Covid oggi: bollettino Coronavirus 15 dicembre. Dati contagi in Italia ed Emilia Romagna

I nuovi positivi sono 1.238, i numeri più alti a Bologna e Modena. Calano le terapie intensive. Bonaccini: "Terza ondata inevitabile"

Il Covid in Emilia Romagna: l'età media dei contagiati (fonte Regione Emilia Romagna)

PRESSPHOTO Firenze, Ospedale di Careggi reparti Covid Medicina Interna 1 e Covid Center medici, infermieri, OSS, terapia, sanità, salute Giuseppe Cabras/New Press Photo

Bologna, 15 dicembre 2020 - Tra i diversi dati del bollettino Covid di oggi, 15 dicembre, ce n'è uno che contraddice un quadro di generale miglioramento, quello dei morti: nelle ultime 24 ore, infatti, ne sono stati registrati altri 74 in Emilia Romagna. Calano i nuovi contagi, 1.238 (ieri erano stati 1.574), così come pure il rapporto tra i positivi e i tamponi, sceso dal 17.4% di ieri al 7,8% di oggi. In diminuzione pure le terapie intensive.

L'aggiornamento del 16 dicembre

I contagi nelle altre regioni Covid, il bollettino di oggi sul Coronavirus in Italia. Veneto: 165 morti

Bollettino Covid Italia: oggi 14.844 positivi e 846 morti

Sono 14.844 i nuovi casi di Coronavirus in Italia, 2.814 in più rispetto a ieri, quando erano stati 12.030. A spiegare questo aumento di positivi, il numero di tamponi effettuati, che oggi sono stati 162.880, 59.296 in più di 24 ore fa. I morti nelle ultime 24 ore sono stati ben 846. E' quanto emerge dal quotidiano bollettino sull'emergenza Coronavirus, pubblicato dal ministero della Salute e dall'Istituto Superiore della Sanità.

Gli attualmente positivi sono 667.303, in continuo calo (ieri erano 675.109), 636.958 dei quali in isolamento domiciliare. I ricoverati con sintomi sono 27.342, 423 in meno di ieri, mentre quelli in terapia intensiva sono 3.003, in calo di 92 rispetto a 24 ore fa. Sono comunque 199 i nuovi ingressi in terapia intensiva, una sessantina in più di ieri.

Dal punto di vista delle regioni, quella che fa registrare il maggior numero di nuovi positivi continua ad essere il Veneto (3.320 nuovi casi), seguito dalla Lombardia (2.404) e dall'Emilia Romagna (1.238). Solo 20 nuovi casi in Valle D'Aosta. Dal punto di vista dell'ospedalizzazione, la Lombardia è di gran lunga la regione con più ricoverati (quasi 5mila), seguita da Piemonte e Lazio. Solo 59 i ricoverati del Molise. Lombardia, Veneto e Lazio sono invece le regioni con il maggior numero di pazienti in terapia intensiva (solo 6 in Valle D'Aosta).

Nelle ultime 24 ore le regioni che hanno visto il numero maggiore di ricoverati in terapia intensiva sono stati il Veneto (45), la Puglia (34) e la Lombardia (28). Nessun ricovero in terapia intensiva nell'ultimo giorno in diverse regioni, tra le quali la Campania, la provincia autonoma di Bolzano, Basilicata, Valle D'Aosta e Molise.

Dalle Regioni Dati Covid altalenanti nelle Marche - Record di morti in Veneto - Positivi in calo in Toscana

Il virus in Emilia Romagna

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia Romagna si contano147.558 casi di positività, 1.238 in più rispetto a ieri, su un totale di 15.770 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, per un totale di 2.349.809. A questi si aggiungono anche 1.639 test sierologici e 3.668 tamponi rapidi effettuati da ieri. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti si dimezza, scendendo al 7,8%.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 632 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 319 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 400 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45,2 anni.

Sui 632 asintomatici, 317 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 57 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 12 con gli screening sierologici, 15 tramite i test pre-ricovero. Per 231 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 317 nuovi casi, Modena (237), Reggio Emilia (123), Ravenna (106), Rimini (105), Piacenza (94), Ferrara (61), Parma (46). Poi Forlì (62), Cesena (56) e Imola (31). Sui 317 casi in provincia di Bologna, 142 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi, 16 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 7 mediante il test per le categorie più a rischio, 6 attraverso i test pre-ricovero mentre per 146 nuovi positivi l’indagine epidemiologica è ancora in corso. Tra i 317 nuovi contagi, 260 sono sporadici e 57 sono inseriti in focolai familiari. 1 caso, infine, è importato dall’estero, nessuno da fuori regione.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.511 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 76.205. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 64.634 (-347 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 61.623 (- 305), il 95,3% del totale dei casi attivi.

Altri 74 decessi

Purtroppo, si registrano 74 nuovi decessi: 3 in provincia di Piacenza (una donna di 86 e due uomini, rispettivamente di 83 e 88 anni), 3 in provincia di Parma (una donna di 97 e due uomini, di 78 e 96 anni), 7 in provincia di Reggio Emilia (3 donne di 85,88 e 98 anni e 4 uomini, di cui due di 77, uno di 84 e uno di 89); 9 nel modenese (3 donne di 82, 87, 91 anni e 6 uomini, rispettivamente di 66, 82, 84 anni, due di 92, e uno di 94 anni); 31 in provincia di Bologna (15 donne – di 65, 74, 81, 83, 85, 87, 89, tre di 90 anni, tre di 92 anni, e due di 93 anni – e 16 uomini: rispettivamente di 63, 67, 72, 74, 76, 77, due di 82 anni, e ancora di 83, 85, 89, 90 e due di 93; uno di 82 e uno di 90 anni deceduti a Imola, dove risiedevano); 4 nel ferrarese (una donna di 61 anni e tre uomini di 66, 86, 88 anni); 5 in provincia di Ravenna (due donne - di 94 e 95 anni - e 3 uomini, di 81, 89 e 90 anni); 6 a Forlì-Cesena (due donne di 89 e 98 anni e 4 uomini di 72, 77, 81e 83 anni); 6 nel riminese: due donne di 71 e 91 anni e 4 uomini di 78, 85, 86 e 88 anni.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 6.719.

La mappa dei contagi

I casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono alla provincia in cui è stata fatta la diagnosi, sono così distribuiti: 13.897 a Piacenza (+94 rispetto a ieri, di cui 45 sintomatici), 11.823 a Parma (+46, di cui 26 sintomatici), 20.618 a Reggio Emilia (+123, di cui 53 sintomatici), 27.136 a Modena (+237, di cui 151 sintomatici), 29.067 a Bologna (+317, di cui 142 sintomatici), 4.583 a Imola (+31, di cui 15 sintomatici), 7.508 a Ferrara (+61, di cui 14 sintomatici), 10.466 a Ravenna (+106, di cui 40 sintomatici), 5.186 a Forlì (+62, di cui 42 sintomatici), 4.830 a Cesena (+56, di cui 42 sintomatici) e 12.444 a Rimini (+105, di cui 36 sintomatici).

Calano le terapie intensive

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 214 (-8 rispetto a ieri), 2.797 quelli negli altri reparti Covid (-34).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 15 a Piacenza (+2 rispetto a ieri), 17 a Parma (-1), 24 a Reggio Emilia (-6), 38 a Modena (-1), 59 a Bologna (+2), 6 a Imola (numero stabile rispetto a ieri), 16 a Ferrara (-2), 14 a Ravenna (+1), 5 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (invariato) e 19 a Rimini (-3).

Bonaccini: "Terza ondata inevitabile"

Dopo che nel weekend si sono visti i centri delle città riempirsi di persone, ci sono stati alcuni ammonimenti. L'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, ha detto, evocando più restrizioni"C'è contraddizione nel consentire azioni che si vorrebbe che la gente non facesse. La Germania ha risolto".

"Nelle prossime ore discuteremo con il governo e con le Regioni per capire come arginare il rischio di una terza ondata", ha detto il presidente di Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, durante la presentazione del "Patto per il lavoro e il clima, avvenuta oggi in videoconferenza. "Chi ne capisce di più dice che la terza ondata è inevitabile - ha continuato - ma il tema è capirne la forza. Ci auguriamo che questa nuova ondata sia lieve. Si studiano le curve di contagio. In un mese la curva dell'Emilia Romagna è scesa dimezzandosi. Quella del contagio in Italia è scesa in maniera meno robusta, tra l'altro non c'è stato un lockdown totale".

A proposito di lockdown, il presidente ha negato chiusura totale. Ha anzi confermato che la ripartenza della scuola a inizio 2021. "Dobbiamo capire quale può essere il piano e quali ulteriori restrizioni possano aiutare a non fare rialzare la curva di contagi", ha aggiunto. "Il confronto tra Governo e Regioni ci sarà tra domani e dopodomani. Dobbiamo fare le cose per bene, come stanno facendo anche gli altri paesi europei. Bisogna valutare come arginare il rischio di una nuova terza ondata. Lo dico anche nei confronti degli operatori che da febbraio scorso sono impegnati, giorno e notte, in questa crisi".

I dati aggiornati del bollettino di oggi verranno comunicati dalla Regione alle 16.30 circa. Verranno condivisi su questa pagina in tempo reale.

Spostamenti: ultime notizie sulle deroghe

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"Duemila morti nelle Cra della regione"

Il Covid in Emilia Romagna ha fatto oltre 2.000 morti e colpito un ospite su cinque nelle strutture per anziani. E' questo il bilancio presentato oggi in commissione Politiche sociali della Regione dalle Asp emiliano-romagnole, secondo quanto riferisce la consigliera M5s Silvia Piccinini. Il 6% dei contagi da coronavirus in Emilia Romagna si è verificato all'interno di una struttura protetta, pari a 9.206 persone, e il 25% degli ospiti di tutte le strutture si è contagiato.

I morti sono stati 2.039 mentre quasi il 50% delle persone contagiate è riuscito a guarire. "I numeri forniti devono spingerci a fare piena luce su quanto è accaduto dall'inizio della pandemia - sollecita Piccinini - bisogna capire, per esempio, perché e in che modo alcune strutture abbiano reagito meglio di altre all'emergenza sanitaria. Serve al più presto un ulteriore approfondimento in commissione su questo tema".

Critiche piovono invece dalla Lega. Il consigliere Daniele Marchetti porta l'esempio di Imola, dove "la situazione relativa ai contagi all'interno delle Cra si aggrava giorno per giorno ed evidenzia la debolezza delle indicazioni regionali". Il leghista Andrea Liverani parla invece di "situazione fuori controllo nel faentino", dove nella Cra Santa Teresa risultano positivi 42 ospiti su 80 e 30 operatori su 46. Inoltre, risulterebbe che nella Cra Boari ad Alfonsine una signora, negativa al covid, a pochi giorni dal suo ingresso nella struttura sia risultata positiva e deceduta".

Policlinico di Modena, al via la raccolta di plasma iperimmune

Si tratta di una terapia che prevede il prelievo del plasma da persone guarite da Covid-19 e la sua successiva somministrazione a pazienti affetti dalla stessa malattia. In molto casi, infatti, si è dimostrato che il plasma è efficace per gli anticorpi presenti nei soggetti guariti dall’infezione. La raccolt inizierà in settimana, conferma Giovanni Ceccherelli, direttore della Struttura Complessa di Immuno-trasfusionale del Policlinico.

Covid Bologna, prof. Viale (S.Orsola): "Servono divieti rigidi, anche per Natale"

“A Bologna siamo allo stremo. Gli ospedali non possono più reggere, tenendo tutte le altre attività aperte. Servono divieti rigidi, anche per Natale, perché è evidente che i suggerimenti 'con le buone' non vengono colti. E i sanitari non ce la fanno più”. A dirlo è il professor Pierluigi Viale, primario di Malattie infettive all’ospedale Sant’Orsola, dopo il record di morti a Bologna. Ieri, infatti sono stati 38. 

Intanto le sperimentazioni, però, continuano e sono state presentate quelle per il prossimo anno: partirà quella sugli anticorpi monoclonali, ma si dovranno anche trovare farmaci per i pazienti ambulatoriali, non gravi. I nuovi trial guarderanno ad almeno tre ambiti: monoclonali, antivirali e immuno-stimolatori.

Chiuso lo studio sul plasma e verranno anche fermati i test sul vaccino Oxford-Astrazeneca. “I vaccini funzionano – chiarisce Viale –. Prevengono la malattia. Avremo meno casi gravi e meno morti, certo, ma non è detto che potremo dire addio alle regole”.

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