Covid e terapia intensiva: nelle Marche il virus attacca i cinquantenni

Rispetto alla prima ondata l’età media dei pazienti è calata: nei reparti più delicati uno su sei è sotto i 60 anni

Nadia Storti, direttore dell’Asur Marche analizza gli ultimi dati dei ricoveri

Nadia Storti, direttore dell’Asur Marche analizza gli ultimi dati dei ricoveri

Ancona, 20 novembre 2020 - Il virus va all’attacco dei cinquantenni, tanto che attualmente nelle Marche uno su sei dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è ‘under 60’. Dai dati che sono in fase di elaborazione dall’Asur regionale emerge, infatti, come una dozzina dei 79 malati in fase più avanzata fa parte della fascia da 50 a 59 anni di età. Al momento nessuno sotto il quorum dei 50, ma un drappello particolarmente nutrito di persone poco oltre il traguardo del mezzo secolo di vita sta combattendo contro una subdola patologia non certo condizionata dall’anagrafe.

"Rispetto alla prima ondata della pandemia nella nostra regione – osserva la direttrice generale di Asur Marche, Nadia Storti – è evidente come l’età media si sia abbassata in modo sensibile. Ciò significa che ci sono persone anche ‘over 80’ e oltre, ma allo stesso tempo un numero considerevole di soggetti ben più giovani. È chiaro che quasi sempre parliamo di pazienti con patologie pregresse, ma balza all’occhio una tendenza diversa rispetto a quanto accadeva qualche mese fa. Inizialmente, infatti l’età media nelle intensive era di 79 anni, ora invece, siamo scesi a 68".

Il Covid, insomma, aggredisce anche chi è agli albori del secondo tempo dell’aspettativa di vita come certificano i ricoveri in sub intensiva, dove nelle ultime settimane sono spuntati - sebbene in numero ancora contenuto - quarantenni e perfino pazienti al di sotto della soglia degli ‘anta’.

E anche i decessi non sono solo di anziani. Al di là dell’infinita querelle sui morti ‘di’ o ‘con’ Covid (a volte una semplice preposizione può fare tutta la differenza del mondo per sostenere teorie diverse), quel che emerge analizzando le cifre nostrane é come a novembre tra quanti si sono dovuti arrendere, figurano doversi soggetti in età non particolarmente avanzata. Nel rapporto del primo novembre del Gores è riportato l’addio ad una 43enne fabrianese: la donna era da tempo malata di una grave patologia oncologica, ma la positività al Covid negli ultimi tempi avrebbe rallentato l’effettuazione delle terapie indispensabili nella sua condizione assai cagionevole. Una settimana fa a Torrette l’ultimo respiro di un 51enne, derubricato come privo di altre patologie: si tratta di un ambulante bengalese che aveva una bancarella a Falconara. Il giorno dopo all’ospedale di San Benedetto del Tronto è invece spirata una cinquantenne di Sant’Elpidio. Martedì all’ospedale di Senigallia non ce l’ha fatta un 33enne di Arcevia da tempo alle prese con problemi di carattere cognitivo e fisico, ricoverato d’urgenza per l’improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute dopo aver contratto l’infezione. Dunque, per quanto l’età media dei decessi in regione sia di 81 anni, il virus ha dimostrato che andare all’assalto, specie in casi di soggetti fragili, anche di persone ben più giovani.

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