Covid dopo la prima dose di vaccino: cosa fare

Due indicazioni diverse se ci si ammala prima o dopo le due settimane dall'iniezione: la circolare del ministero della Salute

Infezione da covid dopo la prima dose: cosa fare

Infezione da covid dopo la prima dose: cosa fare

Bologna, 11 settembre 2021 - La copertutra vaccinale dopo la prima dose non è completa e comunque si sviluppa 7-14 giorni dopo l'iniezione: questo è scritto nero su bianco dello stesso Iss, l'Istituto superiore della sanità.

Infezione da covid dopo la prima dose: cosa fare
Infezione da covid dopo la prima dose: cosa fare

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Ma cosa accade se si contrare il virus tra la prima e la seconda dose? E' una eventualità che, con l'aumento della contagiosità delle varianti, è purtroppo in crescita. Per questo, è stata emessa dal ministero della Salute una circolare ad hoc che fornisce chiarimenti. Si spiega, insomma, come comportarsi con la somminstrazione della seconda dose se il cittadino si ammala di covid dopo la prima. Esistono due casi:

Covid entro 14 giorni dalla prima dose

Se l'infezione, confermata del test molecolare positivo avviene entro il quattordicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose, il completamento del ciclo vaccinale con una seconda dose va effettuato entro sei mesi (180 giorni) dall’infezione documentata (data del primo test molecolare positivo).  Trascorso quest’arco di tempo, il ciclo vaccinale potrà essere comunque completato, il prima possibile, con la sola seconda dose.

Covid dopo 14 giorni dalla prima dose

Nel caso, invece, che l’infezione da covid-19 avvenga e sia documentata (fa fede la data del primo test molecolare positivo) oltre il quattordicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose di vaccino, la schedula vaccinale si intende completata: l’infezione stessa, infatti, è da considerarsi equivalente alla somministrazione della seconda dose.

Resta inteso che l’eventuale somministrazione di una seconda dose non è comunque controindicata; una specifica che vale anche per tutti i soggetti guariti, in precedenza non vaccinati, che hanno ricevuto una sola dose di vaccino dopo l’infezione da Sars-cov-2.

Nella circolare viene ribadito che l’esecuzione di test sierologici, volti a individuare la risposta anticorpale nei confronti del virus, non è indicata ai fini del processo decisionale vaccinale.

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