Covid Marche: ospedali al collasso. Saltano gli interventi chirurgici

Da Pesaro ad Ascoli, l’emergenza pandemia blocca tutto. Decine di operazioni al giorno programmate vengono rinviate. Il caso Torrette

Ricoveri per Covid nelle Marche, ospedali al collasso

Ricoveri per Covid nelle Marche, ospedali al collasso

Ancona, 4 marzo 2021 - L'allarme ospedaliero riguarda tutte le Marche. Ovviamente con numeri diversi, propri di questa seconda ondata che ha in Ancona il cuore dell’espansione del virus. L’allarme è rosso ovunque ma ad Ancona è rosso intenso.

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Numeri record

La situazione è delicata nelle Marche: 84 ricoverati in terapia intensiva, 167 in terapia semi-intensiva 645 ricoverati in reparti non intensivi con in più 204 ospiti strutture territoriali e 84 Pazienti sistemati in Pronto Soccorso Agli ospedali riuniti di Torrette hanno le spalle larghe e affrontano l’emergenza con tutte le risorse dell’unico nosocomio veramente regionale marchigiano. Non si è arrivati al caso limite della prima ondata, poco meno di un anno fa, di Marche Nord a Pesaro, quando ci fu una dichiarazione di resa della sanità pubblica. Torrette non si arrende ma ora non è più il principale sostegno per i casi provenienti da Pesaro. Al contrario è la provincia di Ancona che chiede aiuto, pur avendo almeno sette ospedali schierati uno fianco all’altro. Si parte da Torrette e si passa dall’Inrca con Osimo. Poi ci sono Jesi, Senigallia e Fabriano più un po’ di cliniche private e qualche ospedale minore come Chiaravalle.

Zona rossa e zona arancione scuro: differenze e regole principali

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Sos al sud

Nonostante questo schieramento ospedaliero la pressione del virus si sente eccome. Ancona è stata costretta a chiedere sostegno aiuto a San Benedetto e all’Asur 3 con il Covid hospital di Civitanova. Anche Marche Nord di Pesaro, grazie alle nuove terapie intensive create in anticipo su tutti gli altri a novembre, ricambia sull’anno scorso e offre riparo per i pazienti del capoluogo regionale. Non saranno state 33 le ambulanze in fila davanti al pronto soccorso di Torrette, come dichiarato l’altra sera dal sindaco Mancinelli nella diretta Facebook, ma ieri per tutta la giornata la loro presenza è stata impressionante. Una frequenza come soltanto in un paio di giornate del marzo 2020 si era visto, con la differenza che adesso sta diventando un trend senza soluzione di continuità e non arrivano da Pesaro.

Al pronto soccorso

Nei giorni scorsi la media dei pazienti Covid+ in pronto soccorso è stata di 30-35 presenze. Di questi quasi la metà avevano bisogno immediato di ricovero in malattie infettive e in medicina d’urgenza, ormai sature da giorni. A Torrette si è creato un tappo che rischia di mandare in tilt tutto. L’effetto marea si propaga subito su Macerata. "Non fa piacere a nessuno rinunciare ad un certo numero di interventi – dice Daniela Corsi direttrice dell’Area Vasta 3 –, la gestione del Covid Hospital di Civitanova, struttura decisiva per l’emergenza Covid 19, grava per intero sull’Area Vasta 3, con tutto quel che ne consegue in termini di personale, specialmente gli anestesisti".  

I tagli

A livello chirugico il taglio è di dodici operazion al giorno. Mentre vengono mantenute dodici interventi a Macerata, dieci a Civitanova e quattro a Camerino. Sospesi gli interventi chirurgici programmati a Ascoli, San Benedetto e Fermo. Nei mesi scorsi per arrivare a cento posti letto Covid, l’azienda ospedaliera Marche Nord di Pesaro ha dovuto tagliare 282 posti letto ordinari (pari al 48% dei letti, quasi la metà dell’intera dotazione) andando a trasformare, accorpare, trasferire interi reparti. Marche Nord ha potuto sfruttare la doppia sede tra Pesaro (ospedale Covid) e Fano (covid free dove, peraltro, nascono anche tutti i pesaresi che non scelgono Urbino o la Romagna)..  

Il Pesarese

L’intera dotazione di Marche Nord (Pesaro, Fano e Muraglia) è pari a 592 posti letto: dopo il taglio ne restano 310, destinati alle cure che non possono essere soppresse (malati oncologici, ricoverati in Ematologia). I 282 posti mancanti hanno permesso di recuperare spazi e personale per i cento letti Covid. A Torrette intanto prosegue lo stop, che risale al 7 febbrario, agli interventi programmati. Si accetteranno pazienti da operare soltanto attraverso il pronto soccorso. Le due neurochirurgie (clinica e divisione) sono state ridimensionate per dare il loro spazio al nuovo reparto Cov 4 (48 posti). Inoltre potrebbe essere attivata una nuova unità Covid nella pneumologia. Si è tornati all’emergenza del marzo dell’anno scorso, quando le Marche erano state attaccate solo al nord.

Virus ovunque

Ora il virus ha colpito al cuore la regione che ha risposto con un’area rossa dichiarata non con la necessaria fermezza, anzi, dice l’ex presidente Luca Ceriscioli "senza il necessario coraggio". A differenza di altri ospedali della regione, a Torrette i lavori sono partiti in colpevole ritardo e l’area dove sorgeranno altri 20 posti fissi sarà pronta non prima dell’inizio di aprile. I posti di terapia intensiva Covid però servivano adesso, i 18 non possono bastare in questa fase.Le difficoltà di Ancona passano anche per gli infermieri che il recentissimo concorso ha sbloccato. Paradossalmente il concorso ha prodotto conseguenze peggiori rispetto al passato. Un’alta percentuale degli infermieri e delle infermiere che figurano in quella graduatoria (partita con oltre 3.500 candidati in primavera dopo due anni di attesa e finita con oltre duemila in graduatoria) lavoravano già a Torrette e una parte di questi potrebbero lasciare l’ospedale dove stanno operando per andare in altre strutture gradite e più vicine a casa.