Covid e scuola, Venturi "No alle mascherine usa e getta"

L'ex commissario all'emergenza dell'Emilia Romagna rileva l'impatto ambientale delle chirurgiche: "Quelle in tessuto hanno la stessa efficacia". Pandemia: cosa ci attende nei prossimi mesi

Covid, studenti a scuola con la mascherina chirurgica

Covid, studenti a scuola con la mascherina chirurgica

Bologna, 9 settembre 2020 - Mascherine usa e getta a scuola? No, grazie. L'ex commissario all'emergenza sanitaria in Emilia Romagna Sergio Venturi non approva la decisione del Governo. Una scelta, a suo avviso, molto complicata da gestire dal punto di vista ambientale.

"Undici milioni di mascherine mi sembrano un'eresia, sono 13.200 chilometri l'anno di scatolette da smaltire solo per le scuole italiane", calcola Venturi. "Speriamo che vengano smaltite adeguatamente e di non trovarle sui moli e sulle spiagge, come ho visto questa estate".

Venturi ne parla presentando questa mattina alla stampa "La goccia del colibrì", in libreria da domani per le edizioni Pendragon, il libro che racconta la sua esperienza alla guida della sanità regionale durante la pandemia da Coronavirus. "Le scuole non sono ospedali, secondo me c'era modo di usare altri tipi di maschere".

Ad esempio, "si poteva fare come le squadre di calcio", che hanno le loro mascherine brandizzate. Le mascherine di tessuto, sostiene Venturi, avrebbero avuto la stessa efficacia in termini di protezione ma un impatto ambientale decisamente inferiore, soprattutto guardando al mondo post-epidemia.

"L'usa e getta è il messaggio peggiore che possiamo fare sul mondo che faremo", scandisce ancora l'ex assessore e commissario. Che si aspetta, almeno in Emilia Romagna, una presa di coscienza e magari una correzione su questo: "sono molto fiducioso che questa regione ci rifletta sulle mascherine chirurgiche a scuola", lancia l'amo.

Covid, cosa ci aspetta in autunno

Nei prossimi mesi "ci dobbiamo aspettare oscillazioni, ma non credo che ci sarà niente di simile a ciò che abbiamo visto in quel mese e mezzo", l'ondata di Covid-19 della primavera scorsa. Insomma, "non ci sarà uno tsunami, ma qualche ondata con un po' di calma tra una e l'altra".

E' la previsione di Venturi sull'evoluzione dell'epidemia da Coronavirus. Ora la situazione è profondamente diversa rispetto ai mesi del lockdown, anche se il numero dei casi è tornato a salire. "Si può sempre fare meglio, quando diventeremo coreani saremo ancora più bravi- aggiunge Venturi - ma i coreani hanno avuto la Sars 1....

L'ex assessore e commissario sottolinea come la situazione sanitaria italiana, il primo paese occidentale ad affrontare la crisi nella prima parte dell'anno, sia molto migliore rispetto a quella di altre zone d'Europa e del mondo. E guarda il bicchiere mezzo pieno anche dal punto di vista degli atteggiamenti individuali, dopo aver richiamato tante volte al rispetto del distanziamento e all'uso della mascherina durante le sue famose dirette Facebook da commissario. "Io - afferma l'ex responsabile dell'emergenza sanitaria in Emilia-Romagna - ho visto comportamenti positivi, spero che con la stagione fredda lo siano ancora di più. Ma stiamo andando bene".

E in questo senso Venturi promuove a pieni voti anche la gestione a livello locale: in Emilia-Romagna "per l'immediato ci stiamo muovendo molto bene".

"206 giorni senza scuola, l'errore più grande"

Nei mesi scorsi, col senno di poi, aveva avuto parole critiche sul lockdown generalizzato, con lo stop agli spostamenti anche nelle regioni meno colpite. Ma oggi Venturi individua un altro errore, peggiore, nella gestione della pandemia. "L'errore più grande che abbiamo fatto - afferma - è stata l'attenzione verso i giovani, i bambini e gli adolescenti".

Lunedì, ricorda, "saranno 206 giorni in cui non c'è stata scuola. Non ci possiamo permettere di lasciare bambini e ragazzi senza coloro che per professione insegnano. Due terzi dell'anno senza incontrare i propri coetanei e i propri insegnanti non ce li possiamo più permettere".  

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