Covid e viaggi, rimborsi e assicurazioni: cosa fare se non si può partire

Boom di richieste di polizze. Ecco come tutelarsi e a cosa fare attenzione quando si prenota

Bologna, 17 luglio 2022 - Ormai le vacanze sono alle porte, ma nell'epoca Covid - e in particolare con i numeri dei contagi di questi giorni - partire comporta sempre un rischio in più. Infatti, oltre ai disagi causati dagli scioperi e dalla carenza di personale negli aeroporti, c'è un'altra eventualità da considerare: quella di ritrovarsi con un tampone positivo al virus e vedersi costretti non solo ad annullare le vacanze, ma anche a perdere quanto già versato, sotto forma di caparra o biglietto aereo.

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Cosa fare per assicurarsi il rimborso in caso di tampone positivo
Cosa fare per assicurarsi il rimborso in caso di tampone positivo

Come tutelarsi allora, evitando di perdere i soldi già versati e quelli dei biglietti per i trasporti?  

Viaggi aerei: il consumatore ha diritto al rimborso totale

Per quanto riguarda i voli acquistati, ci offre una risposta Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, che spiega che non c'è da disperare: "La situazione più chiara è proprio quella dei viaggi aerei perché c'è una norma del codice della navigazione che prevede, nel caso in cui non si possa partire perché positivi al Covid o per un'altra malattia, il diritto al rimborso totale del costo del biglietto. Quindi, con rare eccezioni, se si è acquistato solo il viaggio aereo, si ha diritto al rimborso che secondo la legge deve essere in contanti, anche se alcune compagnie stanno optando per i voucher. La norma in questo caso è molto chiara e il consumatore ne viene fuori tranquillamente".

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Come comunicare l'impedimento

Per quanto riguarda, invece, le prenotazioni di stanze di hotel, serve qualche accortezza in più. Infatti, prosegue Dona, "bisogna leggere bene il contratto, prima di tutto per chiarire se è stata chiesta, e quindi versata, una caparra o un acconto. Spesso, infatti, le caparre sono illegittime perché il contratto non è scritto in modo corretto".

"Il consiglio in questi casi, ma vale anche per le compagnie aeree, è di scrivere immediatamente allegando l'esito del tampone, nel caso in cui siamo stati contagiati da Sars-Cov-2, e il certificato medico, che attesti l'impossibilità a partire per Covid o anche per altra malattia. Soprattutto nel caso delle compagnie aeree, infatti - sottolinea Dona - la tempestività nella comunicazione dell'impedimento è uno dei requisiti previsti dal codice della navigazione per ottenere il rimborso. Non bisogna quindi limitarsi a fare una telefonata, ma occorre inviare almeno una mail con i documenti medici allegati. Salvo rare eccezioni, gli alberghi rimborsano con un voucher che consente al consumatore di partire in un'altra occasione. Ci sono alcuni alberghi che si rifiutano di rimborsare: a maggior ragione, in questi casi, bisogna leggere con attenzione il contratto".

La differenza tra caparra e acconto

Ma come distinguere tra caparra e acconto?

"Se si parla di caparra, l'albergatore ha diritto a trattenerla. Ma - precisa il presidente dell'Unione nazionale consumatori - affinché questa clausola, prevista dal codice del consumo, non sia vessatoria deve anche essere previsto che, nel caso in cui sia l'albergatore ad annullare la prenotazione, al consumatore spetti la restituzione di una cifra pari al doppio della caparra versata. Se questa previsione nei confronti del consumatore non c'è, il contratto può essere considerato illegittimo. Infine, la clausola sulla caparra deve essere accettata, quindi deve essere riportata nel contratto firmato o indicata per iscritto se gli accordi vengono presi via mail".

Inoltre, per la tutela specifica dei viaggiatori che abbiano contratto il Covid, sono ancora valide le norme contenute nel decreto cosiddetto 'Cura Italia' del 2020 che prevedeva i voucher per le disdette turistiche.

Il Presidente tiene poi a ricordare che "il viaggiatore deve sempre richiedere il rimborso in denaro. Poi può scegliere di valutare di prendere un voucher, se gli viene offerto".

Cosa guardare quando si prenota

Ma come è possibile tutelarsi dagli imprevisti, al momento della prenotazione?

"Sul fronte dei trasporti - consiglia l'esperto - conviene scegliere tariffe rimborsabili o modificabili, che costano un po' di più ma danno maggiori garanzie. Nel caso degli alberghi, conviene stipulare un'assicurazione che copre in caso di malattie. Queste polizze - ammonisce - vanno lette con attenzione affinché includano la disdetta in caso di Covid, che a volte non è prevista. Nel caso di prenotazione di case vacanze, infine, sarebbe bene limitare gli acconti al minimo possibile e fare attenzione che nel contratto la caparra sia indicata come tale, e allora sappiamo di rischiare di non riprenderla, o come acconto, che garantisce invece la restituzione", ricorda in conclusione.

Cosa comprende un'assicurazione?

Anche qui, l'offerta è molto ampia, per adeguarsi alle necessità dei viaggiatori che, sempre più spesso, dopo la pandemia, decidono di stipulare un'assicurazione: già a maggio 2022 le vendite hanno superato quelle del 2019 e ben il 45% degli italiani ritiene che oggi sia più importante assicurarsi prima di partire. 

I diversi prodotti coprono diversi casi: ci sono polizze specifiche, dedicate alle spese delle penali di annullamento di un viaggio nel caso in cui il Covid sia motivo della cancellazione. Per usufruire di questo servizio, basta presentare la documentazione come prova dell'impossibilità di partire per il viaggiatore assicurato. La copertura assicurativa, però, non vale nel caso in cui si eviti di partire per la preoccupazione legata all'aumento dei casi o se l'organizzatore è costretto ad annullare il viaggio a causa di un provvedimento governativo che limita gli spostamenti nel Paese di destinazione o dal Paese di origine. 

Inoltre, un'assicurazione Covid permette di beneficiare di una copertura di assistenza e spese mediche anche nel caso in cui il viaggiatore dovesse ammalarsi durante il viaggio, facendo fronte alle spese dirette sostenute, anche in caso di ricovero o di acquisto di medicinali. 

E nell'eventualità di una quarantena prima del rientro? Purtroppo, solitamente l'assicurazione non è in grado di garantire il rientro in Italia di un malato Covid, se soggetto ad un fermo sanitario da parte del Paese straniero, tranne nel caso in cui sia esplicitamente previsto. Tuttavia, anche in questo caso, esistono coperture specifiche che possono tutelare anche queste spese.

Inoltre, in caso di viaggio in un Paese straniero, è possibile richiedere alla propria compagnia assicurativa la Insurance declaration, una dichiarazione di copertura in lingua inglese dove sono specificati tutti i termini.  

Assicurazione: a cosa fare attenzione

Innanzitutto, una prima cosa a cui fare attenzione sono i termini previsti dalla polizza in caso di annullamento del viaggio: spesso, infatti, questa garanzia è sottoscrivibile solo se l'assicurazione viene stipulata entro un numero specifico di giorni dalla prenotazione della vacanza. A questo proposito, i termini possono variare parecchio: si va da entro le 24 ore dalla prenotazione ai casi più vantaggiosi, che pongono un limite in giorni prima del viaggio (ad esempio prima di 30 giorni della partenza).

Come scoprire, poi, se l'assicurazione tutela anche in caso di problemi legati al Covid-19? Anche qui, bisogna avere delle accortezze, come controllare che nelle esclusioni non siano citati il caso “pandemia” o non ci siano riferimenti al coronavirus (Covid-19, SARS-CoV2…): negli ultimi mesi, fortunatamente, l’offerta delle compagnie si è adattata alle nuove esigenze ma prima l'eventualità di una pandemia era quasi sempre esclusa.

Inoltre, è bene controllare cosa è previsto in caso di quarantena, in particolare per la garanzia di annullamento e di assistenza. Infatti, non è detto che la compagnia copra il caso specifico di chi non può partire perché positivo al virus o, al contrario, non può tornare perché in quarantena. In caso di positività al virus prima della partenza, nella maggior parte dei casi la garanzia annullamento copre le penali di cancellazione del viaggio. Se invece ci si contagia in viaggio e non si può tornare a casa nel giorno previsto, moltissime polizze prevedono nella garanzia assistenza sia la copertura dei costi aggiuntivi di soggiorno, sia di quelli per comprare un nuovo biglietto per il rientro, entro dei massimali stabiliti nel contratto.

Un altro elemento da controllare è se sono escluse le malattie preesistenti: è una condizione di esclusione classica, usata per non coprire le malattie croniche dell’assicurato. In questo caso, sarebbe bene comunque informarsi presso la compagnia su cosa sia previsto in caso di Covid-19, in modo da sincerarsi che l’incubazione del virus non venga considerata come una malattia preesistente.