Coronavirus Marche 20 aprile, altri 12 morti. "Obiettivo zero contagi a fine maggio"

Contagi in picchiata. La Regione prende le distanze dall'Osservatorio della salute: "Non siamo come la Lombardia". Ecco la previsione per provincia sull'azzeramento dei contagi

Marche, la previsione per l'azzeramento dei contagi è diversa da provincia a provincia

Marche, la previsione per l'azzeramento dei contagi è diversa da provincia a provincia

Ancona, 20 aprile 2020 - Nelle Marche sono 9 i decessi per Coronavirus che si sono verificati nelle ultime 24 ore, a questi si aggiungono altri tre morti dei giorni scorsi, tutti del Maceratese, per i quali è stata confermata la diagnosi ed è stata trasmessa la documentazione clinica. Uno di questi aveva 67 anni e non presentava altre malattie. Il totale dei decessi sale a 834 (521 uomini e 313 donne), età media 80 anni, il 94,4% con patologie pregresse.  456 abitavano in provincia di Pesaro- Urbino, 175 in quella di Ancona, 123 nel Maceratese, 61 nel fermano e 12 in provincia di Ascoli Piceno.

L'aggiornamento del 21 aprile

Sette dei nove deceduti delle ultime 24 ore risiedevano nella provincia di Pesaro Urbino, gli altri due nel Maceratese. 

​Cresce ancora il numero dei dimessi e guariti nelle Marche: ora a quota 1.792 (12 in più di ieri). Continuano a svuotarsi le terapie intensive degli ospedali Covid: 80 i ricoverati (ieri erano 6 in più). I dati sono contenuti nell'aggiornamento quotidiano del Gores, il gruppo operativo regionale che coordina l'emergenza sanitaria.

Nelle ultime 24 ore, i nuovi casi accertati di Coronavirus nelle Marche sono stati 57, il 6,3% rispetto ai 907 tamponi effettuati, dopo 4 giorni consecutivi in cui era stato possibile effettuare oltre mille test al giorno. Salgono a 5.826 i casi totali dall'inizio della crisi sanitaria, il 20,8% rispetto ai 28.006 campioni complessivamente processati in tutta la regione.

Il rapporto tra il totale dei tamponi processati dal 24 febbraio e quello dei casi accertati di coronavirus è in calo dal 19 marzo scorso (era al 38,3%). Contagi in costante picchiata, il traguardo dei casi positivi ‘0’ in vista della cosiddetta ‘Fase 2’ non appare poi così impossibile.

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"Azzeramento dei contagi a fine maggio, non a fine giugno"

La Regione Marche fa sapere che "in relazione alla notizia che riporta le proiezioni dell’Osservatorio nazionale sulla salute delle Regioni italiane, circa le date possibili da cui si cominceranno ad azzerare i nuovi casi di positività al Coronavirus nelle diverse regioni italiane, gli studi interni dell’ente effettuati sui relativi dati evidenziano che il calcolo nazionale non risulta corretto per quanto riguarda la Regione Marche. In base alle previsioni effettuate si arriva per l’intera regione allo zero alternato dei casi tra il 25 e il 30 maggio, cioè un mese prima rispetto alle previsioni nazionali".

Le proiezioni dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, coordinato da Walter Ricciardi, ordinario di Igiene all'Università Cattolica, avevano infatti previsto in Lombardia e nelle Marche l'assenza di nuovi casi  non prima della fine di giugno.

“Abbiamo tenuto in costante monitoraggio i dati – afferma il presidente Luca Ceriscioli e questo ci consente di effettuare una stima abbastanza precisa e aderente alle dinamiche effettive della malattia nella nostra Regione. I numeri ci dicono che stiamo tendendo allo zero alternato dei positivi, già raggiunto ad Ascoli-Fermo, con velocità diverse, in relazione alle diverse intensità di contagio che si sono registrate nella nostra regione. Queste evidenze ci permetteranno di organizzare con molta precisione le riaperture, a partire dal 4 maggio, monitorano in modo particolare tutte le diverse situazioni. Ho già avuto modo di sottolineare che in nessun caso si potrà abbassare la guardia sulla sicurezza, soprattutto nei luoghi di lavoro, che dovranno garantirla nella massima misura”.

Lo studio regionale suddivide il territorio in tre distinte zone, in relazione all’intensità del contagio: l’area delle province di Ascoli-Piceno e Fermo, l’area Macerata-Ancona e l’area Pesaro-Urbino. "L’analisi tiene conto inoltre del fatto che la numerosità dei tamponi ha subito forti variazioni: negli ultimi 5 giorni di marzo è stata effettuata una media di 605 tamponi al giorno; negli ultimi 5 giorni, tra il 16 e il 20 aprile, è stata effettuata una media di 1079 tamponi. Per questo motivo va ritenuta errata la valutazione basata solo sulla crescita dei casi Positivi gg/gg,  in quanto l’indicatore più appropriato dovrebbe essere la probabilità di trovare un positivo in rapporto ai tamponi eseguiti", continua una nota della Regione.

Nello specifico, la probabilità di trovare un positivo sui tamponi fatti è negli ultimi 5 giorni dello 0,061 (il 6% sui tamponi eseguiti), mentre negli ultimi 5 giorni di marzo era dello 0,24 (il 24% nei tamponi eseguiti).

I dati registrati quotidianamente indicano che:

Le province di Ascoli Piceno e Fermo sono a crescita zero/alternato da qualche giorno. La Provincia di Ascoli Piceno è a zero casi da 3 giorni e ha una crescita mobile distribuita su 3 giorni dello 0,0%, la Provincia di Fermo ha toccato gli zero casi in modo alternato e ha una media di crescita di 2 casi al giorno.

Le province di Macerata e Ancona hanno una crescita strutturata dello 0,9%.  Ancona ha una media mobile dello 0,75% (ultimi 5 giorni), una media di 16 casi al giorno, con una probabilità di trovare un positivo dello 0,04 (negli ultimi 30 giorni il numero dei tamponi è raddoppiato).  Macerata ha una crescita di 9 casi al giorno con una media mobile dello 0,9%.

La provincia di Pesaro-Urbino ha una media negli ultimi 3 giorni di 18,6 casi al giorno, una mediana di 20 casi (valutazione ultima settimana), una crescita media (ultimi 5 giorni) dello 0,9% e una media mobile dello 0,8%. Pesaro Urbino è la provincia che ha registrato l’impatto maggiore, ma è anche la provincia che nell’ultimo mese ha registrato l’incremento maggiore del numero dei tamponi.

"La stima della Regione Marche costruita con un modello previsionale e con l’inserimento nella valutazione del modello Marche (Data, incremento Tamponi al gg/gg, p positivi/tamponi, analisi comune/comune), basate su un corretto comportamento dei cittadini rispetto alle misure adottate, prevede Ascoli-Piceno e Fermo: hanno già raggiunto zero/alternato; Macerata: stima di zero/alternato 10-13 maggio; Ancona: stima di zero/alternato a metà 15-20 maggio; Pesaro-Urbino: stima di zero/alternato a metà 25-30 maggio", conclude una nota della Regione.

Dimessi e guariti

Sale il numero dei dimessi/guariti, 1.792 (ieri erano 1.780), che, aggiornati a domenica, ha doppiato quello delle persone ancora ricoverate negli ospedali marchigiani, in calo da 885 a 872. Solo 80 i degenti in terapia intensiva.

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Bonus ai sanitari

E’ stato firmato nel pomeriggio l’accordo tra la Regione Marche e le sigle sindacali per la destinazione di 20 milioni di euro come riconoscimento economico agli operatori impegnati ormai da settimane nella cura e nell’assistenza ai cittadini colpiti dal Coronavirus.

Alla firma, che si è svolta in videoconferenza, erano presenti, insieme con il presidente Luca Ceriscioli e i dirigenti Lucia Di Furia (Sanità) e Rodolfo Pasquini (Ars), i rappresentanti Confederali di Cgil Cisl e Uil, Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Graziano Fioretti.

Nell’annunciare l’accordo, il presidente Ceriscioli aveva già evidenziato nei giorni scorsi come questo fosse caratterizzato dalla chiarezza, dalla certezza delle risorse, dall'impegno per tutte le figure impegnate nell’emergenza: dirigenti medici e sanitari, personale sanitario, socio-sanitario, tecnico e ausiliario del comparto, operatori di supporto, addetti alle pulizie e sanificazione degli ambienti. “Ora – afferma il presidente - si dovrà procedere velocemente nella definizione dei criteri per l’assegnazione delle risorse agli Enti del Servizio sanitario regionale”. “Saranno coinvolte – prosegue - tutte le 20 sigle sindacali del comparto e della dirigenza, e poi le Rsu e i rappresentanti sindacali aziendali. E’ un percorso complesso ma necessario per riconoscere il reale impegno del personale in questa situazione straordinaria, in cui ognuno ha dato il massimo e molti sono al lavoro ininterrottamente sin dalle prime ore dell’emergenza”.

Il passo successivo alla firma è la convocazione, in settimana, dei sindacati di categoria della dirigenza e del comparto, per definire le linee applicative del protocollo. Nel prossimo incontro dunque saranno presenti il servizio Sanità della Regione e i sindacati di categoria per la definizione delle linee applicative, dopo di che partiranno i percorsi interni alle Aziende.