Coronavirus Veneto oggi, bollettino covid del 7 ottobre. Impennata dei contagi e 2 morti

Sono 375 i nuovi positivi, aumentano i ricoveri anche in terapia intensiva. Zaia: "Qui niente chiusure anticipate". Via ai tamponi veloci per i visitatori delle Rsa

Il bollettino coronavirus del 7 ottobre in Veneto

Il bollettino coronavirus del 7 ottobre in Veneto

Venezia, 7 Ottobre 2020 - Balzo di contagi in Veneto che oggi fa registrate 375 i nuovi positivi al coronavirus (ieri erano 189 con 4 vittime): cfre che il totale a 2.9418 malati. Sale di 228 unità anche il numero di attualmente positivi, che arrivano a toccare quota 4754. Nelle ultime 24 ore si registrano inoltre due decessi (2198 ieri, ora 2200). I ricoverati positivi sono 228 (+7), di cui 214 in area non critica (+6) e 16 in terapia intensiva (+1). 

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La seconda ondata

"Il virus si comporta diversamente", spiga il presidente Luca Zaia, precisando poi che probabilmente molto si deve all'esperienza clinica accumulata e alle performance di cura raggiunte. In sostanza i dati dicono che mentre a marzo i pazienti ricoverati in ospedale erano il 31,8% dei positivi, oggi sono il 6,6%, e i pazienti in terapia intensiva sono lo 0,5% del totale dei positi e il 7,6% del totale dei ricoverati, mentre a marzo erano l'11,3% dei positi e il 46,2% dei ricoverati. Si è poi ristretta leggermente la forbice d'età media dei pazienti in terapia intensiva, passata da 67 +/- 12 a 67+/-10 anni, e si è accorciata la durata della degenza nel reparto, passata da 17+/-14 giorni a 12+/-8 giorni.

Tampone rapido ai visitatori nelle Rsa

"Da lunedì partirà, e progressivamente arriverà in tutte le oltre 300 case di riposo del Veneto, l’effettuazione del tampone rapido gratuitamente a tutti i visitatori degli anziani ospiti - spiega Zaia - riteniamo che così sarà chiusa un’altra porta d’ingresso al virus. Le cose nelle case di riposo stanno andando abbastanza bene – ha precisato – ma abbiamo alcuni segnali che spingono a rafforzare l’attenzione”. Il tampone rapido sarà erogato da personale specializzato, interno o esterno alle strutture e darà l’esito in pochi minuti. “In caso di negatività – ha specificato il governatore – le famiglie e gli amici entreranno subito in assoluta sicurezza, garantendo così protezione massima agli ospiti e avendo ricevuto gratuitamente un servizio importante per loro stessi”.

Le province

I soggetti in isolamento domiciliare in Veneto sono attualmente 10.417 così suddivisi (tra parentesi il numero di quelli che presentano sintomi, ndr): Belluno 780 (11), Padova 1199 (4), Rovigo 447 (20), Treviso 2336 (29), Venezia 2146 (24), Verona 2235 (59), Vicenza 1274 (8). 

Zaia: "No a chiusure anticipate"

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha criticato l'intenzione del governo di lasciare poco margine di manovra alle Regioni sui provvedimenti anti Covid. Le Regioni, infatti, potranno adottare solo misure più restrittive rispetto a quelle decise dall'esecutivo. "Nei mesi scorsi le Regioni hanno dimostrato grande responsabilità e il Veneto stesso è stato l'avanguardia in tema di test pungi-dito, tamponi rapidi e altro. Sappiamo meglio noi cosa serve al nostro territorio", ha rivendicato.

Zaia, come il suo collega Stefano Bonaccini per l'Emilia Romagna, ha assicurato che in Veneto non ci saranno chiusure anticipate dei locali che vorrebbe dire fare "un mini lockdown". Zaia parteciperà "all'ennesima videoconferenza con il Governo per parlare del dpcm" che introdurrà nuove misure per il contrasto alla diffusione del coronavirus. "Non c'è gioco delle parti né lesa maestà, abbiamo fatto per mesi un lavoro fianco a fianco e penso sia fondamentale andare avanti cosi'", chiarisce Zaia, assicurando che a suo parere è "giusto che ci sia una regia, una visione generale del problema pandemico". Detto questo, "poi i malati ce li abbiamo noi", sottolinea Zaia, chiedendo che prima di parlare di misure restrittive, si definiscano i parametri. Così "se decidiamo che scattano delle misure è perché c'è un parametro che dice che va fatto", mentre "oggi parliamo di misure senza avere i parametri"... E "il parametro non può essere l'Rt, perché penalizza i virtuosi che fanno più tamponi", conclude Zaia suggerendo di iniziare a valutare il rapporto tra numero di tamponi effettuati e numero di abitanti di un territorio.

"Il Veneto si candida a sede dell'Agenzia Europea Biomedicale - ha concluso il governatore - . Da due mesi stiamo preparando il dossier che è quasi ultimato perché il Veneto ha tutte le carte in regola, con Padova in primo piano".

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