Crisi di governo, Bonaccini: "Serve esecutivo solido per uscire dalla pandemia"

Lo scrive il governatore dell'Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni su Facebook: "Ce la faremo, ma c'è bisogno di responsabilità da parte di tutti"

Il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini

Il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini

Bologna, 26 gennaio 2021 - "Ci siamo lasciati alle spalle un 2020 terribile con la speranza che il nuovo anno possa davvero essere quello della ripartenza e della speranza. Io sono sicuro che sarà così, che ce la faremo. Serve però senso di responsabilità da parte di tutti, a partire da chi guida il Paese e le istituzioni". Così, il presidente dell' Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, inquadra il momento del Paese in un lungo post, pubblicato sulla sua pagina Facebook, in cui parte dal ricordo della sua vittoria elettorale alle ultime Regionali tenute proprio un anno fa.

"Serve un Governo solido che porti l'Italia fuori dalla pandemia con la più grande campagna vaccinale della storia - osserva - con un piano di ricostruzione che per la prima volta può contare su risorse straordinarie che vengono dall'Europa, con la capacità di essere vicino ai territori, alle categorie economiche che soffrono di più, alle preoccupazioni delle famiglie e alle inquietudini dei più giovani. Si può fare - chiosa Bonaccini - e bisogna farlo".

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"Siamo l'Emilia Romagna, ci rialzeremo"

"Oggi, un anno fa, l’Emilia-Romagna votava alle elezioni regionali - scrive il presidente sui social -. Grazie allo straordinario sostegno di tante e tanti di voi, la sera, chiuse le urne, la mia riconferma alla guida della Regione e la vittoria di un centrosinistra largo e aperto al civismo. Ricordo come fosse ora l’emozione e la commozione di tanti, la Casa dei Popoli di Casalecchio di Reno che raggiunsi all’una di notte. Alla fine vincemmo nettamente, contro tanti pronostici e previsioni che nelle settimane e nei mesi precedenti volevano vincente una destra che pareva inarrestabile nel Paese".

Poi continua. "Se quel giorno di un anno fa ci avessero detto cosa i mesi successivi ci avrebbero riservato, nessuno di noi ci avrebbe creduto - dice Bonaccini -. Una pandemia mondiale senza precedenti; il nostro Paese primo fra quelli occidentali ad esserne investito; e all’interno, la nostra regione per prima, insieme alla Lombardia, a subire l'assalto del Covid col focolaio tra il basso lodigiano e Piacenza. Mesi durissimi, una sofferenza indicibile, con migliaia di vittime, donne e uomini che non ci sono più e che hanno lasciato un vuoto incolmabile nelle loro famiglie e nelle loro comunità. Reparti ospedalieri strapieni, nuovi padiglioni da allestire con terapie intensive, la nostra vita in larga parte stravolta. No, tutto questo non c'era davvero nei nostri pensieri di un anno fa. Ma la risposta degli emiliano-romagnoli, lasciatemelo dire, è stata altrettanto straordinaria, con lo spirito e la forza che ha permesso a questa terra di resistere e di rialzarsi ogni volta, dopo la guerra o dopo il sisma del 2012".

"Dobbiamo e possiamo davvero rimboccarci le maniche per ripartire - conclude Bonaccini -, insieme, sostenendo chi ora è più in difficoltà e realizzando tutti i cambiamenti necessari per fare dell'Italia un Paese più moderno e più giusto. La pandemia ci ha colpito in maniera drammatica, ma questo non ci impedirà di rialzarci, come le cittadine e i cittadini di questa terra hanno sempre fatto. Perché siamo l’Emilia-Romagna. E perché, insieme, vogliamo riprendere in mano la nostra vita e il nostro destino".