Coronavirus 31 marzo 2021: bollettino dati Covid oggi. Contagi in Italia ed Emilia Romagna

Sono 1.490 i nuovi positivi in regione, il 4,7% dei tamponi processati, i numeri peggiori a Bologna e Ravenna. Calano ricoveri e terapie intensive, ma si contano altri 58 morti. Diminuiscono i malati effettivi. Vaccino Astrazeneca, disponibili altre 11mila dosi: sono quelle del lotto sequestrato il 15 marzo. Unibo, tracciamento dei contagi: in campo gli specializzandi. Ristori, stanziati 9,7 milioni di euro

La curva dell'epidemia da coronavirus in Emilia Romagna

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Bologna, 31 marzo 2021 – Tornano ad aumentare i contagi in Emilia Romagna dopo il calo registrato ieri. E sale anche la percentuale dei tamponi positivi. Il Coronavirus di oggi, 31 marzo, infatti, registra 1.490 casi (ieri 1.187), il 4,7% dei test (ieri 3,6%). Sono 58 i morti che si contano nelle ultime 24 ore. La buona notizia riguarda i ricoveri nei reparti Covid, che calano di 59 unità e i due posti letto che si liberano nelle terapie intensive della regione.

L'aggiornamento Coronavirus, il bollettino del 1° aprile: contagi in Italia ed Emilia Romagna

Dati nazionali 

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Il Covid in Italia: i dati di oggi e la tabella delle regioni

Sono 23.904 i positivi al test del Coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 16.017. Sono invece 467 le vittime in un giorno (ieri 529). Nei dati sono compresi quelli della Sicilia, che ieri non li aveva comunicati.

Sono 351.221 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i test erano stati 301.451. Il tasso di positività è del 6,8%, in aumento dell'1,5% rispetto a ieri, quando era al 5,3%.

Sono 238 i pazienti ricoverati in terapia intensiva nelle ultime 24 ore con Coronavirus. Il totale dei ricoverati è di 3.710, sei in meno di ieri.

La regione con il maggior numero di casi è la Lombardia (3.943), seguita da Sicilia (2.904, numero comprensivo di quello relativo alla giornata di ieri) e Veneto (2.317).

Covid Emilia Romagna, i dati sui contagi

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia Romagna si sono registrati 335.820 casi di positività, 1.490 in più rispetto a ieri, su un totale di 31.192 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Sono stati effettuati 17.391 tamponi molecolari, per un totale di3.995.189. A questi si aggiungono anche 188 test sierologici e 13.801 tamponi rapidi. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4,7%.

Complessivamente, tra i nuovi positivi 511erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 713 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,7 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 345 nuovi casi e Ravenna con 201; poi Ferrara (159), Forlì (142), Reggio Emilia (137), Rimini (131), Parma (125) e Modena (108). Quindi Cesena (74), Piacenza (43) e infine il Circondario imolese (25).

Sintomatici e asintomatici

Sui 585 asintomatici, 389 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 29 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 26 con gli screening sierologici, 15 tramite i test pre-ricovero. Per 126 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

Covid, 58 morti in Emilia Romagna

Purtroppo, si registrano 58 nuovi decessi: 2 a Parma (due uomini, entrambi di 77 anni); 5 nella provincia di Reggio Emilia (3 donne, di cui una di 88 e due di 93 anni e due uomini di 75 e 80 anni); 6 nella provincia di Modena (4 donne, rispettivamente di 65, 88, 90 e 93 anni, e due uomini, di 83 e 87 anni); 18 nella provincia di Bologna (4 donne: di 78, 90, 91 anni, quest’ultima residente a Imola, e 93; 14 uomini: di 71, 74, due di 77, tre di 82, poi 85, 86 e 87, quest’ultimo residente a Imola, poi 89, 92, 94 e 95 anni);  8 nella provincia di Ferrara (quattro donne di 71,72, 86 e 93 anni e 4 uomini di 43,75, 83 e 88 anni); 3 in provincia di Ravenna (due donne di 78 e 82 anni e un uomo di 71); 6 in provincia di Forlì-Cesena (3 donne di 82, 92 e 94 anni e tre uomini, di 65, 72 e 85 anni); 9 nel Riminese (3 donne di 82,86 e 90 anni e 6 uomini rispettivamente di 64, 66, 79, 81, 82 e 85 anni). Un decesso, avvenuto a Rimini, riguarda una donna di 91 anni residente fuori regione, a Pesaro; nessun decesso in provincia di Piacenza.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.917.

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Guariti: +2.064. Calano i malati di Covid

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.064 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 251.468.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 72.435 (-632 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 68.618 (-571), il 94,7% del totale dei casi attivi.

Ricoveri e terapie intensive: numeri in calo

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 390 (-2 rispetto a ieri), 3.427 quelli negli altri reparti Covid (-59).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 6 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 28 a Parma (-2), 33 a Reggio Emilia (+2), 73 a Modena (-3), 123 a Bologna (+4), 23 a Imola (+1), 37 a Ferrara (invariato), 20 a Ravenna (-1), 11 a Forlì (+1), 7 a Cesena (invariato) e 28 a Rimini (-4).

Coronavirus, i positivi provincia per provincia

I casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono alla provincia in cui è stata fatta la diagnosi, sono così distribuiti: 21.783 a Piacenza (+43 rispetto a ieri, di cui 24 sintomatici), 23.171 a Parma (+125, di cui 50 sintomatici), 40.474 a Reggio Emilia (+137, di cui 92 sintomatici), 57.428 a Modena (+108, di cui 91 sintomatici), 72.521 a Bologna (+345, di cui 206 sintomatici), 11.579 casi a Imola (+25, di cui 15 sintomatici), 20.154 a Ferrara (+159, di cui 33 sintomatici), 26.278 a Ravenna (+201, di cui 163 sintomatici), 13.815 a Forlì (+142, di cui 109 sintomatici), 16.673 a Cesena (+74, di cui 64 sintomatici) e 31.944 a Rimini (+131, di cui 58 sintomatici).

Vaccino Astrazeneca, disponibili altre 11mila dosi

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dai 75 anni in su; proseguono le vaccinazioni anche per il personale scolastico e le forze dell’ordine.

Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 871.740 dosi; sul totale, 293.025 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

L’Emilia Romagna riconquista altre 11mila dosi di vaccino. Alle dosi arrivate all’inizio di questa settimana, si deve infatti aggiungere il lotto di Astrazeneca ABV5811, sequestrato il 15 di marzo su indicazione della Procura di Biella: nella giornata di ieri è stato emesso un provvedimento di dissequestro a livello nazionale, che riporta nelle dotazioni del Sistema sanitario regionale 11.630 dosi..

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Sanitari no vax, la circolare dell'Emilia Romagna

Aspettando la norma del Governo, l'Emilia Romagna sollecita alle proprie Aziende sanitarie la vaccinazione del personale che si occupa dei pazienti più a rischio: in caso contrario, può scattare l'inidoneità lavorativa per quella mansione. "Siamo assolutamente convinti - afferma l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini- della necessità della vaccinazione del personale sanitario contro il Covid e, proprio per questo, abbiamo ribadito con una circolare un provvedimento che in Emilia Romagna esiste già dal 2018, applicato in tutte le aziende sanitarie per la protezione dalle patologie più gravi trasmesse per via ematica e aerea che si possano prevenire col vaccino".

Chi è "più esposto a contrarre l'infezione e a diventare veicolo di contagio, insomma, utilizzi l'arma più forte per proteggere sé e gli altri: il vaccino", è la sollecitazione di Donini. Per queste ragioni "accogliamo con favore la determinazione del Governo di intervenire in tal senso".

Covid Bologna oggi

“Per la prima volta da moltissimi giorni abbiamo 8 posti liberi, tra terapia intensiva e subintensiva”: sta tutta in questa frase la fotografia della situazione drammatica che gli ospedali bolognesi hanno vissuto in queste ultime settimane. A gioire, oggi, è la Direttrice generale del Policlinico Sant'Orsola, Chiara Gibertoni.

Il Sant'Orsola, entro Pasqua, restituirà una cinquantina di letti alla cura dei malati non-covid: anche questa un'ottima notizia. La Dg si è poi soffermata sulla necessità dell'introduzione di una norma sui sanitari no-vax che dovrebbe essere contenuta nel Decreto legge in approvazione oggi nel Consiglio dei Ministri.

Bologna, tracciamento dei contagi: in campo gli specializzandi

Gli specializzandi iscritti al primo anno della Scuola di Igiene e Medicina preventiva dell’Università di Bologna supportano il Dipartimento di Sanità pubblica dell’AUSL di Bologna e la Medicina del Lavoro dell’Alma Mater nell’attività di contact tracing dei casi di Covid-19.

“Questo doppio progetto di formazione-intervento vede i giovani medici impegnati sul campo in importanti attività di contrasto alla diffusione della pandemia nel contesto cittadino e universitario, che si rivelano molto utili anche dal punto di vista formativo per la costruzione delle loro competenze”, racconta Maria Pia Fantini, direttrice della Scuola di Igiene e Medicina Preventiva.

Spazi dedicati, linee telefoniche e connessioni con i database universitari e dell’Ausl sono stati predisposti nella sede della Scuola di specializzazione, in via San Giacomo 12. Qui gli specializzandi – dopo un periodo di formazione – si avvicendano nelle attività di tracciamento, confrontandosi sui dati epidemiologici e sulle modalità di svolgimento delle interviste.

"Questo progetto sta portando ad una crescita culturale di tutti: se da un lato i medici in formazione specialistica mettono in pratica quanto da loro studiato, dall'altro i professionisti vengono contaminati da questo esplosivo sapere", dice Davide Resi, responsabile delle attività di formazione degli specializzandi messe a punto dal Dipartimento di sanità pubblica della Ausl di Bologna.

In parallelo all’avvio della collaborazione con il Dipartimento di Sanità Pubblica, la Scuola di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Bologna ha avviato anche un progetto per supportare la gestione dei casi positivi in Ateneo. Anche in questo caso, dopo un periodo di training con i responsabili della Medicina del Lavoro dell’Alma Mater, gli specializzandi supportano le attività di “Referente Covid di Ateneo” attraverso contatto diretto dei casi positivi, tracciamento dei contatti negli ambienti universitari e segnalazione dei contatti a rischio al Dipartimento di Sanità pubblica, nonché con l'attivazione delle procedure di sanificazione negli ambienti universitari.

"Quello offerto dai nostri specializzandi, grazie alla Scuola di Igiene e Medicina preventiva e alla Ausl di Bologna, è un contributo importante, che mostra ancora una volta l'impegno messo in campo dall'Alma Mater, su tanti fronti, per superare l'emergenza sanitaria", dichiara Mirko Degli Esposti, prorettore vicario e responsabile del Servizio per la salute e la sicurezza delle persone nei luoghi di lavoro dell'Università di Bologna.

"Una collaborazione, quella tra Unibo e Ausl di Bologna, che va oltre l’opportunità formativa, rinforza la capacità di risposta del sistema di sorveglianza ed evidenzia con ancora più forza le potenzialità di una sinergia tra università e servizio sanitario per la salute dell'intera comunità", dichiara Lorenzo Roti, direttore sanitario dell'Azienda sanitaria locale.

L’attività di “contact tracing” prevede l’identificazione e gestione degli individui che possono essere stati a contatto con una persona positiva al coronavirus durante il periodo di contagiosità: l’obiettivo è identificare e isolare i nuovi casi secondari il più rapidamente possibile e interrompere così la catena di trasmissione dell'infezione. Il tracciamento avviene in questo caso contattando telefonicamente le persone risultate positive ad un tampone e chiedendo loro, attraverso un questionario, quali sono stati i contatti a rischio che devono essere ulteriormente rintracciati, verificati con tampone e messi poi in quarantena o in isolamento. Le informazioni raccolte vengono inserite in specifici database che comunicano con il sistema di rilevazione delle malattie infettive della Regione, con la Prefettura e con i database per la prenotazione dei tamponi.

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Ristori per i settori più colpiti dalla pandemia: stanziati 9,7 milioni

È stato approvato oggi dall’Assemblea legislativa senza voti contrari il progetto di legge della Giunta regionale che, nei giorni scorsi, era stato illustrato in udienza conoscitiva in Commissione Politiche economiche alle associazioni di categoria. L’Emilia Romagna interviene quindi ancora con nuovi ristori pari a 9,7 milioni di euro per sostenere i settori più colpiti dalla pandemia: turismo, cultura, ristorazione senza somministrazione (quale, ad esempio, quella su treni, navi e attività di catering) e terzo settore.

Fondi che si aggiungono ai 34,9 milioni stanziati a partire dal 2020 per bar e ristoranti (21 milioni), stabilimenti balneari (5 milioni), agenzie di viaggio (1,7 milioni), imprese ricettive delle zone montane (2 milioni), agriturismi (1 milione), gestori piscine (1,5 milioni), attività escursionistiche delle motonavi (200mila euro), oltre al contributo integrativo per i gestori delle edicole (500mila euro) e al bando per taxi e Ncc in corso (2 milioni).

E in attesa dei fondi del Decreto sostegni, che metterà a disposizione dell’Emilia Romagna oltre 9,3 milioni di euro. Risorse che saranno distribuite, grazie a una convenzione con Unioncamere, a discoteche e sale da ballo (3 milioni), palestre (2 milioni), cinema (1 milione), imprese culturali (1 milione e 360mila), spettacolo viaggiante (1 milione) e ambulanti delle fiere (1 milione).

Un totale, quindi, pari a poco meno di 54 milioni di euro che arriveranno direttamente sui conti correnti delle imprese come contributi a fondo perduto.

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