Covid Marche, infermieri assunti senza il concorso. Saltamartini: "Ne prendiamo tremila"

Sarà stilata una graduatoria con i risultati della prima prova per fare i contratti a tempo determinato. Qui ne arriveranno 50

La Regione Marche pronta a rafforzare la pattuglia degli infermieri per l’emergenza

La Regione Marche pronta a rafforzare la pattuglia degli infermieri per l’emergenza

Ancona, 4 novembre 2020 - Corsa della Regione per recuperare il tempo perduto nella riorganizzazione delle strutture e del relativo personale da inserire nei reparti Covid impegnati a fronteggiare la seconda ondata pandemica. Ieri l’assessore regionale Filippo Saltarmatini ha dato il via libera alla formazione di una graduatoria provvisoria formata dai candidati ammessi alla prova scritta del concorso unificato per infermieri bandito nell’autunno 2019.

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In attesa della validazione della procedura concorsuale, che consentirà a 33 partecipanti di avere un’assunzione a tempo indeterminato nelle strutture sanitarie pubbliche marchigiane, si andrà a creare un serbatoio di quasi tremila professionisti da reclutare con contratti trimestrali. Cinquanta andranno subito all’Area Vasta 1. "Daremo così una risposta alla carenza riscontrata nei reparti in un momento estremamente difficile che richiede il massimo sforzo" ha affermato Saltamartini annunciando di aver rinnovato alla Protezione Civile la richiesta dell’invio di personale medico militare specialistico per il Covid Hospital di Civitanova e per le case di riposo. Soddisfatta della decisione assunta dalla Regione la segretaria provinciale Cgil Fp, Vania Sciumbata, che però rinnova l’invito a stringere i tempi per trovare un accordo con l’Emilia Romagna, l’Umbria e le regioni limitrofe che hanno bandito concorsi a tempo indeterminato. "Solo formalizzando convenzioni son queste regioni – dice Sciumbata – potremo trattenere gli infermieri pronti a trasferirsi a fronte di contratti più vantaggiosi".

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Critico invece il segretario provinciale Uil Fpl, Angelo Aucello, che parla di «procedura poco lineare, che esclude dai contratti a termine a tutti coloro che non hanno potuto partecipare al concorso e ai neo-laureati. La Regione ci ripensi». Ma che il problema sia soprattutto quello di trattenere il personale, piuttosto che riuscire ad assumerlo, lo conferma anche il responsabile del Personale dell’Area Vasta 1, Paolo Pierella. «Il piano pandemico – spiega Pierella –ha previsto il reclutamento di 42 infermieri per colmare le carenze nei servizi, assicurare il turn-over ospedaliero e creare figure nelle strutture di comunità dell’Area Vasta 1. Finora ne avevamo trovati solo 15 visto che, contrariamente al solito, il problema non sono le risorse, ma la difficoltà a riperire sul mercato le figure necessarie. Ora il primo obiettivo che abbiamo concordato con l’Aur è di assumere subito almeno 50 infermieri a tempo determinato e, una volta concluso il concorso, procedere con le assunzioni a tempo indeterminato».

La carenza di medici ha altri numeri, ma anche in questo caso si sta provvedendo con provvedimenti ordinari e straordinari. «Abbiamo aperto un concorso per 3 medici di pronto soccorso – spiega Pierella – ma mancano anche specialisti per assicurare le prestazioni specialistiche sul territorio. Considerato che le procedure ordinarie hanno tempi lunghi, ora ci è stata data la possibilità di assumere con contratti di collaborazione anche medici neo-laureati ma non ancora specializzati. Ma è chiaro parte dei colleghi senior».