Nuovo Dpcm, Bonaccini "Stop alla circolazione dopo un certo orario"

Il presidente della Conferenza Stato Regioni al summit con i ministri Boccia e Fontana: "L'emergenza sanitaria è diffusa sul Paese"

Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza Stato - Regioni e dell'Emilia Romagna

Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza Stato - Regioni e dell'Emilia Romagna

Bologna, 1 novembre 2020 - Parte male la giornata di Stefano Bonaccini, che stamattina è risultato positivo al coromnavirus: Bonaccini ha comunque partecipato (in streaming) al primo vertice tra il Governo, le Regioni e gli Enti Locali in vista del nuovo Dpcm che entrerà in vigore forse già martedì 3. Domani, prima che il premier Giuseppe Conte riferisca alle Camere, ci sarà un secondo summit per tentare di compattare le varie posizioni. Chiara la richiesta arrivata da Bonaccini, presidente della Conferenza Stato Regioni e dell'Emilia-Romagna: "Più le misure prese sono nazionali più diamo un senso di uniformità perché sarebbero piu facili da spiegare al Paese, anche perché la situazione è diffusa in tutto il Paese. Meglio qualche misura più restrittiva oggi per evitare di intervenire ogni settimana".

Aggiornamento Covid, i dati del 1 novembre dell'Emilia Romagna

Inoltre, da indiscrezioni sembra che si vada verso un coprifuoco anticipato. "Si può ragionare su uno stop della circolazione, dopo un certo orario". È quanto avrebbe detto, a quanto si apprende, lo stesso Bonaccini nel corso dello stesso vertice sul Dpcm. In ballo c'erano anche restrizioni per gli over 70. Tra le ipotesi in campo anche i centri commerciali chiusi nel weekend, stop agli sportelli per le scommesse in bar e tabaccherie, restrizioni alla mobilità regionale e tra regioni, chiusura delle scuole in base all'indice di contagiosità Rt locale (e didattica a distanza in tutta Italia forse anche per le medie). Ma - Bonaccini in testa - i presidenti delle Regioni hanno espresso una linea diversa e chiesto uniformità.

Ecco dove si rischiano lockdown locali

"Il governo nazionale - ha risposto il ministro Boccia - è al vostro fianco per eventuali ulteriori restrizioni condivise a partire dalla mobilità regionale e possiamo decidere di adottare ulteriori misure, ma ogni presidente di Regione può intervenire in base alle esigenze e criticità del proprio territorio. Le Regioni che singolarmente chiudono alcune attività o riducono gli orari in base all'attuazione del piano condiviso sull'andamento epidemiologico devono sapere che saremo al loro fianco con ogni forma di sostegno".

Alla riunione, convocata dal ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia hanno partecipato anche i governatori Attilio Fontana (Lombardia), Massimilia Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Giovanni Toti (Liguria), Donato Toma (Molise), Michele Emiliano (Puglia), Vincenzo De Luca (Campania), Donatella Tesei (Umbria), Marco Marsilio (Abruzzo), Alberto Cirio (Piemonte), Luca Zaia (Veneto) ed Eugenio Giani (Toscana).  Ala tavolo anche Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, e Michele De Pascale, presidente Upi.

Coronavirus, le altre news

L'Ausl di Bologna: "Lockdown mirati"

Il prof positivo: "L'esito del tampone è arrivato in ritardo"

Marche, aumenta l'incidenza dei positivi