positivo e di compattezza che arriva dall' Emilia-Romagna, soprattutto in questo momento di dura crisi".

Per Bonaccini "una condivisione essenziale per pensare a una ripartenza nelle massime condizioni di sicurezza. Un progetto che proporremo al Governo, dal momento che solo il Governo ha la competenza sulle attività produttive e quindi su eventuali riaperture o meno. Come perimetro temporale abbiamo il 3 maggio, valido per tutto il Paese".

"Qualora venisse deciso - prosegue il presidente della Regione - potrebbero esserci riaperture prima, ma lo ribadisco: la salute prima di tutto. Ora abbiamo una proposta condivisa per l'Esecutivo nazionale, con l'indicazione di filiere che qui, nel caso, potranno operare sulla base di protocolli per la sicurezza di lavoratori e lavoratrici". 

"Oggi abbiamo circa 500mila lavoratori in cassa integrazione. Un dato senza precedenti nella storia dell' Emilia- Romagna, ne va della tenuta sociale dei nostri territori. Il calo dei contagi sta funzionando, ma serve prudenza. Non vogliamo tutto aperto o tutto chiuso: dobbiamo portare avanti una ripresa governata". Lo dice l'assessore regionale allo Sviluppo economico in Emilia- Romagna, Vincenzo Colla, parlando del piano presentato dalla Regione all'esecutivo nazionale.

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Quarantena sicura: mille posti

Oltre mille posti disponibili in Emilia Romagna per permettere a chi non ha un domicilio adeguato o vive in una struttura dove non può essere garantito l’isolamento di affrontare, in sicurezza, il periodo di quarantena. Per contenere i contagi da Covid-19 nelle abitazioni e nelle rsa, la Regione ha creato una ‘rete’ di spazi protetti in alberghi, strutture private o residenze dedicate esclusivamente a persone positive al coronavirus. 

Mascherine agli studenti fuorisede 

L'Emilia Romagna distribuisce mascherine anche agli studenti fuorisede rimasti nelle residenze universitarie della regione. Si parla di circa 1.600 ragazzi, ai quali i dispositivi di protezione sono stati consegnati nei giorni scorsi. "Anche azioni come queste fanno parte dei servizi garantiti dal diritto allo studio- afferma l'assessore regionale all'Istruzione, Paola Salomoni - in cui l' Emilia Romagna si pone ai primi posti in Italia per attenzione ed efficienza. Il mio personale ringraziamento va all'Azienda regionale per il diritto allo studio, Ergo, che ha coordinato la distribuzione, come a tutti i Comuni che hanno consentito di non lasciare senza dotazioni in questo particolare frangente gli studenti universitari rimasti nelle residenze".

Anche questo, aggiunge la direttrice di Ergo, Patrizia Mondin, "è un modo concreto per far sentire gli studenti fuori sede parti integranti delle nostre comunita'. È un bel segnale, soprattutto in un periodo così complicato in cui le Istituzioni sono chiamate a tanti sforzi per garantire la loro vicinanza ai cittadini".