Emilia Romagna resta in zona arancione

Ordinanza del ministro Speranza in vigore dal 17 gennaio, la Regione ha un indice Rt di 1,15 e incidenza di 284,64 casi ogni 100mila abitanti. Tutti i cambi di colore

Emilia Romagna resta in zona arancione. Nella foto il Governatore Stefano Bonaccini

Emilia Romagna resta in zona arancione. Nella foto il Governatore Stefano Bonaccini

Bologna, 15 gennaio 2021 – L'Emilia Romagna resta in zona arancione: la quasi certezza era arrivata ieri da fonti interne alla Regione dopo il vertice con il Governo sul nuovo Dpcm. E oggi c'è l'ufficialità: restano in area arancione Calabria, Emilia Romagna e Veneto secondo quanto prevede l'ordinanza del Ministro della salute Roberto Speranza che entrerà in vigore domenica 17 gennaio. Le altre regioni che assumono le restrizioni della zona arancione sono Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D'Aosta.

Lombardia, Sicilia e Bolzano si colorano invece di rosso. 

Il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute di oggi colloca l'Emilia Romagna e altre nove regioni (Abruzzo, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle d'Aosta) hanno un indice di trasmissibilità Rt puntuale maggiore a uno nel limite inferiore, compatibili con uno scenario tipo 2 (situazione di trasmissibilità sostenuta, ma gestibile dal sistema sanitario). Altre 10 hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno ma sono tutte, tranne una, con un Rt medio sopra uno o appena sotto. L'indice Rt dell'EmiliaRomagna è pari a 1,15 (qui tutti i dati delle altre regioni) relativo alla settimana 4-10 gennaio, mentre nel report precedente era 1,05. 

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Focus I criteri per finire in zona rossa, arancione e gialla

L'indice Rt, ovvero l'indice di contagio del Coronavirus, medio calcolato sui casi sintomatici in Italia è stato pari a 1,09 (range 1,04-1,13) in aumento da cinque settimane.

Secondo le nuove direttive, passa in zona arancione la regione che ha un indice Rt uguale o superiore a 1, in zona rossa se il valore è uguale o superiore a 1,25. Ma il ministero della Salute ha comunicato di volere tenere in grande contro anche indicatori come gli scenari e i livello di rischio.

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Le regole della zona arancione

In zona arancione sono permessi gli spostamenti dal proprio comune solo per lavoro, studio, salute e necessità, è confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5. I ristoranti e i bar sono aperti solo per l'asporto (dai bar fino alle 18, dai ristoranti fino alle 22 ed è possibile ricevere un pasto a casa a qualsiasi ora. Le visite a parenti e amici sono consentite, ma solo due persone (oltre ai minori di 14 anni) e non più di una volta al giorno. I negozi sono aperti, centri commerciali chiusi nel weekend (aperte solo le attività essenziali). Cinema, teatri, palestre e piscine restano chiusi. E' possibile raggiungere la seconda casa anche fuori dal proprio comune (ma non fuori regione). 

Monitoraggio Iss: gli altri parametri

Da quanto si evince nel report di monitoraggio di Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute sull'andamento dell'epidemia da Coronavirus  in Italia, cresce l'incidenza di Covid-19 nel nostro Paese. Il documento si riferisce al periodo 4-10 gennaio, con dati aggiornati al 13.

"Si osserva, per la seconda settimana consecutiva, un aumento dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni (368,75 per 100.000 abitanti nel periodo 28 dicembre 2020-10 gennaio 2021, contro 313,28/100.000 nel periodo 21 dicembre-3 gennaio). Si evidenzia, in particolare, il valore elevato di incidenza nella settimana di monitoraggio (4-10 gennaio) nella Regione Veneto (365,61 per 100.000), nella Provincia autonoma di Bolzano (320,82), in Emilia Romagna (284,64) e in Friuli Venezia Giulia (270,77)". La scorsa settimana il parametro emiliano-romagnolo era di 242. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in 7 giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate.

Gli esperti confermano "la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. E' fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile"

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