Coronavirus oggi, bollettino Covid 16 ottobre. Contagi in crescita in Emilia Romagna

Sono 544 i nuovi casi, 252 dei quali asintomatici, c'è anche una nuova vittima. Refertati oltre 13mila tamponi. La mappa del contagio per provincia

Il bollettino coronavirus di oggi in Emilia Romagna

Il bollettino coronavirus di oggi in Emilia Romagna

Bologna, 16 ottobre 2020 - Crescono al ritmo di cento al giorno i nuovi casi di coronavirus in Emilia Romagna: oggi i nuovi casi sono 544 (ieri sono stati 453) e c'è di più: ci sono 12 letti di terapia intensiva occupati in più. Ecco il nuovo bollettino covid di oggi in Emilia Romagna che rispecchia l'andamento nazionale. Il bollettino con i dati dell'Italia, infatti, racconta che è stata sfondata la barriera dei 10mila nuovi casi al giorno: sono 10.010 e ci sono 55 vittime.

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Dei 544 nuovi casi, 252 sono asintomatici. Alto il numero dei tamponi refertato: sono 13.563 e si aggiungono altri 2.998 test sierologici. Purtroppo c'è una nuova vittima: una donna di 95 anni della provincia di Piacenza.

Nelle altre regioni: Marche - Lombardia - Toscana - Veneto

La notizia più preoccupante viene dagli ospedali: sono ora 61 i pazienti in terapia intensiva (+12 rispetto a ieri) e 404 (ancora più 12 da ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid. I casi attivi a oggi sono 8.033 (512 in più di quelli registrati ieri) e l'età media è di 38 anni.

Ricoveri in terapia intensiva (+12)

Sul territorio, le 61 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 5 a Piacenza (stabili rispetto a ieri), 5 a Parma (stabili rispetto a ieri), 2 a Reggio Emilia (stabili rispetto a ieri), 6 a Modena (una in meno di ieri ), 27 a Bologna (+11 in più di ieri);  1 a Imola (stabile rispetto a ieri), 3 a Ferrara (+2); 3 a Ravenna (stabile rispetto a ieri), 3 a Forlì (stabile rispetto a ieri), 2 a Cesena (numero invariato rispetto a ieri) e 4 a Rimini (invariato rispetto a ieri).

"Di queste 61 persone ricoverate in terapia intensiva - ha spiegato l'assessore alla Sanità, Raffaele Donini - nella maggior parte dei casi non si tratta di pazienti intubati, sono persone che necessitano di intensività di cure, ma con ventilazione non invasiva. La situazione nazionale non vede la nostra regione tra le primissime con la massima circolazione del virus, come fu invece a marzo, ma non bisogna abbassare l'attenzione. In Lombardia, Campania, Piemonte, Lazio, Toscana, Veneto, Liguria, Sicilia si è registrato un aumento maggiore di positivi, poi c'è l'Emilia-Romagna", ha sottolineato. "Ricordo questi casi perché stiamo ragionando insieme ai miei colleghi, di tutte queste regioni, insieme al Governo, alla presidenza della conferenza Stato-Regioni quali provvedimenti ulteriori adottare, nei prossimi giorni, per contrastare la diffusione del virus", ha detto ancora Donini. 

L'Emilia-Romagna è ormai prossima al raggiungimento dell'obiettivo chiesto alle Regioni dal ministero della Salute dopo la diffusione della pandemia, definito sulla base del rapporto tra numero di cittadini e posti letto (14 posti ogni 100mila abitanti).  Nella regione i posti di terapia intensiva dovranno essere 641 e sono già 618, con i rimanenti in fase di realizzazione. Prima dell'arrivo della pandemia, da Piacenza a Rimini ne erano disponibili 449, a cui se ne sono aggiunti altri 146 che rientrano nel cosiddetto Covid Intensive Care.

Sui 252 asintomatici, 131 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 70 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 3 con screening sierologici, 13 con i test pre-ricovero. Per 35 casi è in corso la verifica sul motivo del tampone.

Per quanto riguarda la situazione nelle province, i numeri più elevati si registrano in quelle di Bologna (110), Reggio Emilia (77), Piacenza (61), Modena (58), Parma (58), Rimini (56), Ferrara (45), a Forlì (34), Ravenna (23), a Cesena (11).

La mappa del contagio

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.546 a Piacenza (+61, di cui  22 sintomatici), 4.718 a Parma (+58, di cui 20 sintomatici), 6.312 a Reggio Emilia (+77, di  cui  64 sintomatici), 5.532 a Modena (+58, di cui 33 sintomatici), 7.141 a Bologna (+110, di cui  57 sintomatici);  646 casi a Imola (+11, di cui 7 sintomatici), 1.735 a Ferrara (+45 di cui 21 sintomatici); 1.985 a Ravenna (+23, di cui 8 sintomatici), 1.710 a Forlì (+34, di cui 22 sintomatici), 1.312 a Cesena (+11, di cui 7 sintomatici) e a 3.055 Rimini (+56, di cui  31 sintomatici).

Bologna oltre i cento casi

A Bologna sono 110 i nuovi casi (53 sintomatici e 57 asintomatici). Dei 110 nuovi casi, 45 sono riconducibili a focolai individuati (prevalentemente familiari, amicali, per frequenza di luoghi pubblici, scuole, luoghi di lavoro, feste private) e 65 sono sporadici. Sul numero complessivo, 1 caso risulta importato dall'estero (Polonia) e 3 da altre regioni italiane.

Reggio, quasi tutti con i sintomi

In provincia di Reggio Emilia, su 77 nuovi casi positivi - di cui 13 asintomatici – 34 sono riconducibili a focolai familiari, 7 provengono da focolai in ambito lavorativo; 6 da focolaio amicale e 9 da focolaio scolastico; 19 sono considerati sporadici; 1 caso è stato importato dall' estero (Belgio) e 1 caso proviene un focolaio in una struttura per anziani.

Piacenza, le segnalazioni dei medici

In provincia di Piacenza sono 61 i nuovi positivi, di cui 22 sintomatici: 32 individuati con il contact tracing; 6 a seguito di segnalazione da parte del medico di famiglia; 6 individuati in ambito scolastico e 1 in ambito lavorativo; 1 per accesso al Pronto soccorso; 6 per screening effettuati nelle Cra; 2 individuati con test pre-ricovero. Infine, tre persone erano rientrate dall’estero (Egitto, Nigeria, Bulgaria), 2 per test a seguito dell’insorgenza di sintomi e 2 per i quali non è ancora nota l’origine del contagio.

Modena, malati legati a casi noti

In provincia di Modena sono 58 i nuovi positivi, di cui 25 asintomatici. Nel dettaglio: 22 sono riconducibili a contatti di casi noti, legati a diversi focolai; 2 individuati con test pre-ricovero 9 sono risultati positivi dallo screening effettuato in ambito lavorativo e scolastico; infine, 25 sono casi sporadici per i quali è in corso la ricerca epidemiologica.

A Parma tanti positivi in ambito scolastico

Dei 58 nuovi casi a Parma e provincia - di cui 38 asintomatici - 10 sono stati rilevati nell’ambito dell’attività di contact tracing, 16 a seguito dell’insorgenza di sintomi; 31 a seguito di screening su determinate categorie (di cui 25 in ambito scolastico). Infine, una persona è risultata positiva al test eseguito in ricovero.

Rimini, casi in famiglia

I nuovi casi in provincia di Rimini sono 56, di cui 25 asintomatici. Nel dettaglio: 23 sono pazienti sporadici individuati per sintomatologia; 27 sono contatti con casi certi, la maggior parte dei quali famigliari e già in isolamento al momento della diagnosi; 2 individuati con il test pre-ricovero per altra patologia, a cui si aggiungono 3 casi riferiti a persone rientrate dall’estero (Albania, Romania e Ucraina). Un ulteriore caso individuato attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione.

I focolai di Ferrara

In provincia di Ferrara sono 45 i nuovi positivi, di cui 24 asintomatici: 20 sono stati individuati in quanto contatti di casi noti (riconducibili a un focolaio scolastico e uno amicale); 10 sintomatici richiamati dal medico di famiglia;  4 casi riferiti a persone rientrate dall’estero (2 Spagna, 1 Romania, 1 Ucraina); 3 individuati con test pre-ricovero; 8 riconducibili a test nelle Cra.

A Forlì tanti sintomatici

A Forlì si registrano 34 casi, di cui 22 sintomatici. 23 sono risultati positivi per contatti con focolai già noti e 2 per contatti con un famigliare positivo; 2 sono risultati positivi a seguito di rientro dall'estero (Costa d’Avorio e Marocco). Un altro caso in ambito scolastico; 2 casi in ambito sanitario: uno individuato con test pre-intervento e 1 in ricovero; 1 a seguito di tampone richiesto dal pediatra di famiglia e 4 dal medico di medicina generale a seguito dell’insorgenza di sintomi; infine, 2 per accesso spontaneo a laboratorio privato.

Ravenna

A Ravenna e provincia sono 23 i nuovi casi registrati, di cui 15 asintomatici. 5 classificati come sporadici per sintomi, di cui 2 per contatti fuori regione; 12 casi sono stati individuati per contact tracing, in maggioranza rilevati in ambito famigliare; 1 per accesso spontaneo a laboratorio privato; 2 per test pre-ricovero per altra patologia e 1 per screening professionale; 2 sono risultati positivi a seguito di rientro dall'estero (Moldavia e Albania).

Cesena

Sono 11 i nuovi casi accertati a Cesena, 4 dei quali asintomatici. 7 sono stati individuati con il contact tracing su casi già accertati, prevalentemente in ambito familiare e amicale e 4, considerati sporadici, accertati dopo aver sviluppato sintomi.

Il bollettino in Italia del 16 ottobre

Superati i 10mila contagi in 24 ore: 10.010 (2.419 in Lombardia). I morti sono 55. I ricoverati con sintomi sono 6.178 (+382), le terapie intensive 638 (+52). In calo i tamponi, a quota 150.377 tamponi, 12mila meno di ieri. Gli attualmente positivi sono 107.312.

La mappa per regione

Nuove restrizioni?

Intanto, la partita restriuzioni è ancora tutta da giocare. Lo ha confermato anche questa mattina Stefano Bonaccini, che ha parlato a lungo a Mattino 5 della situazione scuole, che resta molto delicata.  “Se i contagi da covid dovessero ulteriormente aumentare – ha detto il presidente dell'Emilia Romagna -, per non far perdere l'anno scolastico ai ragazzi le soluzioni sono due: o si introduce la didattica a distanza, parziale, totale, per coloro che hanno necessità; oppure si differenziano gli orari della scuola”. “Se gli orari scolastici vengono distribuiti in maniera più spalmata sull'arco della mattina e del pomeriggio - puntualizza - diminuisci la pressione su coloro che devono essere portati a scuola e riportati a casa”.

Una posizione più o meno condivisa anche dal governatore del Veneto, quel Luca Zaia con il quale - nonstante la evidente lontananza politica - Bonaccini ha stabilito una stretta collaborazione in tema di coronavirus. "Tifo perchè la scuola rimanga aperta e non perché si chiuda. Sono stato criticato perché ho posto una questione. Il tempo sarà galantuomo e vedrete come andrà a finire. Si andrà lì: con la didattica a distanza, la didattica a vista, con le turnazioni, ovviamente rispetto a quegli studenti che possono autogestirsi una parte di giornata senza i genitori.

Ed è proprio sull'unità a dispetto delle fazioni che ha battuto anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un incontro a Fiorenzuola d'Arda (Piacenza) con Bonaccini, medici ed infermieri: "Il virus continua a circolare i numeri crescono e ci aspettano ancora giorni che non sono semplici. Avremmo bisogno di recuperare quel grande spirito di unità, di determinazione, di coesione che ci ha accompagnato nei giorni più drammatici e ci ha consentito di piegare questa curva". 

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