Emilia Romagna restrizioni, oggi l'ordinanza contro gli assembramenti

Il documento slitta dopo le consultazioni con i colleghi. Potrebbe contenere anche nuovi orari per bar e ristoranti. Bonaccini: "Bisogna fermare l'afflusso agli ospedali" AGGIORNAMENTO / Ordinanza Emilia Romagnai: negozi chiusi la domenica per evitare la zona arancione

Stefano Bonaccini rimanda l'ordinanza anti assembramento

Stefano Bonaccini rimanda l'ordinanza anti assembramento

Bologna, 12 novembre 2020 - Slitta a oggi, per entrare in vigore venerdì, la nuova ordinanza contro gli assembramenti che i presidenti dell'Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia vogliono mettere in campo. Un tentativo, insomma per evitare un cambio di classificazione - da gialla ad arancione - che potrebbe arrivare proprio venerdì, in sede di monitoraggio della cabina di regia del ministero della Salute.

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Il bollettino coronavirus ha certificato che tutti i dati emiliano romagnoli sono in peggioramento e il tasso di occupazione dei letti di terapia intensiva ha superato la soglia di guardia del 30% arrivando al 38% (va però detto che la media nazionale è del 37%). Già da giorni, l'Emilia Romagna è tra le Regioni per cui l'Istituto superiore di sanità, sulla base dei dati dell'ultimo monitoraggio, ritiene opportuno che siano anticipare le misure più restrittive. Ciò sulla base del report, che indica le regioni entrate in scenario 4 a rischio moderato con alta probabilità di progressione. Le altre sono Campania, Friuli Venezia Giulia Veneto.

"In queste ultime ore mi sono confrontato con la nostra direzione sanitaria regionale, con tutti i sindaci dei Comuni capoluogo, tutti i presidenti di Provincia e tutti i prefetti dell'Emilia-Romagna. Ho avuto conferma della necessità di introdurre nuove misure per contrastare la diffusione del Covid. In particolare, per impedire assembramenti. Ritengo necessari anche controlli più stringenti con relative sanzioni per chi si ostina a trasgredire le regole", spiega Bonaccini. "La situazione di crescente emergenza, che si riflette nell'afflusso ai Pronto soccorso e nei ricoveri nei reparti Covid degli ospedali - prosegue - esige purtroppo ulteriori restrizioni nelle attività. Così come la responsabilità e l'attenzione che la stragrande maggioranza dei cittadini sta continuando a dimostrare non può essere vanificata dall'irresponsabilità di una minoranza di persone. La diffusione dei contagi va fermata - dice - se non vogliamo rassegnarci a un carico che diventerà insostenibile per il sistema sanitario, al blocco totale dell'attività scolastica e all'attività lavorativa limitata ai soli servizi essenziali"

Bonaccini sta studiando il testo assieme a Luca Zaia (Veneto) e Massimiliano Fedriga (Fiuli Venezia Giulia) per definire misure omogenee. Si sta ragionando su questioni come piazze e strade dello shopping, i 'parchi commerciali' come il Meraville di Bologna che erano sfuggiti per un cavillo alla chiusura, ma è in lista anche una diversa modulazione degli orari di bar e ristoranti

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Nel capoluogo in primo luogo potrebbe essere vietato l’accesso in parchi commerciali, finora restati aperti grazie a un’interpretazione estensiva dell’ultimo Dpcm. Per quanto riguarda invece il centro, pieno di persone nell’ultimo weekend, non è escluso che nella stretta finiscano anche i T-Days, che potrebbero essere modificati o sospesi per qualche settimana. Un altro punto di domanda va messo sui mercati, come quello degli ambulanti in Piazzola.

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Continuano gli appelli dei governatori ai cittadini per un corretto comportamento nel rispetto delle normative anti-Covid.  "Noi stiamo cercando di fare tutto il possibile, stressando al massimo la risposta sanitaria; il nostro personale sanitario sta facendo ogni sforzo possibile per assicurare a tutti una risposta, in condizioni sempre più difficili, con i pronto soccorso e i posti letto sempre più affollati", ha scritto ieri sera Bonaccini sul suo profilo Facebook e ha aggiunto: "Mi rivolgo a tutti: rispettiamo le regole, se non vogliamo altri ricoveri, altri lutti, altre restinzioni. Dipende da ciascuno di noi".

"L'area gialla non è un gioco a premi - ha avvertito Luca Zaia, governatore del Veneto, durante il punto stampa sul Covid-19 di oggi - non è una classifica dei primi della classe e degli ultimi e non è scritta sul marmo. Dobbiamo meritarci questa area gialla che, se non funziona, ci potrebbe far precipitare nell'area rossa e nel lockdown".

Il presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, invece, ha detto a 'Stasera Italia': "In tutta Italia riscontriamo dati elevati e quindi, malgrado il Friuli Venezia Giulia, rispetto ad altri territori sia messo meglio, questo non può e non deve tranquillizzarci. Il virus avanza".