Coronavirus Emilia Romagna, Bonaccini. "Raddoppieremo i tamponi"

La Regione punta a farne 10mila al giorno entro maggio, priorità a famiglie e ospizi. Test sierologici concentrati a Rimini e Piacenza

Tamponi drive through (Pressphoto)

Tamponi drive through (Pressphoto)

Bologna, 6 maggio 2020 -  L’obiettivo è fissato: arrivare a diecimila tamponi al giorno a fine mese. L’Emilia Romagna ha la sua road map. È la sintesi di una strategia annunciata dal governatore Stefano Bonaccini, ribadita dal commissario ad acta Sergio Venturi – che sabato lascerà il proprio incarico – e dall’assessore alla Sanità Raffaele Donini: fare più test e accelerare l’attività di monitoraggio.

Con la Fase due, quella della ripartenza e della convivenza col virus, tale strategia entra nel vivo. Più tamponi, dunque. Ma a chi? "Inseguiamo il virus a domicilio" l’istantanea di Donini. Vuol dire priorità alle case di riposo per anziani e alle abitazioni private, "che rimangono i due fronti più delicati".

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In caso di contagio accertato, "si isola immediatamente la persona risultata positiva al Coronavirus, trasferendola in ambienti idonei in termini di sicurezza sanitaria". Oltre alle strutture per anziani e alle case "continueremo a monitorare altri ambiti e categorie, a cominciare dai sintomatici. Da tempo diamo particolare attenzione a coloro che, oltre agli operatori sanitari, per motivi diversi presentano una maggiore esposizione al rischio. E si partirà – spiega l’assessore alla Sanità – anche con i test sierologici alla popolazione: abbiamo appena annunciato il via alla prima campagna di screening a Piacenza", e Bonaccini precisa: "Test sierologici soprattutto a Piacenza e Rimini, le zone più colpite".

Per quanto riguarda i tamponi, il proposito è quello di arrivare più avanti a un picco di 15mila in un giorno. Vorrebbe dire quasi il triplo di quelli attuali. Ieri ne sono stati rilevati 5.700, lunedì 3.300 e domenica 5mila. Ma più attività di monitoraggio significa maggiore possibilità di scovare la presenza del virus, in particolare nei soggetti asintomatici, e migliore capacità di arginarne la diffusione.

L’Emilia Romagna conta al momento oltre 206mila test svolti, terza regione italiana per quantità totale alle spalle di Lombardia e Veneto. Nei giorni scorsi il commissario Venturi ha spronato le Asl a "fare tamponi: è bene che le aziende sanitarie ne programmino anche nei fine settimana, perché presto ci sarà un incremento". Di conseguenza aumenterà l’attività dei laboratori che dovranno analizzare i test.

"Oggi ragiona Donini – siamo in grado di processarne circa 7mila al giorno. Di questi 3.500 vengono garantiti dalla rete dei nostri laboratori pubblici, quello di Pievesestina per la Romagna, il Sant’Orsola a Bologna e quelli di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, altri 1.500 dal servizio zooprofilattico di Modena e dall’Università di Parma, un migliaio da altri due laboratori privati a cui ci siamo rivolti, uno di Faenza e uno di Verona".

Una rete che lavora sette giorni su sette "e che potenzieremo con l’acquisto di nuove macchine, in modo da poter accrescere la nostra capacità di screening". Non si segnalano problemi di approvvigionamento – anche grazie alla scorta delle settimane scorse – e nemmeno carenza di reagenti per le analisi nei laboratori. "Per questi motivi – chiosa Donini – dico che l’obiettivo di arrivare a 10mila tamponi a fine mese è a portata di mano".

Coronavirus in Emilia Romagna: i dati di oggi

In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 26.379 casi di positività, 104 in più rispetto a ieri: ancora un aumento fra i più bassi mai registrati finora. I test effettuati hanno raggiunto quota 211.652  (+5.486).

Le nuove guarigioni oggi sono 362 (14.251 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -290, passando dai 8.681 registrati ieri agli odierni 8.391. Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 5.860, fra i più alti nel Paese.