Fase 2 18 maggio Marche, riaprono tutti (o quasi). A Pesaro-Urbino no

Nella provincia più colpita, tre bar o ristoranti su dieci resteranno chiusi. "Da Senigallia ad Ascoli, invece, stragrande maggioranza al via"

Alessandro Spaggiari, proprietario del ‘Piadificio’ di Pesaro, prende le misure

Alessandro Spaggiari, proprietario del ‘Piadificio’ di Pesaro, prende le misure

Ancona, 17 maggio 2020 - Se state ad un metro di distanza, potete fare tutto. Eccetto baciarvi, a meno che non sia un familiare. Con questa prospettiva, domani hanno la possibilità di riaprire 24.643 imprese marchigiane, di cui 8.367 del settore ristorazione (bar, ristoranti, catering), 4.737 del comparto benessere (estetiste e parrucchiere), e 8.123 imprese del commercio al dettaglio.

"Stiano rinascendo – dice Massimiliano Polacco, direttore Marche di Confcommercio – abbiamo ottenuto ascolto dalla Regione che ha recepito le nostre indicazioni sul metro di distanza per consentire le riaperture degli esercizi difendendole anche sul tavolo nazionale. Partivamo dal protocollo Inail che imponeva 4 metri, e questo voleva dire non riaprire. Siamo stati a contatto diretto con tutti gli associati, abbiamo aperto 7 tavoli per ogni categoria, e alla fine siamo riusciti ad arrivare ad una apertura per il 18 maggio a cui nessuno o quasi credeva possibile. Questo non vuol dire che il virus sia una minaccia del passato, esiste e va contenuto con la distanza e la mascherina. Come farò io quando tornerò al ristorante già dalla prossima settimana: ci andrò insieme a dei miei amici indossando la mascherina che toglierò ovviamente per mangiare".

Leggi anche Fase 2, turismo e commercio si adeguano - Chi riapre il 18 maggio - Mercati al via con nuove regole Ma aggiunge il direttore Polacco: "I nostri associati sono molto soddisfatti del lavoro fatto, ma notiamo che le Marche hanno una doppia marcia. Da Senigallia fino ad Ascoli Piceno i ristoranti, i bar e il resto partirà entro pochi giorni mentre in provincia di Pesaro e Urbino i ristoratori in particolare sono ancora fermi. Credo che aprirà solo il 70 per cento (2.131 è il totale delle licenze nel Pesarese), proprio per la difficoltà di trovare soluzioni convenienti, seppur col metro di distanza ci siano stati passi in avanti". Dice Roberto Borgiani, direttore provinciale di Confesercenti Pesaro e Urbino: "Se i ristoranti della costa riapriranno quanto prima, non sarà così per i locali di Urbino per la partenza degli studenti in seguito alla chiusura dell’8 marzo scorso. La città è vuota e riaprire in queste condizioni è molto più difficile. Per ora siamo soddisfatti perché il Governo ha recepito le nostre indicazioni". Via libera da domani anche agriturismi e b&b, campeggi, se ovviamente hanno le prenotazioni.

Dice Fabrizio Oliva presidente albergatori di Pesaro: "La maggior parte degli alberghi riaprirà dopo il 20 giugno, perché le prenotazioni per giugno sono pressocché annullate. Le misure di sicurezza saranno rispettate al millimetro ma è tutto affrontabile. Speriamo di salvare la stagione col turismo italiano, anche se il bonus turismo puzza di presa in giro: perché il cliente chiede lo sconto e in cambio mi dichiara che ha un Isee inferiore ai 40mila euro, ottenendo 400 euro di sconto che però lo Stato non mi rimborso ma dà la possibilità di recuperarlo come credito di imposta. Sarebbe stato molto meglio far detrarre al cliente in sede di dichiarazione dei redditi il costo della vacanza altrimenti è il caos. Ma intanto tentiamo di salvare il salvabile. Abbiamo la possibilità di riuscirci".