Cesena, 19 gennaio 2023 – Ancora tre morti ascritti al maledetto virus, anche se tutto fa pensare che siano deceduti col Covid e per altre patologie piuttosto che a causa del coronavirus. E’ il bilancio di ieri in Emilia-Romagna e colpisce esclusivamente la nostra provincia, come tutte, peraltro, vicina ai livelli di stress per l’accrescersi delle sindromi influenzale e dei nuovi casi di contagio da Covid.
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Una condizione che preme sui pronto soccorsi. Non particolarmente allarmante nelle realtà periferiche del nostro comprensorio (ossia i presidi di S.Piero in Bagno e Cesenatico) ma che conta almeno 180 accessi al giorno al Bufalini. "Una situazione ancora gestibile" la definisce tuttavia la dottoressa Marisa Bagnoli, responsabile della direzione medica del presidio ospedaliero di Cesena (Bufalini, Angioloni, Marconi).
"Fino ad ora non si sono verificati problemi di accoglienza - puntualizza la dottoressa Bagnoli -, certo che se il numero dovesse aumentare e superare i 200 accessi quotidiani scatterebbero le misure di emergenza. In ogni caso la struttura del Bufalini è predisposta allo scopo. Ma non sono numeri oltre la media di questa stagione che vede un aumento di sindromi influenzali varie oltreché di casi di covid".
"Attualmente - dice Marisa Bagnoli - ci sono ricoverate 23 persone positive al virus, entrate peraltro non per il covid. Non molte se si considera che ultimamente sono state fino a 40. Ma non è stato necessario ricoverarle fuori dai reparti di medicina e di geriatria, come prescrive il piano pandemico davanti ai grandi numeri". Secondo i dati regionale ci sono al Bufalini 4 persone ricoverate in terapia intensiva .
"Il numero è già calato, e si tratta di pazienti affetti da altre patologie, tra cui l’influenza e qualche polmonite non da Covid" precisa la dottoressa Bagnoli. "In genere - continua - al pronto soccorso si presentano persone anziane che rinunciano al tampone fai da te perché vogliono maggiori rassicurazione sull’evoluzione del contagio". Che, tra il 17 e il 18, ha fatto registrare a Cesena 11 nuovi casi. Ma la sovrapposizione con le varie affezioni influenzali è costante in questo periodo.
«Processiamo meno tamponi di qualche settimana fa" precisa anche il professor Vittorio Sambri, direttore dell’unità di microbiologia del laboratorio unico di Pievesestina. Vuol dire che ci sono meno casi di Covid e più casi di influenza?
"Ce ne sono meno perché lo cerchiamo poco, o, almeno, non più con la stessa sistematicità dei mesi passati. Quello che emerge, piuttosto, è un’avanzata consistente dell’influenza. Com’è tipico di questo periodo. C’è un’interferenza tra le due patologie a livello di infettività. Sul Covid è calata l’attenzione e anche la tensione, com’è giusto che sia visto che la popolazione risulta ampiamente vaccinata e la sua capacità distruttiva è diminuita". Qualche novità la riservano le varianti: "Sta emergendo qualcosa di nuovo, stiamo valutando. Sembra essere d’importazione ma in Romagna appare prevalente, ma non è preoccupante dal punto di vista patologico".