Covid, Clementi: "Terza dose, meno restrizioni e facciamo circolare il virus"

Il professore Massimo Clementi spinge per la scelta fatta in Gran Bretagna: "I colleghi mi dicono che da loro sta funzionando"

Ancona, 23 gennaio 2022 - "Terza dose del vaccino al maggior numero possibile di cittadini e contemporaneo alleggerimento delle misure per far circolare la variante Omicron poco o affatto patogena (nei vaccinati con tre dosi) è la scelta che la Gran Bretagna e altri paesi hanno già preso e che dovremo prendere, auspicabilmente, anche noi nelle prossime settimane". Ne è convinto il virologo jesino Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia all’ospedale San Raffaele di Milano il quale però aggiunge: "Secondo me è la strada da percorrere, purtroppo però non sono io che decido".

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Il professore jesino Massimo Clementi
Il professore jesino Massimo Clementi

Novavax in Italia a febbraio: come funziona e quello che c'è da sapere - Tampone fai da te: l’autotest funziona. In tre giorni arrivano certificato e Green pass Massimo Clementi, lei dice che la strada da seguire è quella del premier inglese Boris Johnson... "Molti ‘esperti’ italiani ironizzano talvolta a sproposito sulle scelte del premier Johnson. Non considerano tuttavia che alle sue spalle ci sono virologi con i controfiocchi. Un paio di loro sono miei vecchi amici e mi hanno spiegato la strategia alla base di queste scelte. Non posso non condividerla". Ma così non si potrebbe correre il rischio di favorire nuove varianti che si è detto di voler contrastare vaccinando prima e più persone possibili? "E’ possibile, ma si dovrebbe controllare l’evoluzione del virus che comunque non può essere senza fine". Secondo lei si potrebbe ragionare come nel Regno Unito e classificare il Covid come una malattia ordinaria, grazie a vaccini e, monoclonali? "Io lo spero". Quindi, professore, il virus avrà una fine prima o poi? Perché ci sentiamo spesso dire che i dovremmo conviverci... "Sì, nello stesso modo come conviviamo con gli altri quattro coronavirus adattati all’uomo e che danno un po’ di raffreddore e qualche linea di febbre". E’ poco calzante e veritiera la pubblicazione dei dati dei tamponi positivi? "Realmente pensiamo che il numero dei casi giornalieri nel nostro paese sia fotografato dai tamponi che tra l’altro sono un pochettino molecolari e un pochettino antigenici, i quali vengono eseguiti per vari motivi? E allora, se la risposta è no come credo, poichè sono molti di più, perché questo numero inutile e errato viene offerto al pubblico?". Ed è così anche per il numero dei ricoveri? "In riferimento a questi mi chiedo: perché questo dato non si declina meglio? Si dovrebbe distinguere tra vaccinati, parzialmente vaccinati e non vaccinati. La stessa cosa per i ricoveri in terapia intensiva". E i dati sui decessi Covid? "Sarebbe ora di fare chiarezza. Con quale faccia si continua a equiparare decessi per Covid con gli altri ‘con Covid’? Questo non solo è imbarazzante dal punto di vista scientifico, ma coinvolge anche aspetti morali". Professore, cosa pensa dell’andamento della pandemia. Nei prossimi mesi di febbraio e marzo cosa ci dovremmo aspettare? "Le previsioni su Omicron sono positive al momento per quel periodo. Abbiamo raggiunto in questi giorni il picco. L’andamento nei Paesi investiti per primi ci suggerisce questo. Aspettiamo un paio di settimane, ma oggi non sono pessimista".