Coronavirus Marche 17 marzo, altri 14 decessi. "E' il giorno più difficile"

I positivi sono 1.371, i dati provincia per provincia. Da lunedì tamponi anche su chi non ha sintomi ad Ascoli e Fermo

Coronavirus, aumentano i decessi nelle Marche

Coronavirus, aumentano i decessi nelle Marche

Ancona, 17 marzo 2020 - Diciassette nuovi contagiati, con il conto totale che porta a 1.371 positivi nella regione Marche; 14 decessi oggi, con il conto totale che sale a 91 .Le persone decedute oggi nelle Marche, correlate al coronavirus, sono 13 uomini e una donna, una 92enne di Fano. Gli altri erano di Pesaro (75, 77, 78, 82, 84 e 86 anni), Vallefoglia (81 anni), Mondolfo (80 anni), Fano (77anni), Macerata (80 anni), Ancona (82 anni), Falconara Marittima (71) e Chiaravalle (63 anni). A queste persone, fa sapere il Gores, si aggiungono nel computo totale delle vittime, salite a 91 nell'ambito dell'emergenza epidemiologica, otto persone decedute nei giorni scorsi ma per i quali la diagnosi è stata confermata solo ora con trasmissione della cartella clinica: si tratta di sei uomini (89 e 67 anni di Pesaro, 92 anni di Pergola, 70 anni di Porto Sant'Elpidio, 80 anni di Ancona, 88 anni di Ascoli Piceno) e due donne (88 anni di Pesaro e 79 anni di Urbania).

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"Tengo fede all’impegno di comunicarvi puntualmente tutte le notizie, anche se questo è il giorno più difficile - afferma il presidente Luca Ceriscioli - perché i dati ci parlano di un totale di 22 decessi, 14 solo oggi e 8 dei giorni scorsi, ma con diagnosi precedentemente dubbia e ora confermata. Il nostro pensiero, la nostra vicinanza e il nostro impegno sono per coloro che stanno soffrendo e per il personale sanitario, che sta veramente dando il massimo".

Da lunedì si parte con una campagna di test anche sulle persone senza sintomi ad Ascoli e nella "zona sud della regione" per arrestare il contagio nelle zone in cui si può ancora farlo.

Secondo i dati della Regione Marche aggiornati alla mezzogiorno di oggi, infatti, la maggior parte dei positivi in isolamento domiciliare sono nella provincia di Pesaro e Urbino con 812 casi, segue quella di Ancona con 356, poi Macerata con 128. Situazione ancora sotto controllo a Fermo con 36 positivi e ad Ascoli con 23.

Di questi, 708 persone sono attualmente ricoverate in ospedale, 109 in terapia intensiva "8 a Pesaro e 26 a Torrette). Sono 594 le persone in isolamento domiciliare. I dimessi sono 24.

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Tamponi a tappeto

Per questo, il presidente Ceriscioli decide di seguire la strada tracciata dal governatore del Venrto, Luca Zaia, ed estende i tamponi anche per le persone che non hanno sintomi. "Grazie alla struttura tecnica e a un investimento di qualche anno fa della Regione, che ha permesso l'acquisto di un macchinario molto potente per fare attività diagnostica in termini biologici, sarà possibile, a partire da lunedì, processare 800 tamponi al giorno: questa potenza di fuoco ci permette di andare al sud della regione, dove abbiamo anche un numero minore di casi, e di testare anche gli asintomatici", spiega Luca Ceriscioli. "Controllare gli asintomatici e, di conseguenza, bloccare i positivi sul nascere - ha aggiunto - è una strategia ormai condivisa in ambito scientifico e ci consente di arginare i casi".

Le aziende

E partono i primi controlli nelle aziende rimaste operative, per verificare che siano rispettate tutte le misure di sicurezza per i lavoratori.

La tabella dei contagi diffusa dal Gores

I numeri diffusi dal Gores, dicono che - dopo la frenata registrata ieri - i contagi risalgono leggermente, ma restano ancora lontani dal picco di oltre 200 toccato sabato 14, ma sono peggiori di quelli rilevati domenica, quando i nuovi positivi erano stati 'solo' 103.

Intanto, arriva una bella notizia: sono arrivate nelle Marche 300mila mascherine di protezione. "Questa è la notizia che attendevamo - commenta in un video il presidente della Regione Matche Luca Ceriscioli - È veramente un passo importante perché ci aiuta a gestire meglio l'emergenza. Sono 150mila Ffp2 e 150mila chirurgiche, strumenti essenziali per chi lavora in sanità, per continuare a offrire assistenza. Ora attendiamo altro materiale", aggiunge il governatore. La consegna è avvenuta nella notte.

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I controli nelle aziende

La Regione ha anche iniziato le ispezioni per verificare il rispetto delle condizioni di sicurezza dei lavoratori. I funzionari stanno telefonando le aziende, chiamati a fornire una prima informazione e a effettuare una prima valutazione, e con sopralluoghi, che hanno il doppio scopo di procedere con eventuali sanzioni che possono arrivare fino alla chiusura in caso di non rispetto.

I controlli sono cominciati venerdì e fino a ieri sono state controllate 24 ditte in Area vasta 1 (20 telefonate e 4 sopralluoghi), 43 in Area Vasta 2(tutte telefonicamente), 10 in Area Vasta 3 (con sopralluoghi), 10 in Area vasta 4 (con telefonate), 19 in Area vasta 5 (8 sopralluoghi e 11 telefonate).

“Queste prime giornate di controllo – afferma il Dg di Asur Nadia Storti – sono servite soprattutto a indirizzare le aziende verso l’adozione di comportamenti corretti a tutela della salute dei lavoratori, e a verificare la perfetta funzionalità delle procedure di controllo”.  Al fine di facilitare sia le operazioni di ispezione, sia le imprese, che devono essere in regola, la Regione ha elaborato e diffuso nei giorni scorsi una check list contenente i criteri da rispettare, e su cui verteranno i controlli.

L'appello

Nei giorni scorsi erano arrivate altre forniture, ma "non le abbiamo nemmeno aperte", aveva sottolineato Ceriscioli. "Non sono certificate e non servono a difendere medici e inferimieri dal contagio. Sono semplici mascherine che si possono usare una volta per non mettere in contatto le emissioni liquide delle singole persone. Io non faccio rischiare nessuno, tanto meno operatori importantissimi per la salute di tutti".

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Ospedale da campo, allestimento

Ora, tamponata un'emergenza, resta aperto un altro fronte caldo: 38 ventilatori assistiti per potenziare i reparti di terapia intesiva. "Speriamo che arrivino presto. Sono attesi perché c’è il pericolo di non riuscire più a rispondere alle esigenze dei malati di Covid. A Marche Nord soprattutto. Ma in tutti gli ospedali. L’imporante è che non ci siano ritardi", sottolinea Ceriscioli che fa il punto anche sui posti letto: "Stiamo recuperando tutti quelli che possiamo, si trasformano i reparti ‘normali’ dell’attività programmata in reparti Covid. Si recuperano medici e infermieri e così andiamo avanti. Ogni posto recuperato serve, anzi è prezioso".

Sui contagi nelle case di riposo: "Non c’è nessuna strage delle case di riposo. Diciamo che è una difficoltà ulteriore. Forse il flusso dei visitatori andava fermato prima. Ma per gli anziani che stanno bene è come se fossero a casa loro. Vanno allontanti uno dall’altro e divisi a seconda delle condizioni di salute. Va evitata ogni occasione di contagio".

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