Coronavirus Marche 23 marzo, in un giorno 28 vittime

Sono 148 i nuovi contagiati. Bertolaso: "Cento letti di terapia intensiva in dieci giorni"

Medici in prima linea

CORONAVIRUS PRE TRIAGE OSPEDALE SANT ANDREA SANITARI TUTE MASCHERINE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE.

Ancona, 23 marzo 2020 - I numeri della guerra che le Marche, come il resto d'Italia, sta combattendo parlano di una pace ancora lontana: 148 nuovi casi, 28 le vittime registrate in un solo giorno.

 AGGIORNAMENTO / il punto di martedì 24 marzo

Ma soprattutto molti, troppi, nuovi ricoveri necessari rispetto alla capacità della regione. Per questo Guido Bertolaso (foto), arrivato ad Ancona chiamato da Ceriscioli, ha messo in piedi un piano straordinario per la creazione, in un luogo esterno all'ospedale, di cento nuovi letti di terapia intensiva. Un piano che conta di realizzare in una decina di giorni individuando come possibili strutture il Palaindoor di Ancona, oppure un traghetto

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I numeri del contagio e delle vittime

La curva dei contagi nelle Marche
La curva dei contagi nelle Marche

Più contagi (2.569 rispetto ai 2.421 di ieri), più ricoveri (1.030 rispetto ai 954), soprattutto nelle terapie intensive (148 rispetto a 138) e più vittime. Sono 28 i nuovi decessi registrati in un giorno: la zona più colpita, come nei giorni passati, è la provincia di Pesaro Urbino con 16 vittime, 9 riguardano persone residenti in provincia di Ancona, 2 nel Maceratese e 1 a Fermo.

Ma anche 4 guariti in più (ora sono 8 in totale) e 104 pazienti dimessi dall'inizio dell'emergenza: sono i dati delle Marche, diffusi poco fa dal Gores, il gruppo operativo regionale che si occupa dell'emergenza sanitaria. Sono il segnale che la diffusione del contagio prosegue e si sposta verso il sud della regione, dopo aver fatto finora 202 vittime. I contagiati da febbraio sono diventati 2.569 su 6.782 test effettuati finora: 1.312 nella provincia di Pesaro-Urbino (+63 rispetto al dato di ieri), 702 in quella di Ancona (+26), 326 nel Maceratese (+33), 133 nel Fermano (+20), 61 in provincia di Ascoli Piceno (+5), mentre 35 pazienti provengono da fuori regione (+1).

Cresce la pressione nei reparti di terapia intensiva dei 10 ospedali per pazienti 'Covid-19'' e, in particolare, a Torrette dove i posti letto attualmente occupati sono 42 (ieri erano 35); a Pesaro sono ricoverati 36 pazienti (+2), 6 a Senigallia, 10 a Fermo, 9 a Civitanova Marche (+1), 15 a Jesi, 5 a Urbino, 10 a Camerino, 9 a San Benedetto del Tronto e 6 all'Inrca di Ancona (+1). Nelle aree di sub-intensiva i ricoveri sono saliti a 128 (+6): 13 a Civitanova Marche, 7 a Camerino, 11 a San Benedetto del Tronto, 13 a Jesi, 67 a Pesaro e 17 a Torrette. Altri 162 pazienti sono ricoverati nelle degenze post critiche, 25 in più rispetto al dato di ieri, e 592 nei reparti non intensivi (+15). Sono, infine, oltre 5 mila i marchigiani che si trovano in isolamento domiciliare, meno di un quarto dei quali presentano i sintomi del contagio.

Bertolaso

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"È un programma molto complesso, stiamo replicando quello che stiamo facendo a Milano. Io spero che se non ci saranno ostacoli, se tutto quello che sembra fattibile lo sarà davvero, immagino tra una decina di giorni potremmo essere pronti", ha spiegato Bertolaso dopo la riunione operativa con il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e altre figure istituzionali.

Nelle Marche sono finora 148 le persone ricoverate nei vari reparti di terapia intensiva della regione (in tutto 1.030 i ricoverati). "Abbiamo individuato la location giusta per questo intervento - ha detto Bertolaso ai giornalisti senza specificare quale delle due alternative - Abbiamo dato le indicazioni per attivare subito il progetto di questo centro, adesso i nostri tenici faranno tutti i rilevamenti per avere la certezza che la struttura sia idonea a ospitare una struttura così complessa e articolata com'è un grande centro di rianimazione. Ho lasciato qua il mio braccio destro, che è la persona più indicata per fare tutti i rilevamenti e la progettazione. Appena domani o dopodomani avremo luce verde - ha annunciato - partiremo con l'acquisto dei materiali per la predisposizioni delle strutture".

La struttura costerà circa 12 milioni di euro e Ceriscioli ha lanciato un appello (VIDEO) per una raccolta fondi da versare ad una fondazione collegata alla protezione civile: impossibile altrimenti avere la somma a disposizione con i tempi della pubblica amministrazione.

Per il traghetto si pensa ad una delle navi della Adria Ferries, il maggiore operatore italiano nei collegamenti con Durazzo, ora stoppati dall'Albania. Nel gruppo anche il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi e il primario di terapia intensivadell'os pedale di Codogno.

"Questa è la mia terra"

"Questa è la mia terra, sto dando una mano dove me lo chiedono, figuriamoci se non vado nelle Marche", ha detto al suo arrivo Bertolaso. Tra i siti al vaglio il capannone della ex Tubimar e un altro capannone nell'area delle dogane. Ad accoglierlo, oltre a Ceriscioli, anche il presidente del consiglio Regionale Antonio Mastrovincenzo, l'ex capo della Protezione civile regionale Roberto Oreficini, il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Medio Adriatico Rodolfo Giampieri e alcuni imprenditori del porto. 

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Sopralluoghi

Il gruppo guidato da Bertolaso e Cerscioli ha visitato prima un carbonile da 9.000 mq, poi il capannone della ex Tubimar, circa 10 mila mq, molto alto. Poi la carovana di auto (ognuno viaggia separatamente per rispettare la distanza di sicurezza), è uscita dall'area portuale, e ha effettuato un sopralluogo al Palaindoor, nella periferia di Ancona, struttura di proprietà del Comune gestita dalla Fidal, per poi avviarsi verso l'aeroporto di Ancona Falconara. Al momento sembra che il Palaindoor sia stato ritenuto il più adatto.

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L'allarme di Ceriscioli

Medici, infermieri e presìdi sanitari di protezione: il grido d’allarme lo lancia il presidente delle Marche, Luca Ceriscioli, che ha fortemente voluto la presenza di Bertolaso. "Ho contattato Guido Bertolaso visto che siamo intenzionati ad attuare le stesse soluzioni messe in campo dalla Lombardia. Ricordo infatti che le Marche sono la seconda regione, dopo la Lombardia, in termini di difficoltà. A lui ho chiesto la disponibilità a venire da noi per impostare il lavoro per la realizzazione di una struttura dedicata alla terapia intensiva. In questo senso abbiamo già compiuto un miracolo, perché siamo già cresciuti di 85 posti letto dedicati, ma ne serviranno molti di più. I dati di oggi, infatti, confermano una crescita importante, soprattutto su Ancona. Ringrazio il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che ho sentito in giornata perché ritengo corretto concordare anche con lui questa presenza da noi".

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