Coronavirus Emilia Romagna 21 aprile, altri 68 morti. Crollano i contagi

225 casi in più, aumento inferiore all'1% rispetto a ieri. Record di guarigioni: 435. I dati provincia per provincia. Partito lo screening sulle forze dell'ordine

Coronavirus, brusca frenata dei contagi in Emilia Romagna il 21 aprile

Coronavirus, brusca frenata dei contagi in Emilia Romagna il 21 aprile

Bologna, 21 aprile 2020 - Epidemia di Coronavirus, buone notizie per l'Emilia Romagna: nella nostra regione sono 23.092 i casi di positività riscontrati dall'inizio dell'emergenza, 225 in più rispetto a ieri: un aumento inferiore all’1% rispetto al giorno precedente, in valori percentuali fra i più bassi mai registrati.

L'aggiornamento del 22 aprile

Le nuove guarigioni sono 435, l’incremento maggiore in un giorno che si è avuto dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

Resta tuttavia alto il numero dei decessi: 68 in più rispetto al bollettino di ieri, 32 uomini e 36 donne. 

I test effettuati hanno raggiunto quota 134.878, 5.348 in più rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia e diffusi con una nota dalla Regione Emilia Romagna. Oggi il commissario ad acta per l'emergenza Sergio Venturi, a causa di altri impegni, non ha fatto il consueto collegamento via Facebook per illustrare i nuovi numeri. 

Coronavirus, leggi qui le ultime notizie dall'Italia Per quanto riguarda i decessi (arrivati complessivamente in Emilia-Romagna a 3.147), per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi riguardano 10 residenti nella provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 7 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 14 in quella di Bologna (2 nell’imolese), 6 in quella di Ferrara, 3 in provincia di Ravenna, 6 nella provincia di Forlì-Cesena (3 nel territorio forlivese), 4 nella provincia di Rimini; 2 decessi di fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio: 3.460 a Piacenza (67 in più rispetto a ieri), 2.909 a Parma (22 in più), 4.369  a Reggio Emilia (17 in più), 3.449 a Modena (38 in più), 3.507 a Bologna (41 in più), 358 le positività registrate a Imola (2 in più), 805 a Ferrara (18 in più). In Romagna sono complessivamente 4.235 (20 in più), di cui 937 a Ravenna (3 in più), 829 a Forlì (8 in più), 617 a Cesena (3 in più), 1.852 a Rimini (6 in più). Quesi dati si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi:

Calano le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi: complessivamente arrivano a 9.019, 122 in meno rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 282: uno in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-99).

Le persone complessivamente guarite salgono a 6.701 (+435): 2.363 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 4.338 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

"Mascherine obbligatorie? Decida il Governo"

Mascherine obbligatorie per combattere il Coronavirus? La Regione Emilia Romagna aspetta che decida il Governo. Lo ha detto il presidente Stefano Bonaccini in collegamento con 'L'aria che tira' su La7.

“Io non ho ancora fatto l'ordinanza sull'obbligatorietà delle mascherine e molti mi hanno chiesto perché. Ad oggi noi ne abbiamo distribuite 4 milioni, ne daremo altre e al sistema sanitario dal Governo adesso arriva tutto regolarmente, dopo un mese di fatica tremenda. Però serve che si prenda una decisione nazionale per sapere se vanno rese obbligatorie, sì o no. E, nel caso, bisogna che si trovino”.

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“Se le mascherine sono utili – ribadisce - serve una decisione nazionale e la sanzione. Però bisogna che le persone le trovino e ci siano prezzi calmierati”. Opzione 'centralista' anche per quanto riguarda l'applicazione da adottare nella fase 2, “in modo da non finire in mille rivoli territoriali”.

Rispetto alla gestione della sanità, invece, il governatore assume una posizione fortemente autonomista: “Se qualcuno pensa in futuro di gestire la sanità da Roma e lo viene a spiegare in Emilia-Romagna troverà l'ostilità degli emiliano-romagnoli". "Non ho mai difeso da presidente della Conferenza le Regioni in quanto tali - premette Bonaccini - ognuno risponde del buon governo di se stesso, che dipende sempre dalle qualità della classe dirigente".

E aggiunge: "In questi giorni ho letto cose di gente che non sa neanche come è fatto il sistema sanitario, né nazionale né regionale. Non scherziamo". Secondo Bonaccini, "adesso è bene continuare a combattere per sconfiggere il Coronavirus, un minuto dopo discuteremo anche di ingegneria istituzionale. Ma credo che in questo momento non freghi niente a nessuno".

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Screening sulle forze dell'ordine

"Siamo nelle condizioni, dopo aver effettuato migliaia di tamponi sul territorio, di procedere sempre più velocemente con i test di positività ai rappresentanti delle Forze dell'ordine. A Piacenza abbiamo iniziato la scorsa settimana, a Modena saranno avviati da giovedì e - anche in coordinamento con le priorità definite dalle Prefetture - i test sono in fase di avvio anche sugli altri territori". Lo afferma l'assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini, in risposta alle sollecitazioni dei sindacati di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.

"Il tema - prosegue Donini - è già stato affrontato dalla Regione consapevole della necessità di avviare uno screening sulla popolazione in uniforme, impegnata, assieme agli operatori della sanità, nel contenimento del Covid-19 e in servizio quotidiano sul territorio regionale. Le giuste ragioni che i sindacati pongono, quindi, stanno trovando una risposta proprio in questi giorni".   

Cultura, la ricetta di Felicori per l'estate: "Distanza e sostenibilità"

La stagione estiva della cultura in Emilia Romagna si farà, puntando su distanziamento e prevendite online per gli eventi ("vanno aumentate tantissimo per sapere in anticipo che pubblico avrai"). "L'estate è un bel problema per tutti, compresi noi che dobbiamo prendere delle decisioni", dice l'assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, oggi in diretta su Facebook e Lepida tv per il filo diretto con la giunta. La stagione estiva "è molto vicina quindi non possiamo pensare che il contagio possa nel frattempo calare in modo radicale, ma io non escludo niente", sottolinea Felicori.

"L'importante – aggiunge - è che ci sia la garanzia della distanza e la sostenibilità economica". Comunque, la Regione farà la sua parte e non approfitterà ad esempio della riduzione delle date di uno spettacolo per tagliare contributi. "Nei nostri finanziamenti - afferma ancora l'assessore rispondendo alle domande degli operatori - non terremo conto dei limiti che ci saranno. La cultura deve uscire viva" da questa vicenda. Secondo Felicori, "si può convivere col virus perché non ci possiamo aspettare che i contagi arrivino a zero nel prossimo mese, ma serve un progetto. Questo vale anche per i festival e per i cinema estivi. Ciò che va evitato è comunque la vicinanza delle persone e non c'è azione repressiva che sostituisca l'autodisciplina" da parte di chi partecipa agli eventi.