Covid vaccino in Emilia Romagna a 975 operatori sanitari "Domenica sarà un giorno storico"

Il 27 dicembre parte la campagna di immunizzazione anti Covid. "Tutto pronto". L’assessore Donini: "L’adesione è al 95%. Entro febbraio saranno protette 183mila persone"

L'assessore Raffaele Donini

L'assessore Raffaele Donini

Bologna, 22 dicembre 2020 - Il conto alla rovescia è iniziato: domenica, Vaccine day, le prime dosi di vaccino anti-Covid verranno somministrate in Emilia-Romagna a 975 professionisti della sanità regionale tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari e la precedenza verrà data ai vaccinatori.

Il punto dalle città Vaccino anti-Covid a Bologna, ora il piano è pronto: "Le prime 275 dosi distribuite domenica" - Cesena, domenica si parte con i sanitari- Ferrara, domenica a Cona i prime 50 - Ravenna, al Pala De Andrè i primi 70 

Come affronterà la giornata di domenica? "Sarà una giornata storica, dopo mesi di lavoro durissimo, di sofferenze e lutti per il nostro territorio. Finalmente, inizia il percorso che ci permetterà di uscire dalla pandemia", risponde Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute.

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Tra chi somministra il vaccino, sono previsti anche specializzandi e personale dell’Esercito? "Sia domenica, sia nella prima fase della campagna di vaccinazione al personale sanitario e agli ospiti delle Cra, non sarà necessario: siamo in grado di assicurare le somministrazioni nei tempi previsti, ossia due cicli di 23 giorni al massimo sia per la prima dose, sia per il richiamo. Mi riferisco al vaccino Pfizer-BioNtech. Potremo contare su 300 tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari, amministrativi e volontari. Nella fase successiva, invece, quando ci saranno numeri ben più elevati, il personale sarà incrementato, anche con innesti concordati con la struttura commissariale nazionale".

Quanti riceveranno il vaccino entro febbraio? "Sarà un ’esercito’ di circa 183mila persone, tra chi lavora nella sanità e gli ospiti delle residenze per anziani: è questa la prima fascia di popolazione coinvolta nella profilassi".

Gli operatori sanitari hanno aderito numerosi alla chiamata? "I numeri esatti li avremo nei prossimi giorni, ma la percentuale di disponibilità è elevata. Le adesioni finora raccolte sfiorano il 95%, un dato davvero altissimo che ci riempie di fiducia".

Se l’adesione sarà bassa, verrà previsto l’obbligo? "È una decisione che spetta al ministero della Salute. Sono molto fiducioso, vista l’alta percentuale di queste prime adesioni. Poi, insieme al Governo, faremo una campagna di comunicazione e di informazione capillare".

Su che cosa punterà la campagna? "Il messaggio da sottolineare è che siamo una comunità, proteggere sé stessi significa proteggere tutti".

Sono già pronti gli elenchi con gli appuntamenti? "Stiamo lavorando a testa bassa per l’organizzazione delle vaccinazioni, quella di domenica, quella che partirà all’inizio di gennaio per operatori sanitari e ospiti Cra e quella che verrà avviata entro marzo. Tutta la struttura è impegnata nella definizione dei dettagli operativi con il ministero della Salute e la struttura commissariale di Domenico Arcuri. Lavoriamo senza sosta. Anche a Natale".

Ci sarà un’anagrafe dei vaccinati al Covid? "Sì certo, è prevista un’anagrafe dei vaccinati. Non solo, ci sarà anche uno studio del ministero della Sanità focalizzato sulla copertura e, più in generale, sulla vaccinazione: sarà uno strumento indispensabile per il monitoraggio costante del programma ministeriale".

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In caso di reazioni allergiche, qual è il piano previsto? "Esiste una procedura codificata indicata dal ministero e a quella ci si attiene. Si tratta, sostanzialmente, di trattamenti per le reazioni allergiche anafilattiche con farmaci dedicati a questi tipi di eventi".