Coronavirus Veneto oggi, bollettino 13 ottobre. 7 morti e contagi ancora alti

Altri 485 casi. Aumentano anche gli attualmente positivi (+366) e i ricoverati (+27). Zaia: "Non c'è emergenza". E poi: "La questione della didattica a distanza per le scuole l'ho posta io"

Coronavirus, in Veneto i contagi sono ancora alti. Dati del 13 ottobre

Coronavirus, in Veneto i contagi sono ancora alti. Dati del 13 ottobre

Venezia, 13 Ottobre 2020 - Nelle ultime 24 ore il Veneto ha registrato 485 contagi Covid in più (ieri erano 328), e 7 vittime. Lo afferma il bollettino della Regione. Non accenna a rallentare quindi la nuova ondata di infezioni nella regione, che conta un bilancio complessivo di 32.316 positivi dall'inizio dell'epidemia. I morti, tra ospedali e case di riposo, salgono a 2.226 (+7).

AGGIORNAMENTO Coronavirus, in Veneto è boom di positivi

Sale anche il dato degli attualmente positivi, 6.655 (+366), e riprendono a correre i numeri dei ricoveri nei normali reparti ospedalieri, 362 (+23), e nelle terapie intensive, 41 (+4). Con la ricerca dei contatti per i nuovi focolai aumentano anche i soggetti in isolamento domiciliare, 11.683 (+664), dei quali 3.705 positivi. "Dobbiamo scongiurare - ha affermato il Governatore Luca Zaia - una nuova psicosi e un nuovo lockdown. Non ho un atteggiamento negazionista ne' catastrofista ma il Covid mi ha insegnato che ogni giorno ha la sua pena. Non c'è emergenza sanitaria al momento: si comincia a sentire pressione perché abbiamo 41 posti in terapia intensiva: se questi dati dovessero diventare un trend allora parleremo di emergenza sanitaria".

“Dietro ad ogni provvedimento restrittivo nei confronti di alcune attività - ha detto il presidente della Regione commentando il nuovo Dpcm del Governo -, ci deve essere un provvedimento economico per quella attività. Molte imprese sono allo stremo. In questo provvedimento però non c'è traccia”.

"Sveliamo un piccolo segreto: la questione della didattica a distanza per le scuole l'ho posta io: Ma era un pò un fuori tema, non era in discussione nel Dpcm", Zaia spiego la sua proposta, limitata alle classi degli ultimi 2-3 anni delle superiori, che rispondeva al problema dell'affollamento dei trasporti pubblici. In Veneto, ha ricordato, ci sono 707.000 giovani che ogni giorno vanno a scuola con i mezzi pubblici. "Se pensassimo alla didattica a distanza per le ultime 2-3 classi, delle superiori, magari in alternanza, un giorno sì e 2 no, una settimana sì e 3 no, verrebbe tolta tanta pressione sui trasporti".

"Leggo - ha concluso - che la ministra Azzolina dice 'non se ne parla',. Ok, vedremo, se magari le cose dovessero peggiorare sperando non ci si ritrovi a chiudere le scuole". 

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