Furti e ricettazione tra Emilia e Veneto: cinque arresti

E' un'operazione condotta dai carabinieri di Modena che riguarda anche Reggio Emilia e Rovigo

Carabinieri in azione (foto Petrangeli)

Carabinieri in azione (foto Petrangeli)

Modena, 26 gennaio 2021 - Arresti per cinque nomadi di etnia rom e marocchina ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alle ricettazioni e ai furti aggravati adanno di bancomat, negozi, attività industriali ed artigianali e veicoli. L'operazione è scattata nella mattinata di oggi, martedì, e sta proseguendo in queste ore. Quattro le custodie cautelari in carcere e una persona ai domiciliari, come disposto dal Gip del Tribunale di Modena nell'ambito dell'operazione ribattezzata "Na'rvali". I provvedimenti sono in esecuzione da parte dei carabinieri del comando provinciale modenese nel territorio di tre regioni e tre province tra Bologna, Modena, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo.

L'indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Modena é stata condotta dai carabinieri della compagnia di Modena, dal mese di aprile al mese di novembre 2020 e vede in totale 7 indagati: 60 gli episodi di furti consumati o tentati contestati dagli inquirenti, riguardanti assalti a bancomat, esercizi commerciali, attivita' industriali ed artigianali e veicoli.

Spesso veniva utilizzata la tecnica della "spaccata" con l'utilizzo di un veicolo come ariete durante i colpi. Il valore della merce rubata, assieme alle stime dei danni subiti, ammonta ad almeno 250.000 euro: si va dalle attrezzature edili, ai materiali metallici, a veicoli, denaro contante, computer, tablet, smartphone, televisori, abbigliamento, elettrodomestici vari, materiale elettrico, pneumatici, e dei danni causati alle attivita' colpite.

Gli arresti hanno permesso di sventare anche un ulteriore assalto ad un bancomat in provincia di Modena per il quale era stato pensato di utilizzare anche un carro attrezzi rubato nella notte, col quale lo sportello sarebbe stato letteralmente 'sradicato'. La banda, nel suo operare, veniva agevolata da una fitta rete di connivenze e parentele nei campi nomadi disseminati in tutta l'Emilia Romagna e nella zona sud di Veneto e della Lombardia: potevano essere cosi' consumati anche di 5 - 6 colpi nel corso della stessa notte con attivita' immediata di ricettazione, anche di valore superiore ai 25.000 euro per colpo.