Coronavirus, in Emilia Romagna altri 3 morti. I contagi sono 335

Il bilancio: 11 decessi. Terzo caso di positività a Bologna. Oltre alle scuole, chiusi cinema e teatri. Riaprono i musei, limitazioni per messe, negozi e ristoranti

Coronavirus, un reparto malattie infettive (Fotogramma)

Coronavirus, un reparto malattie infettive (Fotogramma)

Bologna, 2 marzo 2020 - L'ultimo bollettino della Regione parla di 335 casi di positività da coronavirus in Emilia Romagna; agli 8 decessi già avvenuti se ne sono aggiunti 3. Sono morti a Rimini un paziente ottantanovenne di San Marino, a Piacenza una signora di 95 anni e a Parma un bergamasco di 62, ricoverato in terapia intensiva.

L'aggiornamento del 3 marzo

Complessivamente, i casi positivi sono 212 a Piacenza, 61 a Parma, 8 a Reggio Emilia, 29 a Modena, 3 a Bologna, 1 a Forlì-Cesena, 2 a Ravenna e 19 a Rimini.

Rispetto al tardo pomeriggio di ieri, ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, quando i casi positivi erano 285, sono dunque 50 quelli in più. La Regione conferma che i nuovi pazienti, come la maggior parte delle persone risultate ad oggi positive, si trovano in condizioni non gravi. Molti i casi asintomatici o con sintomi modesti. Sono 160 le persone in cura a casa, dove si trovano in isolamento. I ricoveri in terapia intensiva sono 16. "Il nostro sistema sanitario sta reggendo. Ringrazio per il grande lavoro il personale medico e infermieristico", dice l'assessore.

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Chi sono le vittime del 2 marzo

La Regione comunica che oggi si registrano 3 decessi, che portano a 11 il numero complessivo di quelli avvenuti in Emilia Romagna. Si tratta di un paziente di 89 anni, di San Marino, deceduto all’ospedale di Rimini, dove era ricoverato, che presentava gravi patologie preesistenti; una signora di 95 anni morta all’ospedale di Piacenza, per la quale sono in corso accertamenti sul quadro clinico pregresso; e un bergamasco di 62 anni, spirato all’ospedale di Parma, già ricoverato in medicina d’urgenza. Anche per quest’ultimo sono in corso gli accertamenti su possibili patologie preesistenti, fa sapere la Regione.

​Coronavirus, tagliati i voli verso Bologna

Intanto, a causa dell'emergenza Lufthansa “ridurrà la capacità dei voli verso l'Italia”. La decisione coinvolge anche l'aeroporto di Bologna oltra a Milano, Venezia, Roma, Torino, Verona, Ancona e Pisa.

 

Austrian Airlines “sta riducendo il suo programma di volo a marzo e aprile del 40%. Questo - viene specificato - include il taglio delle frequenze sulle rotte da Vienna a Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli”. Eurowings ridurrà i voli per e da Venezia, Bologna e Milano fino all'8 marzo. Brussels Airlines per Roma, Milano, Venezia e Bologna del 30% fino al 14 marzo.

Anche il Consiglio di sicurezza della Repubblica Ceca ha deciso di sospendere i voli da Bologna, Milano e Venezia. Lo ha reso noto stamane il premier Andrej Babis.

Coronavirus, resta il coprifuoco: riaprono solo i musei

Il rebus è stato risolto. Per l’Emilia Romagna (e nelle Marche per la provincia di Pesaro-Urbino) sarà un’altra settimana di passione a causa del coronavirus. Fermi – per decreto del governo – nidi, scuole e Università da oggi fino all’8 marzo, e stop anche a cinema, teatri, grandi eventi e discoteche. Ma le Regioni (soprattutto Emilia-Romagna e Veneto), in pressing sull’esecutivo da un paio di giorni per riaprire i luoghi culturali, si devono accontentare: almeno i musei ripartono. Un’apertura con una regola aurea: il ‘droplet’. Tradotto: niente assembramenti e distanza di sicurezza tra i visitatori di almeno un metro. La stessa modalità vale per gli altri luoghi della cultura ricompresi all’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio: biblioteche, archivi, complessi monumentali, aree e parchi archeologici.

Distanza di un metro obbligatoria anche nei luoghi di culto, disciplina più specifica rispetto alla settimana scorsa. Restano aperti bar, ristoranti e pub ma ad alcune condizioni: servizio solo per i posti a sedere e, tenendo conto delle dimensioni dei locali, la solita distanza di un metro tra gli avventori. Lo stesso vale per centri commerciali, supermercati e tutte le altre attività commerciali. Obiettivo: evitare affollamenti. Restano aperte piscine e palestre, ma sono sospesi eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici e privati.

A questa disposizione, già prevista anche nei giorni scorsi, si aggiunge lo stop alle trasferte. Vale per i tifosi residenti in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e nelle province di Pesaro-Urbino e Savona. Via libera alle attività nei comprensori sciistici, ma con limitazione degli accessi a funicolari, funivie e cabinovie. In pratica, presenze contingentate a un massimo di persone pari a un terzo della capienza. Sospesi, infine, concorsi pubblici e privati (salvo modalità via web o tramite curricula), mentre restano atttivi quelli per personale sanitario e della Protezione civile.

Limitati gli accessi dei visitatori alle aree di degenza e – con maggior rigore – nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti. Tali provvedimenti valgono per le tre Regioni più interessate al coronavirus (Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia) più le province di Pesaro-Urbino e Savona. Altre norme (più rigide) valgono per i comuni delle zone rosse, più alcune disposizioni ad hoc per la Lombardia e la provincia di Piacenza, dove si concentra la grande maggioranza dei casi positivi in Emilia-Romagna a causa della vicinanza al focalaio del Lodigiano. Per questo, solo per Piacenza, sono sospese anche le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri termali, sociali e ricreativi. Infine, solo in questa provincia, chiuse sabato e domenica le medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi all’interno dei centri commerciali e dei mercati (farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari). Il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini conferma la bontà del decreto: "Misure necessarie per gestire la situazione sanitaria". Ma aggiunge che servono interventi "che tutelino imprese e lavoro nei settori più colpiti". La fase due della gestione del coronavirus è anche economica. Mercoledì l’incontro tra le Regioni e il premier Conte.

Messe feriali senza fedeli 

Le chiese resteranno aperte per le preghiere individuali. Ma per tutta la settimana le messe feriali andranno celebrate senza fedeli. E' la disposizione data oggi dai vescovi dell'Emilia Romagna, tenendo in considerazione sia la comunicazione odierna della Cei sia il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri sull'emergenza coronavirus. Le indicazioni, tra l'altro, sono state prese "in comunione con i vescovi della Lombardia e della Provincia ecclesiastica Veneta".

Effetto Coronavirus sulle sale slot

Effetto coronavirus anche sulle sale slot. In Emilia Romagna il calo delle giocate si aggira tra il 30 e il 40%. Sono queste le stime degli operatori, riportate dall'agenzia Agipronews, a seguito dell'ordinanza che limita l'accesso ai luoghi pubblici, tra cui anche sale slot e sale scommesse, per l'emergenza legata al coronavirus.

Un consiglio regionale straordinario

Si terrà venerdì 6 marzo dalle 9.15 alle 14 la seduta straordinaria del consiglio regionale dell'Emilia Romagna dedicata all'emergenza Coronavirus. Intanto domani il Governatore Stefano Bonaccini, sarà a Piacenza per fare il punto dellla situazione nella provincia emiliana dove si registra il maggior numero di casi positivi, a causa della contiguità geografica con il Lodigiano, in Lombardia, dove si trova il principale focolaio nel Paese.

Il testo completo del Decreto

Coronavirus, i 10 comportamenti da seguire