Covid Veneto oggi: verso conferma della zona gialla. Il bollettino del 3 febbraio

Zaia: "Indice Rt di oggi a 1,61. Ma la curva ha andamenti repentini". Contagi fermi a 629, incidenza di positività a 1,61%. Ricoveri ancora in discesa. Le vittime sono 57

Ospedali sempre sotto pressione

Ospedali sempre sotto pressione

Venezia, 3 febbraio 2021 - Sono buone le notizie che arrivano dal bollettino coronavirus in Veneto di oggi: stabile il numero dei nuovi positivi in Veneto: oggi sono  stati trovati 629 positivi contro i 621 di ieri a fronte di 39.047 tamponi, con un'incidenza dell'1,61%. Calano gli attualmente positivi, oggi sono 30360 (-1.684) e, di contro,  aumentano i guariti, che salgono a quota 274482 (+2.256). Scendono ancora i ricoverati che oggi sono sono 2.069, ovvero uno in più rispetto al picco massimo dello scorso marzo, di cui 211 ricoverati in terapia intensiva e 1.858 in area non critica. I decessi sono 57 (in netto calo rispetto ai 76 di ieri). 

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Veneto verso il bis della zona gialla

In Veneto "l'indice Rt di oggi è dell'1,61% e quindi non prevede al momento un passaggio di zona, immagino che venerdì sarà confermato il colore giallo", ha sottolineato Zaia che ha spiegato come l'andamento del virus "è più repentino rispetto a prima, ora c'è anche il livello dello scenario. Siamo ancora più chiamati alla responsabilità". Ma, intanto, le misure per la riapertura delle scuole in Veneto "funzionano, e ripagheranno sul tema dell'infezione", ha assicurato. "Resteremo tre settimane al 50% - ha ribadito - poi valuteremo che step adottare per aumentare fino alle quote massime, anche se decreto prevede il 75% i presenza".

Zaia ha inoltre annunciato per venerdì prossimo "un piano di sanità pubblica sulle scuole innovativo. Intanto da lunedì si passerà alla modalità che prevede il tampone senza quarantena della classe in cui c'è un caso Covid. Adesso il rischio che il contagio secondario crei un cluster scolastico è minore. E questo giustifica anche l'aver procrastinato la chiusura scuole di un mese", ha concluso. 

La curva epidemiologica in Veneto "è inspiegabile rispetto alle altre curve che si vedono, ha un'ascesa repentina e un crollo drastico". spiega il presidente Luca Zaia. "La curva ha fatto una vera inversione a condizioni inalterate, perché noi abbiamo iniziato le restrizioni il 24 dicembre e l'ospedalizzazione ha iniziato a calare dopo sette giorni, già il 1 gennaio avevamo le terapie intensive in calo, mentre noi sappiamo che gli effetti delle restrizioni si vedono dopo due o tre settimane", conclude Zaia, che precisa, "non sto dicendo che le restrizioni non servono, sicuramente hanno aiutato".

Vaccinazioni over 80 in Veneto

La campagna di vaccinazioni per gli ultra ottantenni, in Veneto, inizierà il 15 febbraio, mentre per gli 'over 75' bisognerà aspettare la conclusione di questa prima coorte di popolazione. Lo ha riferito l'assessore regionale alla Salute, Manuela Lanzarin. "Spostiamo - ha spiegato - la vaccinazione dai 75 anni in su, che avevamo inizialmentre previsto, per i ritardi nella fornitura dei vaccini. Per quanto riguarda invece il vaccino AstraZeneca non c'è un calendario di consegna, c'è una 'finestra' tra 15 e 20 febbraio per i primi arrivi. Per questo stiamo preparando un elenco di servizi essenziali - ha concluso - ma senza fissare priorità".

La ricerca dei vaccini

“Proseguiamo la ricerca di vaccini - afferma il Governatore Zaia -, stiamo cercando di capire se è possibile acquistarli e quali sono i parametri legali da seguire. Iniziano in questi giorni a partire le lettere per gli over 80, che saranno vaccinati a partire dal 15 febbraio. Per AstraZeneca non abbiamo ancora il calendario, avremo la fornitura intorno al 20 febbraio. Il piano per i 75enni non sarà in contemporanea, come inizialmente preventivato, per la mancanza dei vaccini e per il piano nazionale che fa partire con gli over 80. Il Veneto non vuole un vaccino in più rispetto al target di over 80 che ha, ma le dosi non devono essere date a chi non ha titolo. Il dato del 14 per cento dei vaccini somministrati a chi non ne aveva diritto è inquietante”.

La crisi di governo

"Penso che sia fondamentale ricordare che ci sono due fasi: la fiducia e la progettualità. Noi siamo sempre responsabili ma non abbiamo la follia di andare sul crinale di un burrone quindi tutto dipende da cosa dirà Draghi alle forze politiche", ha commentato Zaia che ha poi aggiunto: "Ogni considerazione va espressa a fronte di progetti". 

Ipotesi Crisanti ministro

Andrea Crisanti, che ha fatto parte del comitato scientifico del Veneto durante il primo lockdown, secondo molti potrebbe avere tutte le carte in regola per essere uno dei "papabili" ministri della Salute del nuovo Governo di Mario Draghi. "Se farei il Ministro? - commenta all'Ansa - Nemmeno io ho mai pensato a questa eventualità. Se me lo dovessero chiedere comincerei a pensarci su".