CronacaEmilia Romagna e Marche zona gialla: perché si va verso il cambio di colore

Emilia Romagna e Marche zona gialla: perché si va verso il cambio di colore

Gli indicatori che aprono alla speranza di un allentamento delle misure anti covid. L'indice Rt è calo. Migliora il tasso di occupazione dei letti in terapia intensiva. La regione di Bonaccini è considerata a rischio alto, quella di Acquaroli è in fascia 'moderata'

Bologna, 1 dicembre 2020 – Si avvicina il momento della revisione dei colori sia per Emilia-Romagna sia per le Marche. Entrambe sperano di riuscire a tornare zona gialla, con minori vincoli e bar e ristoranti aperti. Anche ieri mattina, ospite a Mattino cinque, il presidente Stefano Bonaccini ha assicurato: "Emilia Romagna gialla nel fine settimana".

Dpcm Natale 2020: spostamenti, congiunti e coprifuoco. Vertice governo-Regioni - Dpcm Natale: le Regioni chiedono norme anti assembramenti - Ristoratrice di Rimini scrive a Conte: "Servono certezze"

Ma, perché ciò accada, gli ormai famigerati 21 indicatori devono migliorare. Ecco l'ultimo report del ministero della Salute, datato 27 novembre con dati della settimana dal 16 al 22 novembre. I principali sono l'indice Rt, le terapie intensive e l'incidenza dei contagiati.

image

Emilia Romagna

L'Emilia-Romagna è ancora una regione ad alto rischio di contagio e la si può inserire nel cosiddetto "scenario 2", cioè un territorio in cui la trasmissione del contagio è sostenuta e diffusa, ma può anche essere ben gestita dal sistema sanitario nel breve-medio periodo. Gli scenari sono quattro (l'1 è il meno grave, il 4 è il più grave) e vengono decisi in base al valore dell'Rt, cioè l'indice di contagiosità nel tempo. Quante persone possono essere contagiate da un'altra sola persona? È questo quello che indica l'indice Rt e nello scenario 2, l'Rt è compreso tra 1 e 1,25. Ciò significa che una persona può contagiarne un'altra o più di una.

Bene le terapie intensive e gli altri reparti Covid in Emilia Romagna, mentre il numero dei contagiati su 100mila abitanti (un dato che si chiama incidenza e misura la crescita dei contagi in un determinato periodo di tempo) cresce, ma sono valori al di sotto della media nazionale.

Marche

Le Marche, invece, sono classificate come regione a rischio moderato, ma con un'alta probabilità di elevare il proprio livello di contagiosità. Sono cioè inserite nello "scenario 1", in cui la trasmissione del virus è localizzata in focolai e l'Rt è minore di 1. Ciò significa che una persona può contagiarne un'altra, ma le probabilità di contagio sono minori. Il rischio comunque è che questo indicatore salga di nuovo. I valori di occupazione delle terapie intensive e degli altri reparti Covid nelle Marche non sono molto positivi, ma cala l'incidenza delle nuove persone contagiate.

Indice Rt Emilia Romagna

Nonostante l'Rt stia calando di settimana in settimana – 1,07 contro 1,14 della settimana prima e l'1,4 di inizio novembre –, l'Emilia-Romagna ha ancora una valutazione d'impatto dell'epidemia alta. Questo perché è tra quelle regioni che hanno avuto un rischio alto di trasmissibilità (cioè un Rt maggiore di 1) per tre settimane consecutive.

Indice Rt Marche

Le Marche, d'altro canto, sono passate sotto l'1. Al 22 novembre l'indice Rt settimanale è di 0,93, la settimana precedente era all'1,17, la settimana prima ancora all'1,55.

Terapia intensiva Emilia Romagna

Il tasso di occupazionale delle terapie intensive è al 33% (dato sotto la media nazionale che è del 43%), in miglioramento, rispetto a una settimana fa che era al 35%. I parametri quindi rientrano nella zona gialla, così come quelli dei ricoveri negli altri reparti Covid che sono pieni al 48%, quando la soglia dell'arancione è il 50%.

Terapia intensiva Marche

La situazione delle terapie nelle Marche, invece, è più grave: 44% di occupazione nelle terapie intensive, 50% negli altri reparti Covid (dato sopra la media nazionale che è del 49%).

Incidenza Emilia Romagna

L'incidenza misura il numero delle persone contagiate su 100mila abitanti. In Emilia-Romagna il valore  è di 327, quando nelle settimane precedenti era stato di 298 e 270. È dunque in costante crescita, assieme al numero dei casi settimanali: 14.616 al 22 novembre, 13.349 al 15 e 12.065 all'8 novembre.

Incidenza Marche

Nelle Marche, l'incidenza settimanale è stata di 169, contro i 204 della settimana prima e i 206 della settimana dal 2 all'8 novembre. In miglioramento, dunque, così come i casi settimanali: 2.573 al 22 novembre. La settimana prima erano stati 3.108, contro i 3.139 della settimana antecedente.

I dati dell'incidenza (anche se in Emilia Romagna crescono leggermente) sono piuttosto buoni se si considera che la media nazionale è di 700 persone contagiate ogni 100mila abitanti. “L'incidenza cala, ma rimane elevata”, ha detto a tal proposito Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione presso il Ministero della salute.

Zona gialla più vicina

Il report di monitoraggio del Ministero della salute indica che: "Questa settimana si osserva, per la prima volta in varie settimane, una diminuzione nell’incidenza a livello nazionale (dati flusso ISS) negli ultimi 14 giorni sebbene questa rimanga a livelli molto alti".

Tutto sommato, quindi, i parametri e i dati di Emilia Romagna e Marche collocano le due regioni in una fase favorevole a un passaggio da zona arancione a gialla. Tuttavia, gli indicatori, non essendo del tutto stabili, rilevano ancora un rischio di aggravamento delle condizioni, con un'alta valutazione dell'impatto di rischio per entrambe. 

Il fatto che diverse Regioni siano state classificate a rischio alto o equiparate a rischio alto per tre o più settimane consecutive "non deve portare ad un rilassamento prematuro delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti", annota il Ministero.