Epatite nei bambini e Covid: cosa sappiamo sul legame

La malattia potrebbe nascere da un nuovo tipo di virus. Cosa dicono gli esperti su una possibile correlazione con il coronavirus

Epatite nei bambini: diversi casi in Italia e in Europa

Epatite nei bambini: diversi casi in Italia e in Europa

Bologna, 22 aprile 2022 - Non si sa ancora molto sull'origine delle epatiti che stanno facendo ammalare molti bambini piccoli in Italia e in Europa. Nel mondo scientifico, al momento, le certezze scarseggiano, ma l'ipotesi più probabile è che si tratti di un nuovo virus, forse il già noto adenovirus, e che non ci sia correlazione con il Covid-19 o con il vaccino anti-Covid

Al momento sarebbero 9 i casi sospetti segnalati in Italia, ed uno di questi si è verificato a Prato. Un bambino di 3 anni ha sviluppato la patologia molto aggressiva e dopo un ricovero all'ospedale Meyer di Firenze è stato trasportato all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, nel timore di doverlo sottoporre ad un trapianto di fegato poi scongiurato. Altri due casi di epatite a eziologia ignota sono stati segnalati in Lombardia e i bambini, ricoverati in osservazione, non sono in pericolo di vita.

Nel commentare questi nuovi casi, Massimo Galli, infettivologo e già presidente della Simit (società italiana di malattie infettive e tropicali) ha detto: "Immagino nel prossimo futuro emergeranno altri casi di epatiti acute nei bimbi, anche già avvenute nelle settimane passate. A causarle potrebbe essere un virus che finora non abbiamo inquadrato. Trattandosi di bambini, se vi dovesse essere una trasmissione virale, penserei a una di tipo orofecale. Mentre sono da escludere legami con il Covid e con il vaccino bambini". Per Galli "è poco probabile che siano epatiti tossiche, perché queste sono in genere iperacute e la correlazione con cibo ingerito o con farmaco assunto è più facile da individuare".

Epatite dei bambini: casi sospetti anche in Emilia Romagna

L'Adenovirus tra le cause possibili

L'allarme a livello europeo, spiega Giuseppe Indolfi, responsabile del reparto di epatologia del Meyer e consulente dell'Oms, è legato alla situazione del Regno Unito dove da inizio anno sono stati registrati 110 casi, di cui "nel 70% è stato identificato l'adenovirus, un virus molto comune, che solitamente dà sintomi come raffreddore, mal di gola, ma raramente dà epatite acute così gravi. L'ipotesi è che si tratti di una forma virale perché ne ha tutte le caratteristiche. È chiaro che la possibile associazione tra presenza del virus nel paziente e l'epatite deve essere vagliata con attenzione perché sarebbe qualcosa di nuovo e di diverso da quello che comunemente ci aspettiamo da questo virus".

Epatite e Covid: le correlazioni

Ciò che è certo, secondo Indolfi, è che "l'associazione è più forte con l'adenovirus che con il Covid". Il nesso con il Covid secondo gli esperti non sarebbe tanto di natura causale, quanto piuttosto da ricondurre al lockdown che ha tenuto i bambini piccoli lontani dai primi contatti con i virus. "La maggior parte dei pazienti sono sotto i sei anni e questo è importante perché ci permette di fare ipotesi come quella secondo cui sono bambini che non hanno ancora incontrato questo virus e quindi potrebbero essere alla loro prima esperienza di contatto", cosa che li rende più vulnerabili. Inoltre la tenera età dei pazienti, non sottoposti alla campagna vaccinale, aggiunge l'esperto "esclude in maniera categorica che ci siano correlazioni con il vaccino per il Covid".

La non correlazione con il Covid l'ha assicurata anche Galli: "Per diversi anni, quando avevamo solo possibilità di identificare epatiti A e B, il resto lo chiamavamo Non A e Non B, ora conosciamo bene il virus E, C e D. Non si può escludere, ma è davvero molto improbabile, invece, che sia implicato il nuovo coronavirus: in alcuni bambini è stato rilevato ma in molti altri non sono risultati esserci evidenze di positività attuale al Sars-Cov-2 e non è emersa una conferma sierologica dell'infezione avvenuta in precedenza. Molto improbabile anche che sia un effetto collaterale da vaccino anti Covid, perché molti dei colpiti sono sotto i 5 anni, e in questa fascia di età non sono vaccinati per definizione".

La maggior parte dei bambini colpiti ha meno di sei anni

L'origine di questa forma di epatite, secondo le ipotesi, sarebbe di tipo virale. "Ne ha tutte le caratteristiche", spiega Indolfi. "I bambini in età prescolare cominciano con vomito e diarrea e poi vanno incontro a un particolare stato di stanchezza, fanno gli esami del sangue e riscontrano l'aumento delle transaminasi. Questo è tipico di un'infezione di tipo virale, ma finché non siamo certi che tutti questi casi sono determinati da uno specifico virus possiamo soltanto ipotizzarlo".

I casi di epatite infantile in Italia

Giuseppe Indolfi riguardo questi casi di sospetta epatite acuta pediatrica, ha anche detto: "In Italia per ora abbiamo dati parcellari, dobbiamo comunque avere un livello di attenzione elevato perché nel caso in cui si dovesse verificare in Italia o in altri Paesi europei quello che si è verificato in Inghilterra la risposta dal punto di vista medico dovrebbe essere importante, dovremmo attivarci per capire come aiutare questi bambini, come identificarne la causa, come possono essere curati evitando di arrivare al trapianto di fegato".