Dati Covid oggi Veneto, Zaia: "Sci, dopo lo stop ristori e indennizzi"

Calano i contagi (241) e i ricoveri (-8), ma aumentano decessi (11). Il Governatore sul turismo della montagna: "Massacrato, gli operatori avevano già predisposto ogni cosa"

Il Governatore del Veneto Luca Zaia

Il Governatore del Veneto Luca Zaia

Venezia, 15 febbraio 2021 - Diminuiscono i nuovi positivi al Covid-19 in Veneto nel bollettino del Coronavirus di oggi 15 febbraio: oggi infatti sono 241 i nuovi casi contro i 515 di ieri (totale 321.716). Calano gli attualmente positivi, oggi sono 24.810 (-4). Aumentano invece i decessi: oggi sono 11 il giorno precedente erano stati 9 (totale 9.509).

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Diminuiscono i ricoveri causati dal coronavirus in Veneto, oggi sono 1.581 (-8). 1433 persone sono in area non critica (-5), mentre sono 148 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (-3).

Zaia: "Stop allo sci? La salute viene prima di tutto ma saperlo all'ultimo momento rende il danno per gli operatori ancora più pesante"  

“Prendiamo atto - dichiara Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto - della ordinanza del ministro Speranza che fa slittare la chiusura impianti sci fino al 5 marzo. Pur considerando che la salute dei cittadini viene prima di tutto, è innegabile che questo provvedimento in zona Cesarini mette in crisi tutti gli impiantisti. In Veneto, in particolare, io avevo firmato un’ordinanza che decretava il via dal 17. Per cui tutti gli operatori avevano già predisposto ogni cosa: erano state preparate le piste, i rifugi erano già pronti ad accogliere. E avevamo previsto di aprire al 30 per cento, rispettosi delle regole di salute pubblica. Certamente il provvedimento mette in difficoltà tutti coloro che si erano adoperati per una stagione che non è mai iniziata e che ora devono addirittura sobbarcarsi i costi di un riavvio che ormai non ci sarà fino al 5 marzo. Il danno è quindi ancora più pesante”.

"Aiuti per le nostre zone montane, ma anche indennizzi per il danno ricevuto"

“Bisogna pertanto provvedere - prosegue Zaia - a ristorare ampiamente una economia fondamentale per le nostre zone montane, una economia che è fatta anche di stagionali e di persone che lavorano nel mondo ampio del settore dell’ospitalità. Parliamo di un settore praticamente massacrato: su 65mila posti di lavoro persi, ben 35 mila sono del settore turistico. E il turismo è la prima industria del Veneto con 18 miliardi di fatturato. Prendo dunque atto di un provvedimento che arriva molto, troppo tardi, superando ampiamente anche i tempi supplementari. Bisogna dunque provvedere immediatamente ai ristori, ma anche indennizzi per il danno ricevuto. Siamo infatti tutti convinti che la salute sia un bene assolutamente primario: ma non possiamo continuare ad assistere a questo balletto di dichiarazioni, col Cts che prima dice che possono essere aperte le piste da sci e poi una dichiarazione mediana che esprime preoccupazione fino al niet finale. Così è impossibile programmare alcunché”.

Scuola in Veneto sarà in presenza al 50% fino al 5 marzo

Visto il quadro epidemiologico attuale, nonostante il Veneto sia tra le Regioni in cui al momento la curva dei contagi sta calando maggiormente, per quanto riguarda le scuole "è prudenziale continuare con presenza al 50% fino alla scadenza del Dpcm, che scade il 5 marzo". A tre settimane dalla ripresa delle lezioni in presenza in Veneto, con la scadenza dell'ordinanza regionale che limitava al presenza al 50% invece del 75% permesso a livello nazionale, quindi, la Regione emetterà un'altra ordinanza valida fino al 5 marzo.