Covid oggi: bollettino coronavirus 17 marzo. Contagi Italia ed Emilia Romagna

Resta però molto alta la pressione sugli ospedali: terapie intensive +3 e reparti covid +28. In regione altre 52 vittime, 12 nella provincia di Bologna. I casi attualmente attivi in regione sfiorano le 70mila persone. Domani la giornata nazionale delle vittime per il covid

Emilia Romagna, l'andamento dell'epidemia da Covid-19

Emilia Romagna, l'andamento dell'epidemia da Covid-19

Bologna, 17 marzo 2021 - Continua la lenta ma confortante discesa dei numeri dei nuovi contagi da coronavirus che oggi sono 2.026 (contro i 2.184 di ier): il tasso di positività - per effetto di un numero minore di tamponi - è praticamente invariato a 5,4% (ieri 5,3) con una media nazionale al 6,2%. Le vittime del covid registrate ogi sono 52, in aumento rispetto alle 47 di ieri. Bologna è ancora l'unica provincia a registrare numeri molto alti: 422 nuovi casi a cui vanno aggiunti gli 80 del circondario Imolese. Restano però molto lontani dagli oltre mille di pochi giorni fa: l'indice Rt della provincia è sceso a 1,08. Seguono poi Rimini con 261, Ravenna con 216, Reggio con 216 e Modena con 210. Tutte le altre province ono al di sotto dei duecento nuovi casi.

L'aggiornamento Covid 18 marzo: contagi Italia ed Emilia Romagna

Bollettino Covid di oggi 16 marzo 2021. Contagi Coronavirus: Italia e regioni - Mattarella: "Nella pandemia Italia ha dimostrato unità e coesione" - Covid, il bollettino nelle Marche - Coronavirus in Veneto: i dati di oggi

Covid in Emilia Romagna: i dati del 17 marzo

Preoccupa però ancora la situazione delle terapie intensive dove oggi sono ricoverati 381 malati gravissimi (+3 rispetto a ieri), ancora una volta un numero più alto del picco di aprile scorso. Nei reparti non acuti ci sono 3.542 malati di covid (+28), anche questo un numero molto alto che continua a salire. Secondo i dati aggiornati a ieri, i ricoveri in terapia intesiva della nostra regione sono al 50%: significa che la metà dei pazienti nei reparti dove i parametri vitali vengono sostentuti con macchinari, come la ventilazione assistita, sono malati di coronavirus. Secondo i dati nazionali, la soglia critica è sopra al 30%. Nei reparti standard, i malati coronavirus sono il 54%, anche qui in pieno allarme rosso secondo i parametri del ministero della Salute.

Aumentano, di conseguenza, anche i casi attivi in regione: oggi sono a un passo dalle 70mila persone (69.615, +639 rispetto a ieri), ma ci sono anche 1.335 nuovi guariti. Dei 2.096 nuovi casi, 960 sono asintomatici, 544 dei quali sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing.

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I ricoveri

Sono 3.542 i malati di covid nei reparti non critici (+28) e 381 (+3 rispetto a ieri) quelli nelle terapie intensive della regione: 11 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 24.a Parma (+2), 31 a Reggio Emilia (-1), 80 a Modena (+4), 112 a Bologna (-1), 31 a Imola (-3), 35 a Ferrara (invariato), 19 a Ravenna (invariato), 6 a Forlì (invariato), 8 a Cesena (+1) e 24 a Rimini (+1).

Le vittime

Purtroppo, si registrano 52 nuovi decessi: 1 a Piacenza (una donna di 83 anni); 6 nella provincia di Parma (una donna di 90 anni e cinque uomini di 77, 79, 86 e due di 92 anni); 7 nella provincia di Reggio Emilia (quattro donne di 77, 86, 91, 96 anni, e tre uomini di 58, 77, 85 anni); 5 nella provincia di Modena (quattro donne – rispettivamente di 72, 84, 90 e 95 anni – e un uomo di 74 anni); 12 nella provincia di Bologna (sei donne, rispettivamente di 73 e 75 anni – entrambe di Imola –, 85, 87, 94, 99 anni, e sei uomini di 54, 74, 86, 88, 90 e 93 anni); 2 nella provincia di Ferrara (entrambe donne, di 82 e 88 anni); 6 in provincia di Ravenna (due donne di 68 e 77 anni; quattro uomini – due di 78 anni, uno di 87 e uno di 92 anni); 12 in provincia di Forlì-Cesena (tre donne di 58, 89 e 93 anni; nove uomini, rispettivamente di 76, 77, 82, 88, 89, 91, 92, 93 e 94 anni); 1 nel riminese (un uomo di 90 anni).

Sintomatici e asintomatici per provincia

Ecco come sono suddivisi i 2.026 nuovi casi di oggi in Emilia Romagna: 32 a Piacenza (di cui 15 sintomatici), 79 a Parma (di cui 47 sintomatici), 215 a Reggio Emilia (di cui136 sintomatici), 210 a Modena (di cui 149 sintomatici), 422  a Bologna (di cui 128 sintomatici), 80 casi a Imola (di cui 28 sintomatici), 173  a Ferrara (di cui 32 sintomatici), 216 a Ravenna (di cui 161 sintomatici), 167 a Forlì (di cui 132 sintomatici), 171 a Cesena (di cui 123 sintomatici) e 261  a Rimini (di cui 115 sintomatici). Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 16 casi, di cui 15 positivi a test antigenico ma non confermati dal tampone molecolare e 1 caso risultato non Covid-19.

Le vaccinazioni

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 620.611 dosi; sul totale, 206.215 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Vaccino Astrazeneca

Si sono fermate anche in Emilia Romagna le vaccinazioni con il siero sospeso dall'Ema. "Gli stop di questi giorni - ha detto il presidente Stefano  Bonaccini, in visita a un centro vaccinale - chiaramente aumentano il rischio di sfiducia nella vaccinazione, in questo caso di AstraZeneca. Per cui io mi auguro che nelle prossime ore arrivi un messaggio definitivo e chiaro. Io lo farei anche subito, ma mi attengo alle disposizioni della scienza"

AstraZeneca e pillola, Palù: "Mi aspetto una nota dell'Ema" - Vaccino Astrazeneca sospeso: cosa cambia in Emilia Romagna

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"Mi auguro  - prosegue il presidente Bonaccini - che arrivi una notizia positiva (dall'Ema, ndr) e ci dobbiamo attenere a quello che dicono le autorità. Ieri si sono prenotate oltre 90mila persone tra donne e uomini in Emilia Romagna per fare il vaccino. Potremmo farne il triplo, ma il problema è la mancanza di dosi", ha detto.  "Tutto deve essere uguale per tutti. Qualcosa forse sui vaccini è scappato di mano, anche nelle richieste, legittime, di alcune categorie. Ma noi dobbiamo attenerci alle disposizioni. Una volta tutelate la categorie più a rischio, si procederà per fasce d'età", ha detto.

Coronavirus in Italia: dati e contagi dalle regioni

Sono 23.059 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Il tasso di positività sale al 6,2%, in aumento di 0,7 punti rispetto a ieri quando era stato del 5,5%: ieri i casi individuati erano stati 20.396. Sono invece 431 le vittime in un giorno (ieri erano 502) per un totale dall'inizio dell'emergenza di 103.432. A oggi, sono 3.317 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 61 più di ieri nel saldo tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 324 (ieri erano 319), mai così tanti da quanto viene comunicato il dato. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 26.517 persone, con un incremento nelle ultime 24 ore di 419. I guariti sono 19.716 (ieri 14.116), per un totale di 2.639.370. In aumento il numero degli attualmente positivi, 2.893 in più (ieri +5.758), 539.008 in tutto.

La tabella per regioni:

Giornata nazionale delle vittime covid

Domani, giovedì 18 marzo, è la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Covid-19, istituita dal Parlamento. Già oggi, il presidente Stefano Bonaccini, e l’assessore alla Salute, Raffaele Donini, hanno voluto esprimere il loro cordoglio per chi ha perso la vita a causa dell’epidemia e ribadiscono l’impegno della Regione a contrastarne la diffusione con ogni mezzo.

“Il numero delle persone che non ci sono più è impressionante. Il nostro pensiero va a tutti loro: 11.236 uomini e donne, a oggi, in Emilia-Romagna, 103.001 fino a ieri in Italia. Dietro a ciascuna di queste persone che non è più con noi c’è una famiglia che ha sofferto e che soffre tuttora. Ci sono amici, colleghi, affetti. Ogni singola perdita rappresenta una ferita per la nostra comunità. Un colpo durissimo inferto da un’epidemia che all’inizio travolse la nostra regione in pieno, e poi ancora nei mesi a seguire, vicini come eravamo all’epicentro. Medici, infermieri, operatori sanitari e sociosanitari, tecnici e volontari hanno combattuto e continuano a combattere duramente tutti i giorni, da più di un anno. Così come fondamentali sono stati, e lo sono tuttora, tutti i lavoratori e le lavoratrici dei servizi essenziali”.

Bonaccini e Donini proseguono ricordando che "l’arma migliore che abbiamo sono i vaccini: stiamo intervenendo a tutti i livelli per avere quantitativi sufficienti per vaccinare molto di più e in fretta", ma ricordano anche "non possiamo esimerci dall'assumere quelle misure di sicurezza e distanziamento che, purtroppo, sono ancora necessarie per contenere i contagi e mantenere in sicurezza i nostri ospedali".

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