Coronavirus oggi, bollettino Covid 20 ottobre. Altri 12 morti in Veneto

Calano i nuovi contagi: 490 in più di lunedì. Aumentano i ricoveri. Zaia: "Preoccupati sul fronte della diagnostica". Pronto il nuovo piano ospedaliero

Un frame tratto dalla diretta sul profilo del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

Un frame tratto dalla diretta sul profilo del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

Venezia, 20 ottobre 2020 - Sono 36.843 i positivi totali in Veneto dall'inizio dell'emergenza coronavirus ad oggi, 490 in più rispetto a ieri. In calo, dunque, rispetto ai 502 di ieri, lunedì 19 ottobre. I deceduti nelle ultime 24 ore sono dodici. Sono i dati principali del bollettino Coronavirus di oggi, 20 ottobre

Per approfondire Bollettino Coronavirus Italia, i dati di oggi in diretta. Cifre Covid e tabella contagi Sale il numero degli isolamenti domiciliari, oggi 13.185 (124 più di ieri), così suddivisi per provincia: Belluno 1167, Padova 1095, Rovigo 717, Treviso 2643, Venezia 3180, Verona 2809, Vicenza 1557. 

"Siamo preoccupati sul fronte della diagnostica da incentivare sempre di più - ha commentato il presidente della Regione, Luca Zaia -, i ricoverati sono 537 (+161), in terapia intensiva 61 (+9) , 2268 i morti, sintomatici 376 a domicilio su 9746 (3,8% di sintomatici a domicilio), 96% dei positivi non hanno sintomi". 

Il nuovo piano ospedaliero della Regione Veneto è pronto, e introduce una sorta di 'semaforo', ovvero una classificazione di cinque diverse fasi individuate sulla base di alcuni parametri, che prevedono ognuna una serie di misure. Le fasi sono cinque, la verde, l'azzurra, la gialla, l'arancione e la rossa. Al momento ci troviamo nella fase azzurra, mentre l'attivazione dei covid hospital è prevista con la fase gialla. Lo stop all'attività ordinaria degli ospedali scatta solo con la fase rossa, ma l'obiettivo è ovviamente che non ci si arrivi mai. I parametri individuati sono sostanzialmente due, ovvero il numero di letti di terapia intensiva occupati da pazienti covid e il numero di letti non acuti occupati da pazienti covid (per cui il rapporto e' sei a uno con i letti di terapia intensiva). In sostanza la fase verde va da zero a 50 letti di terapia intensiva occupati, la fase azzurra da 51 a 150, la fase gialla da 151 a 250, la fase arancione da 251 a 400 e la fase rossa da 401 in poi. "Nel peggiore degli scenari - afferma il Governatore Zaia - almeno 200 posti letto non covid in terapia intensiva li dobbiamo garantire. Durante il lockdown non c'erano politraumatizzati, in quanto la gente non poteva muoversi e anche gli incidenti sul lavoro, fortunatamente, erano sostanzialmente spariti. Ora, invece, con la speranza di non arrivare a un lockdown, bisogna considerare anche la possibilità' di dover curare politraumatizzati. Tornando al piano, prevede di arrivare a 1.000 posti letto in terapia intensiva, tutti in ospedali esistenti. Ogni letto di terapia intensiva si tira poi dietro i posti in sub intensiva e in malattie infettive".

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