Coronavirus oggi, bollettino del 31 agosto. Emilia Romagna, altri 117 casi e 4 morti

Quasi tremila gli infetti, l'età media dei nuovi positivi è 38 anni. I numeri della pandemia provincia per provincia

Coronavirus, il bollettino di oggi 31 agosto. I dati dell'Emilia Romagna

Coronavirus, il bollettino di oggi 31 agosto. I dati dell'Emilia Romagna

Bologna, 31 agosto 2020 -  Sono 117 i nuovi contagi da Coronavirus in Emilia Romagna (ieri erano 109), di cui 57 asintomatici da screening e attività di tracciamento dei contatti, rilevati su oltre 6.100 tamponi e più di 2.000 test sierologici. Scendono a 9 i ricoveri in terapia intensiva (-2). Sono 20 i casi di rientro dall'estero, 18 da altre regioni. E sono 4 i decessi.  Le province che presentano il maggior numero di casi sono quelle di Parma (21), Ravenna (17), Bologna (14), Modena (10) e a Cesena (14). Questi i dati principali del bollettino di oggi diffuso dalla Regione.  

L'aggiornamento del primo settembre

Dall’inizio dell’epidemia da Covid-19, in Emilia Romagna si sono registrati 31.922 casi di positività, 117 in più rispetto a ieri, di cui 57 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. I tamponi effettuati ieri sono 6.132, per un totale di 899.733. A questi si aggiungono anche 2.079 test sierologici. Dei 117 nuovi casi, 53 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 40 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti. 

Sono 20 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia e Malta. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 18.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38 anni.

Su 57 nuovi asintomatici, 22 sono stati individuati attraverso gli screening e i test introdotti dalla Regione, 28 grazie all’attività di contact tracing mentre 2 casi sono emersi dai test pre-ricovero e di 5 non è ancora nota l’origine.

Le province con più casi

In provincia di Parma su 21 nuovi casi, 5 sono di rientro dall’estero (1 dalla Bielorussia, 1 dall’Ucraina, 1 dall’Albania e 2 dalla Moldavia), 3 sono di ritorno da altre regioni (Sardegna), 2 sono stati individuati grazie al contact tracing, 4 grazie agli screening sulle categorie lavorative più a rischio, 1 in seguito ai controlli pre-ricovero e 6, infine, per presenza di sintomi.

Ravenna e provincia su 17 nuovi casi, 14 sono relativi a tracciamento su casi già noti, principalmente a livello familiare; dei rimanenti, un nuovo positivo è stato individuato al rientro dall’estero (Senegal) e due per la presenza di sintomi.

In provincia di Bologna, su 14 nuovi contagi, 3 fanno riferimento al focolaio già noto in una discoteca di Cervia, 3 sono riconducibili a focolai familiari, 2 sono di rientro dall’estero (Spagna e Grecia) e 6 da altre regioni (di cui 5 dalla Sardegna).

Cesena, su 14 nuove positività, 7 sono contatti stretti di casi già noti, accertati principalmente a livello familiare, 2 fanno riferimento al rientro da altre regioni (Sardegna) e 1 dall’estero (Albania); i restanti 4 positivi sono stati individuati per presenza di sintomi.

Modena e provincia, su 10 nuovi casi, 4 sono di ritorno da altre regioni italiane (di cui 2 dalla Sardegna), 2 sono di rientro dall’estero (Islanda e Ucraina), 1 è un contatto di un positivo già noto mentre i rimanenti 3 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi.

I decessi

Si registrano purtroppo 4 decessi in Emilia Romagna oggi: uno in provincia di Piacenza, uno in quella di Reggio Emilia, uno in quella di Modena e uno in quella di Bologna.

La mappa del contagio

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.816 a Piacenza (+13, di cui 2 sintomatici), 3.963 a Parma (+21, di cui 8 sintomatici), 5.381 a Reggio Emilia (+7, tutti sintomatici), 4.397 a Modena (+10, di cui 6 sintomatici), 5.679 a Bologna (+14, di cui 9 sintomatici), 501 casi a Imola (+7, di cui 3 sintomatici), 1.224 a Ferrara (+2, entrambi 2 sintomatici), 1.435 a Ravenna (+17, di cui 9 sintomatici), 1.129 a Forlì (+9, di cui 5 sintomatici), 968 a Cesena (+14, di cui 6 sintomatici) e 2.429 a Rimini (+3, tutti sintomatici).

Malati, ricoverati e guariti

casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 2.977 (109 in più di quelli registrati ieri). 

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 2.862 (+104 rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. Calano a 9 (-2) i pazienti in terapia intensiva, sono 106 quelli ricoverati negli altri reparti Covid (+7 rispetto a ieri).

Le persone complessivamente guarite sono 24.482 (+4 rispetto a ieri): 25 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 24.457 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Bonaccini: "La partita contro il virus non è vinta. Le Regioni lavorino col Governo"

"Dobbiamo lavorare insieme col governo, come Regioni, mettendo da parte le appartenenze geografiche e politiche perché siamo tutti sulla stessa barca". Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia- Romagna, ospite di "PresaDiretta" su Rai3.

"Bisogna riaprire le scuole - ha continuato - perché la scuola non è solo insegnamento ma anche socialità. Per farlo il tema è come arrivano a scuola ragazzi e studenti. Come Regioni avevamo protestato perché dicevamo al governo che serve l'80% di capienza del trasporto pubblico locale. Abbiamo trovato una piena intesa, un accordo all'unanimità in Conferenza Stato-Regioni. Ringrazio il governo e i miei colleghi presidenti di Regione. Abbiamo messo da parte le appartenenze per cercare di dare una risposta collettiva al bisogno di riaprire le scuole".

Bonaccini ha ricordato che il "virus circola ancora, guai a dire che la partita è vinta". Per il presidente dell'Emilia Romagna, "sono i sistemi sanitari pubblici che funzionano e quelli di territorio che possono garantire una miglior cura anche di fronte a una tragedia vera e propria come questa pandemia".

"Abbiamo bisogno - ha spiegato - di aumentare il numero di persone curate a domicilio. Abbiamo bisogno di investire più risorse pubbliche", ha aggiunto spiegando che "la medicina di territorio insieme a quella domiciliare può aiutare a curare di più e meglio insieme ad ospedali che vanno modernizzati con nuove tecnologie. Non riesco a capire - ha detto - perche' l'Italia dovrebbe rinunciare a 36 mld di euro del cosiddetto Mes. Potremmo spendere decine di miliardi per rafforzare la sanità italiana e farla diventare più forte, più robusta e moderna". Per Bonaccini si tratta di "un'occasione imperdibile".

Lo studio sul Covid

Intanto oggi è stato reso noto il risultato di uno studio italiano guidato dal policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna che individua  il meccanismo responsabile della morte dei pazienti con Covid-19 ricoverati in terapia intensiva.

"Due semplici esami identificano questa condizione la cui diagnosi precoce, assieme al supporto del massimo delle cure possibili in terapia intensiva, può portare un calo della mortalità fino al 50%", spiega il Sant'Orsola insieme all'Università di Bologna. Lo studio è stato pubblicato su "Lancet Respiratory Medicine".

La ricerca "dimostra che il virus - riassumono Sant'Orsola e Alma Mater in una nota - può danneggiare entrambe le componenti del polmone: gli alveoli (le unità del polmone che prendono l'ossigeno e cedono l'anidride carbonica) e i capillari (i vasi sanguigni dove avviene lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno)".

Quando il virus danneggia sia gli alveoli che i capillari polmonari, "muore quasi il 60% dei pazienti", continua la nota, mentre "quando il virus danneggia o gli alveoli o i capillari a morire è poco piu' del 20% dei pazienti".

Individuare in tempo l'entità dei danni ai polmoni provocati dal Covid-19 può consentire di scegliere in tempo le terapie efficaci e di conseguenza salvare più vite. 

Il Covid in Italia

Prosegue il calo dei contagi da coronavirus in Italia, che scendono sotto i mille. L'incremento delle ultime 24 ore è stato di 996, rispetto ai 1.365 di ieri e 269.214 da inizio emergenza. Cala anche il numero di tamponi effettuati, che sono 58.518, circa 22 mila in meno di ieri.

Sale, invece, il numero delle vittime, sei in un giorno (ieri erano quattro), per un numero complessivo di 35.483 morti.

Sono 26.078 le persone attualmente positive nel nostro Paese, 1.873 in più da ieri.  Sono 94 i pazienti con coronavirus in terapia intensiva in Italia, 8 più di ieri. È quanto emerge dai dati del ministero della Salute. 

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