Covid in Emilia Romagna, contagi in aumento del 9%

I nuovi casi, spinti dalla varianti, crescono e l'indice Rt è a 1,09. Quarta dose, per ora via per 500mila persone

Covid, aumentano i contagi in Emilia Romagna

Covid, aumentano i contagi in Emilia Romagna

Bologna, 12 aprile 2022 - Non è finita la corsa dei contagi Covid in Emilia-Romagna. Il direttore della sanità pubblica in Regione, Giuseppe Diegoli, rispondendo questa mattina in commissione Sanità alle domande dei consiglieri ha annunciato: “Dobbiamo aspettarci ancora un aumento del 9% dei casi nei prossimi giorni ma il dato è in diminuzione e confidiamo in un miglioramento stagionale che, negli anni scorsi, ha portato ad una diminuzione dei casi, anche per una maggior vita all’aria aperta e una minore frequentazione dei locali chiusi”.

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Per ora, però, “sebbene i dati non siano quelli di gennaio” – prosegue -, spinto dalle varianti, il virus “continua a crescere costantemente”, con “un’incidenza di 542 casi per 100.000 abitanti due settimane fa e di 670 casi nell’ultima settimana”. L'indice Rt è invece “in leggero calo” – spiega Diegoli - e in "stabilizzazione" a 1,09, comunque ancora sopra la soglia epidemica. Positiva la situazione degli ospedali. La saturazione dei reparti è del 14,5% per quanto riguarda quelli ordinari e solo al 4% nelle terapie intensive. "Questo è coerente con la caratteristica della variante Omicron – sottolinea Diegoli -, che dà patologie respiratorie leggere ma che è più severa tra le persone debilitate o che hanno co-patologie”. Il "10% di persone non vaccinate – evidenzia il direttore - sono quelle che hanno inciso maggiormente sui ricoveri ospedalieri e sulle terapie intensive".

La quarta dose: per chi è prevista e come ci si prenota

Diegoli ha parlato, in ogni caso, di “successo della campagna vaccinale contro il Covid”. A breve, poi, entrerà nel vivo la campagna per la quarta dose. Per definirla nei dettagli, si terrà, in serata, un vertice con i direttori generali. La campagna interesserà circa 500.000 persone: tutti gli over 80 e i 60-70enni con fragilità. La seconda dose booster, spiega il dirigente, "verrà offerta tramite gli hub attualmente presenti - ogni provincia dovrà metterne a disposizione uno – e attraverso le case della salute e i medici di medicina generale, soprattutto per chi ha difficoltà a muoversi". La prenotazione avverrà attraverso i soliti canali ma, dopo i primi 10 giorni, partirà l'accesso libero negli studi dei medici di base. “Non pensiamo di mandare degli sms di invito ai agli anziani sopra gli 80 anni – ha anticipato Diegoli -, ci sarà un messaggio generico di richiamo, ma gli appuntamenti non verranno presi con questo sistema. Invece, nelle fasce di età inferiore, mi riferisco soprattutto a quelli al di sotto dei 60 anni, i fragili seguiti all'interno di percorsi sanitari ospedalieri verranno invitati alla vaccinazione direttamente attraverso il sistema sanitario. 

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Le mascherine

"Siamo ancora lontani dalla soglia di sicurezza a cui vorremmo arrivare. Oggettivamente la barriera fisica è l'unico strumento che attualmente abbiamo, davanti a una copertura vaccinale per le forme gravi di malattia, ma che, nelle forme ordinarie, può non essere sufficiente, quindi io penso che le mascherine per un po' ci accompagneranno, non sono sarà una scelta regionale che ne modificherà l' utilizzo” afferma Diegoli. Non si sa ancora se, dal 1 maggio, Il Governo eliminerà l’obbligo delle mascherine al chiuso tranne che sui mezzi di trasporto, nelle cra e a scuola, dove si è ipotizzato il mantenimento di quella chirurgica. Il "liberi tutti" potrebbe infatti slittare in considerazione dell’andamento dei contagi e del presentarsi di nuove varianti.

Il flop del vaccino Novavax

“Sono state solo 3.300 le persone che si sono vaccinate con Novavax in Emilia-Romagna”. A riportare il dato sempre Diegoli che ha commentato che il vaccino 'tradizionale', visto come una soluzione in più per convincere i dubbiosi, "non ha avuto il successo che ci aspettavamo”. Quindi – tira le somme - "non era l’ostilità nei confronti dei vaccini a mRNA che ha limitato la vaccinazione, ma una preclusione di principio".