Coronavirus, il cardiologo "Correlazione tra infarti e Covid-19"

Dal caso di Brescia a quelli emersi anche nelle Marche. Il dottor Perna: "Potenzialmente riteniamo che si possa innescare una miocardite"

II dottor Gian Piero Perna, della Cardiologia degli Ospedali Riuniti di Ancona

II dottor Gian Piero Perna, della Cardiologia degli Ospedali Riuniti di Ancona

Ancona, 3 aprile 2020 - Un colpo al cuore. Il virus come un killer che ha tutte le possibilità per puntare il "nemico". Molti dei decessi avvenuti nelle Maa provincia di Ancona sono addebitati a infarti fulminanti. Chi entra in casa e muore sul colpo. Casi accaduti e dichiarati come tali a Jesi come a Falconara. Personaggi noti e meno noti. Morti che vengono trattate diversamente da coloro che subiscono la classica infezione polmonare da coronavirus. La dichiarazione di infarto non influisce sulle modalità di inumazione o cremazione delle salme rispetto alla dichiarazione ufficiale di morte da coronavirus. Ma qualcosa cambia soprattutto per i parenti della vittima del colpo al cuore.

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Tra le cause dell’infarto è stata registrata la miocardite acuta, che è stata già riscontrata più volte, fino al caso limite di Brescia. Dove una donna di 53 anni, sempre stata in buona salute e senza avere mai sofferto patologie cardiovascolari si è presentata all’ospedale con un grave affaticamento nonostante la saturazione dell’ossigeno fosse al 98%. I risultati della radiografia ai polmoni erano irrilevanti. L’elettrocardiogramma mostrava segni di un infarto o di un evento cardiaco rilevante, nonostante non ci fosse una polmonite da Covid-19. Dalla risonanza magnetica la risposta: miocardite acuta. Ovvero un’infiammazione del muscoloo cardiaco in genere associata a infezioni virali. Dal tampone la conferma che era stata colpita dal virus del momento. Il coronavirus.

"In passato abbiamo avute tanti casi di miocardite legate a dei virus, anche da influenza di tipo B oppure miocardite autoimmuni", dice il dottor Gian Piero Perna, capo del dipartimento di Cardiologia degli Ospedali Riuniti di Ancona. "Gli infarti? in alcuni casi fulminanti ritengo possibile che ci sia una correlazione diretta con i virus. Anche il Covid-19 – aggiunge il dottor Perna –, ovviamente in assenza di dati valutabili si indica l’ìnf arto come causa della morte".

Lo studio sul caso di Brescia è stato poi allargato a Milano. Con un altro paziente, un ragazzo di soli 38 anni, con un elettrocardiogramma anomalo. Anche a lui è stata diagnosticata una miocardite associata al virus. Dice Enrico Ammirati, cardiologo del Niguarda, al Corriere della Sera: "Potenzialmente un coronavirus può innescare una miocardite al pari dell’influenza".

La cardiologia, che sono in prima linea nella battaglia per il virus, ha organizzato la "Covid - 8", nell’ambito dell’Utic. "I danni cardiovascolari legati al virus – prosegue il dottor Gian Piero Perna – ci hanno portato a trattare infarti derivanti da occlusione coronarica. Una volta fatta l’angioplastica abbiamo registrato – dice il dottor Perna – che l’infezione da Covid influiva sulla coagulazione del sangue. Di qui i problemi cardiaci che possono trasformarsi anche in infarti fulminanti".

Delle risposte dovrebbero arrivare da uno studio cinese su Wuhan, con una casistica di addirittura oltre duemila pazienti. Nell’attesa bisogna parare i colpi al cuore: "Questa polmonite colpisce anche il cuore – conclude Gian Piero Perna – e diventa sicuramente più grave nei soggetti che hanno già patologie coronariche".