Covid dopo le feste, si teme il boom di contagi. I medici di base: "Noi già travolti"

Il leader Fimmg: "Diverse famiglie con tutti i componenti contagiati". La soluzione? "Un allargamento dell'obbligo vaccinale"

Bologna, 3 gennaio 2022 - Le vacanze di Natale (almeno per la scuola) non sono ancora finite che già i medici di base lanciano l'allarme per un probabile boom di contagi post feste, dovuto agli inevitabili 'assembramenti' che si sono verificati nelle case e nei locali per festeggiare in sequenza la vigilia, Natale, Santo Stefano e Capodanno.

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"I numeri di contagi Covid che stiamo vedendo nei nostri studi sono importanti - segnala il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti - E temiamo l'effetto, nei prossimi giorni, delle feste natalizie. Già abbiamo, tra i nostri assistiti, diversi nuclei familiari con tutti i componenti contagiati. E, in particolare a Sud, dove spesso si è festeggiato in famiglia e abbiamo più situazioni di famiglie 'larghe' - dal nonno al nipote - che convivono. Dunque, ci preoccupa il periodo post festivo". 

Silvestro Scotti, leader dei medici di famiglia Fimmg
Silvestro Scotti, leader dei medici di famiglia Fimmg

"Noi, travolti dal numero di contagi"

I medici di famiglia sono "travolti dal numero di contagi di queste settimane. Riceviamo telefonate di continuo per la segnalazione della positività e per le procedure legate alle quarantene e all'isolamento, oltre alle richieste di assistenza sui sintomi. Facciamo fatica a seguire i pazienti nelle ore di studio, visto che messaggi e chiamate sono continui per l'inserimento sulle piattaforme regionali dei positivi. E l'assistenza alle altre patologie rischia di andare in sofferenza" è poi il grido d'allarme di Scotti, che racconta  le difficoltà dei camici bianchi del territorio di questi giorni.

"La contagiosità della variante Omicron insieme al fatto che, grazie ai vaccini, la maggioranza dei casi Covid può essere gestita sul territorio - spiega - comporta un sovraccarico di lavoro importante per il quale i medici non sono supportati e che sembra non venga considerato a livello istituzionale. In un'ora mi sono arrivate fino a 20 telefonate soprattutto per le segnalazioni delle positività. E un paziente in isolamento chiama, per esigenze varie, almeno 2 o 3 volte al giorno. In Campania abbiamo fatto le segnalazioni anche nei giorni di festa. Personalmente, tra i miei pazienti, dal 27 dicembre (compresi 31, 1 e 2) ho segnalato 30 positivi che però non sono stati ancora presi in carico dai Distretti per i tamponi di controllo. E questo riguarda almeno 60 medici del mio Distretto". 

L'appello per il vaccino obbligatorio

"In questa fase, per come stanno andando i numeri dei contagi Covid, gli obblighi vaccinali sono determinanti - è l'appello di Scotti - sia per la terza dose sia per chi non si è vaccinato affatto. Un allargamento dell'obbligo sarebbe utile. Credo che la scelta della politica debba essere decisa". E ancora:  "L'obbligo è l'unica cosa sensata. Anche il lockdown per i non vaccinati, come è stato fatto in alcuni Paesi non ha più troppo senso vista la riduzione della protezione del vaccino dopo 5 mesi e, quindi, la necessità di fare in fretta la terza dose. Bisognerebbe chiarire e definire meglio chi può essere considerato più a rischio, solo i non vaccinati o anche chi ha fatto la seconda dose da oltre 5 mesi?".

 

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