Covid, contagi e ricoveri: gli ultimi dati

Le nuove varianti spingono l'onda che proseguirà tutto dicembre. Emilia Romagna e Marche oltre la soglia di allerta per i pazienti positivi nei reparti ordinari. E intanto aumentano anche i numeri dell'influenza

Bologna, 29 novembre 2022 - Il matematico Giovanni Sebastiani la definisce la crescita dei nuovi casi covid una "crescita frenata". Altri esperti prevedono che proseguirà fino a oltre il mese di dicembre, con l'ormai 'solito' picco intorno alle feste natalizie.

Covid, crescono i casi e i ricoveri
Covid, crescono i casi e i ricoveri

Le nuove varianti

L'indice Rt è tornato sopra la soglia pandemica (ossia sopra all'1): nell'ultima rilevazione di veenerdì scorso era 1,04. L'incidenza settimanale a livello nazionale ha raggiunto i 388 casi ogni 100.000 abitanti contro i 353 della settimana precedente. A spingere questa nuova onda sono le nuove varianti della famiglia Cerberus BQ.1 e BQ.1.1, e la compresenza di una influenza molto aggressiva che tanti abbiamo già sperimentato. La conseguenza, ovviamente, è l'aumento dei ricoveri negli ospedali delle persone fragili e degli anziani. I dati rilevano ovviamente una crescita maggiore nei reparti non critici e più 

I ricoveri: le terapie intensive

La "crescita frenata" dei ricoveri si registra anche nelle terapie intensive degli ospedali italiani, mentre si registra una crescita di tipo lineare per i ricoveri nei reparti ordinari ed è in debole aumento l'incidenza dei decessi, con 80 morti al giorno. Lo indica l'analisi di Sebastiani del Cnr. Riguardo alle percentuali relative ai ricoveri, l'esperto rileva che "sono calcolate a partire dai valori di capienza dei reparti del 29 ottobre - ossia la data dalla quale Agenas non ha più aggiornato questi dati - L'analisi dei dati giornalieri indica che la percentuale dei positivi ai test molecolari è in crescita frenata dal 18 novembre circa. Il livello medio al 24 novembre è pari a circa il 13.5%, aumentato rispetto al valore minimo assunto all'inizio di novembre e pari a circa il 10%".

I reparti ordinari

Per quanto riguarda la percentuale di occupazione dei reparti ordinari, "non ci sono segni di crescita frenata, cresce in modo lineare (con oscillazioni) dal valore medio del 12 novembre (10%) a quello del 24 novembre (12%)". All'incirca dal 18 novembre è invece in crescita frenata la percentuale di occupazione dei reparti di terapia intensiva, "cresciuta dal valore medio minimo (2.2% circa) del 10 novembre circa a quello del 24 novembre pari a circa il 2.7%".

I ricoveri covid nei reparti ordinari

A livello regionale, la percentuale di occupazione dei reparti ordinari è in crescita. Passano da 3 a 5 le Regioni che registrano un'occupazione dei reparti ordinari sopra la soglia di allerta fissata al 15%:

  • in Abruzzo, con un valore medio al 24 novembre pari a circa il 14% e un tasso medio di aumento giornaliero pari a circa lo 0.1% al giorno,
  • nella provincia autonoma di Bolzano (10%, 0.4% al giorno)
  • in Emilia Romagna (15%, 0.2% al giorno)
  • Lazio (12%, 0.2% al giorno)
  • Liguria (21%, 0.3% al giorno)
  • Lombardia (12%, 0.2% al giorno)
  • Marche (16%, 0.6% al giorno)
  • Molise (7%, 0.3% al giorno)
  • Piemonte (8%, 0.1% al giorno)
  • Puglia (7%, 0.1% al giorno)
  • Sicilia (11%, 0.1% al giorno)
  • Toscana (10%, 0.1% al giorno)
  • Umbria (32%, 0.1% al giorno)
  • Valle d'Aosta (22%, 1.4% al giorno)
  • Veneto (14%, 0.3% al giorno).

Ricoveri covid nelle terapie intensive

La percentuale di occupazione dei reparti di terapia intensiva è in crescita in Abruzzo (3%, 0.1% al giorno), Liguria (5%, 0.2% al giorno) e Marche (3%, 0.2% al giorno). 

La circolazione dell'influenza

Si intensifica la circolazione dei virus influenzali, anche se a far crescere il numero delle sindromi simil-influenzali. In sette regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche) l’incidenza ha superato la soglia del livello di media entità.