Covid Emilia Romagna, dalla Regione 35 milioni per le zone più colpite dalla pandemia

Finanzieranno 116 cantieri da aprire già nei prossimi mesi nei territori più penalizzate dalle restrizioni: da Rimini a Medicina

Covid Emilia Romagna, la Regione finanzia le zone più colpite dalla pandemia

Covid Emilia Romagna, la Regione finanzia le zone più colpite dalla pandemia

Bologna, 22 febbraio 2021 – Trentacinque milioni di euro per 116 cantieri da aprire già nei prossimi mesi nelle zona dell'Emilia-Romagna più penalizzate dalle restrizioni anti-Covid durante la prima ondata pandemica. Sono pronti a partire nei prossimi mesi le prime opere nelle province di Piacenza e Rimini e del Comune di Medicina (Piacenza e Rimini erano zone arancioni, Medicina zona rossa).

La Regione ha presentato il 'Programma straordinario di investimenti per i territori colpiti della pandemia'. All’incontro sono intervenuti il presidente Stefano Bonaccini, il sottosegretario alla Presidenza Davide Baruffi, i presidenti delle province di Piacenza e Rimini e il sindaco di Medicina.

Il pacchetto di progetti, selezionati e finanziati dalla Regione, servirà per sostenere queste aree, colpite con provvedimenti più severi rispetto a quelli nazionali. Infatti, già nel pieno del lockdown dello scorso marzo, la Regione decise che avrebbe messo in campo degli interventi per sostenere la ripresa di questi territori. Ad ottobre 2020 il via alle proposte e meno di cinque mesi dopo il programma di investimenti è pronto a partire.

I numeri

In particolare, sono stati stanziati in totale 26 milioni di euro, suddivisi in 12,5 milioni per le province di Piacenza e Rimini e 1 milione per il comune di Medicina. La Regione ha scelto quindi di intervenire cofinanziando in larga misura i progetti, dall’80% al 95%, facendosi carico di una percentuale dei costi molto più alta di quanto avvenga solitamente. Anche i comuni hanno aderito: si è arrivati infatti dai 26 milioni stanziati dalla Regione, a 35 milioni di euro, e questa si è rivelata un’opportunità per sbloccare progetti più grandi.

Per arrivare a tale risultato, è stato fondamentale il lavoro di coordinamento e raccordo tra i vari comuni fatto dai presidenti di provincia, Patrizia Barbieri (Piacenza) e Riziero Santi (Rimini), per la messa a punto delle linee guida degli interventi. Si tratta di 116 progetti rapidamente cantierabili che rispondono ad esigenze concrete e reali dei territori e, allo stesso tempo, permettono di mobilitare il lavoro delle aziende locali, che hanno pagato a caro prezzo le restrizioni imposte dalla pandemia.

Una seconda fase del programma coinvolgerà invece le aree montane di tutte le altre province e quelle interne del Basso ferrarese, a cui saranno assegnati 14 milioni di euro: venerdì scadrà il bando per la presentazione dei progetti per queste zone già ‘fragili’, in cui l’epidemia potrebbe acuire il divario esistente con il resto della regione.

La provincia di Piacenza

Per quanto riguarda la provincia di Piacenza – che ha ricevuto dalla Regione 12,5 milioni di euro a cui i comuni hanno aggiunto il loro contributo, che ha permesso di raggiungere un totale di 16,4 milioni – la Presidente Barbieri ha sottolineato lo spirito di squadra che ha animato il programma. Tutti i sindaci del piacentino hanno partecipato, individuando ben 61 progetti, almeno uno per ogni comune, su temi strategici come l’edilizia scolastica e sportiva, la viabilità, il verde pubblico e il restauro di palazzi, chiese e monumenti. La risposta delle istituzioni per risolvere i bisogni dei cittadini è stata corale, con la collaborazione tra Regione, Provincia e comuni, ed efficace, non solo sul piano sanitario ma anche su quello del rilancio economico.

La provincia di Rimini

Anche il Presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi, ha avuto modo di ringraziare la Regione per la collaborazione nello stanziamento di risorse così importanti (12,5 milioni, a cui vanno aggiunti gli investimenti del comune, per un totale di 16,8 milioni), verso queste aree che hanno subito danni ingenti e straordinari per le chiusure dovute alla pandemia. La Regione – ha aggiunto – non ha osservato le altre province da Bologna ma ha lavorato con loro “gomito a gomito”, confrontandosi con tutti i sindaci e gli amministratori coinvolti per stabilire quali provvedimenti prendere e come farlo. Ha ricordato, infatti, che non si tratta di contributi calati dall’alto ma di risorse legate ad una progettualità di interventi (nella provincia riminese saranno 54), mirati a risolvere le criticità peculiari di ogni territorio e a favorire il lavoro.    

Il comune di Medicina

Il sindaco Matteo Montanari è intervenuto a proposito di Medicina, elogiando a sua volta la collaborazione istituzionale dimostrata dalla Regione, anche quando si è reso necessario istituire la zona rossa nel suo comune. Per Medicina, è previsto un progetto di 1,5 milioni di euro, volto al restauro di un’ala di uno dei luoghi identitari del paese, il “Palazzo della Comunità”, sede della Biblioteca, del Museo Civico e di alcuni uffici comunali.  

Bonaccini: "Il prezzo di vite umane non sarà mai dimenticato"

"In questi giorni, un anno fa, la pandemia iniziava a diffondersi nel nostro Paese, prendendo il via nel lodigiano, a pochissimi chilometri dalla provincia di Piacenza- ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. L’Emilia-Romagna, vicinissima a quell’epicentro, è stata per mesi fra le regioni più colpite, pagando un prezzo in vite umane e sofferenza che non potrà mai essere dimenticato. Il nostro primo pensiero continua ad andare a chi non c’è più e ai familiari. Abbiamo gestito l’emergenza sanitaria senza mai smettere di guardare avanti, compresa la decisione di recarci nelle aree più colpite, stare vicino a sindaci e amministratori locali, ascoltarli e decidere insieme prima lo stanziamento di fondi direttamente dal bilancio regionale, poi i progetti da finanziare, purché cantierabili in tempi rapidi e utili alle comunità. E insieme dimostriamo ora che si può fare bene e rapidamente, rispettando l’impegno preso coi cittadini delle province di Piacenza e Rimini, dove limitammo spostamenti e attività produttive, e di Medicina, che chiudemmo totalmente. Nessun finanziamento a pioggia, dunque, ma un piano complessivo per mobilitare risorse per la ripartenza, che coinvolge anche la montagna e le aree interne, seguendo anche l’indirizzo votato dall’Assemblea legislativa regionale. Continuiamo a combattere il Covid, potendo ora contare anche sul vaccino, e l’impegno sul fronte sanitario resta prioritario. Allo stesso tempo, però, non arretriamo sul fronte economico e sociale, per garantire la tenuta dell’intera comunità regionale, seguendo la strada tracciata nel nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima firmato in Emilia-Romagna con tutte le parti sociali".