Coronavirus Marche, contagi vicini allo zero. Ma nelle case di riposo si continua a morire

Otto le vittime comunicate oggi dal Gores. Positivi in forte calo: 2% dei tamponi esaminati. Il dato mai così basso

Non si allenta la lotta al coronavirus

Non si allenta la lotta al coronavirus

Ancona, 23 aprile 2020 - Il punto critico resta quelle delle case di riposo, dove ancora si registra un numero di morti rilevante. Sono 8 le vittime di cui il Gores dà notizia oggi, 5 sono avvenute nelle ultime ore. Le latre 3 sono di giorni fa, ma ora c'è l'ufficialità che le vittime erano positive al covid-19. E' un peccato che questa ondata di morte non riesca a placarsi, perché la giornata era iniziata con ua notizia più che positiva: i contagi nelle Marche sono in picchiata.

Le vittime

Delle 5 vittime avvenute ieri, 3 erano di Ancona, 1 di Macerata e una della provincia di Pesaro (un fanese di 64 anni). Le tre persone decedute nei giorni scorsi erano due della provincia di Macerata e una dell'Anconetano. Ma quello che balza agli occhi è che, di questi 8 decessi, tre sono avvenuti a Senigallia e 3 a Civitanova.

I contagi

Nelle ultime 24 ore sono stati appena 28 i campioni positivi sui 1.130 processati: appena il 2%. E' in assoluto il dato più basso dall'inizio dell'emergenza: il Covid-19 continua quindi a perdere la sua forza. Il numero dei contagiati in regione sale a 5.952 su 31.673 test effettuati. Continua in maniera decisa il rallentamento della curva epidemiologica, infatti, dal 9 aprile gli incrementi giornalieri sono stati di 127 (12% dei test effettuati), 92 (9%), 78 (17%), 45 (10%), 77 (12%), 79 (7%), 86 (8%), 53 (4%), 48 (4%), 57 (6%) 51 (5%), 47 (3%) e, appunto, 28 (2%).

Crescono anche i dimessi e guariti, che arrivano a 1.865 in totale e continuano a svuotarsi i reparti di terapia intensiva: 71 ricoverati (ieri erano 76). 

L'Osservatorio

Mentre si polemizza a tutto spiano contro l’ospedale di Civitanova con le terapie intensive di Bertolaso, il presidente Luca Ceriscioli si occupa, come spesso gli accade, di numeri. Non ha gradito, il governatore, i risultati dell’Osservatorio nazionale sulla Salute delle regioni italiane: "Abbiamo già contestato le modalià con cui sono state calcolate le proiezioni sulle date plausibili di ’dichiarato’ contagio zero che mettono le Marche come fanalino di coda a fine giugno come la Lombardia". E aggiunge: "Abbiamo chiesto di capire quale sia stata la metodologia usata e non abbiamo ancora avuto una risposta. Comincio a preoccuparmi sulle intenzioni di questo studio...". Ceriscioli non vuole farla passare come un semplice errore metodologico: "Se non ci rispondono proviamo a calcolare il ‘momento zero’ secondo le loro metodologie. Ma a pensar male si fa peccato". La Regione Marche: il contagio zero è ipotizzabile dal 20 al 30 maggio, dunque un mese prima rispetto ai dati dell’Osservatorio. Ma soprattutto le Marche hanno vissuto una situazione epidemiologica diversificata.

La situazione in Emilia Romagna - La situazione in Italia Questo lo dice Alessandro Solipaca , direttore scientifico dell’Osservatorio: "I dati usati per le proiezioni sono quelli della Protezione civile, i modelli utilizzati per l’interpolazione sono di tipo regressivo non lineare. Ci siamo focalizzati sul livello regionale – ha dichiarato il braccio destro di Walter Ricciardi – e non abbiamo approfondito quello provinciale, anche perché sarebbe stato troppo oneroso stimare modelli per provincia". Solipaca ha ammesso: "Sono d’accordo che alcune realtà provinciali possono condizionare la regione. Ma le stime le ho fatto, con dati senza modello, esprimono un trend piatto. In altre regioni piegano velocemente. Di qui le differenze sul modello zero. Il cambiamento dei numeri dei tamponi non è così significativo".Commento finale: "Non c’è nessun tipo di intervento da parte mia, diciamo che mi lascia perplesso lo studio della probabilità da parte della Regione". Proprio quello che ha sostenuto l’epidemiologo della Regione suddividendo l’area provincia per provincia: Ascoli-Piceno e Fermo hanno già raggiunto zero/alternato. Macerata lo raggiungerà il 10 maggio. Per Ancona si stima il 15 maggio e la provincia di Pesaro-Urbino attorno al 25. La Regione ha contestato anche i dati di partenza: "La nostra analisi – dice Ceriscioli – tiene conto che la numerosità dei tamponi ha subito forti variazioni: negli ultimi 5 giorni di marzo è stata effettuata una media di 605 tamponi al giorno; tra il 16 e il 20 aprile, è stata effettuata una media di 1079 tamponi". La risposta di Solipaca è chiara: "Noi ci siamo basati sui dati dal 24 febbraio al 17 aprile della Protezione civile. I modelli statistici sono di tipo regressivo non lineare e non di tipo epidemiologico. Non fondati sull’ammontare della popolazione esposta e sul coefficiente di contagiosità Ro, ma approssimano l’andamento dei nuovi casi ossevati nel tempo". L’Osservatorio precisa, che "la scelta di utilizzare nuovi casi positivi, senza rapportarli ai tamponi è voluta dal fatto che questi possono essere doppi o tripli". "Ancora non capisco come di una Liguria che cresce di più in contagi, poi finisce prima" sottolinea Ceriscioli sempre più seccato anche dal fatto che il comitato scientifico (oltre centro docenti universitari) non sia stato minimamente coinvolto da Ricciardi e Solipaca, compresi i due membri della Regione Marche che non si sono ancora voluti esprimere. C’è chi fa notare, però, che la cosa ha un senso anche politico generale: "I dati espressi in quella maniera hanno fatto, da parte del governo, danni fortissimi alle Marche – dice il consigliere regionale della Lega Mirco Carloni che fa parte dell’opposizione – peraltro Walter Ricciardi è lo stesso esperto che aveva contestato l’opportunità di chiudere i voli dalla Cina, perché il rischio di contagio sarebbe stato bassissimo. Figurarsi se fa le proiezioni sulla fase 2".

Bertolaso: "Candidarmi come governatore? Smentisco per la sesta volta" 

"Già considero assurdo dover smentire per la sesta volta la mia possibile candidatura alla presidenza di una Regione, ma per bloccare ogni polemica: no, non ho intenzione di candidarmi alla presidenza delle Marche. Per chi ancora non l'avesse capito io lavoro per il mio paese, al di sopra di ogni logica politica". Così con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook l'ex capo della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, smentisce alcuni rumors che lo vorrebbero candidato nelle Marche alla guida di una coalizione di centrodestra. Bertolaso è attualmente impegnato nelle Marche come consulente della Regione per la realizzazione dell'ospedale Covid d'emergenza alla Fiera di Civitanova Marche.

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