Giovanni Padovani resta in carcere. "Dall'ex voleva un video ogni 10 minuti"

Maglietta sportiva, pantaloncini verde fluo e sneakers griffate, il 26enne accusato dell'omicidio di Alessandra Matteuzzi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il gip: "Indagato incontrollabile"

Bologna, 26 agosto 2022 - Si è avvalso della facoltà di non rispondere Giovanni Padovani, 26 anni, accusato dell’omicidio dell’ex compagna Alessandra Matteuzzi. Ma il gip ha deciso: arresto convalidato e custodia cautelare in carcere come era stato chiesto dal pm Domenico Ambrosino nel corso dell'udienza di convalida di questa mattina. Ci sono "gravi indizi di colpevolezza" e deve restare in carcere per "neutralizzare l'elevatissimo rischio di recidiva", scrive il gip di Bologna, Andrea Salvatore Romito, nell'ordinanza con cui ha convalidato l'arresto e il carcere di Padovani. 

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La donna, 56 anni, è stata uccisa nella serata del 23 agosto, aggredita con botte, pugni, colpi di martello e anche con una panca di ferro presente nel condominio.

Giovanni Padovani esce dal tribunale dopo l'interrogatorio davanti al Gip
Giovanni Padovani esce dal tribunale dopo l'interrogatorio davanti al Gip

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Maglietta sportiva nera e grigia, pantaloncini corti verde fluo e sneakers griffate slacciate, Padovani si è presentato in aula del tribunale di Bologna scortato dagli agenti della polizia penitenziaria. Con lui l’avvocato Enrico Buono.

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Al termine dell'udienza, il legale di Padovani, Enrico Buono, non ha voluto rilasciare dichiarazioni, limitandosi a confermare che il suo assistito, definito "molto provato" da quanto sta accadendo, non ha risposto alle domande che gli sono state fatte. In Tribunale era presente anche la madre di Padovani, mentre alle 14 è iniziata l'autopsia sul corpo della vittima.

"L'indagato esercitava nei confronti della vittima un controllo ossessivo. La teneva sotto scacco a distanza, chiedendole spessissimo di mandare foto e video del luogo in cui si trovava, anche ogni 10 minuti,  e delle persone che frequentava spinto dalla gelosia. In alcune situazioni le chiedeva anche di filmare l'orario dal luogo in cui si trovava per verificare che diceva la verità".

Lo ha spiegato l'avvocato Giampiero Barile, che è stato nominato a rappresentare la sorella di Alessandra Matteuzzi, la vittima 56enne uccisa martedì sera a Bologna dall'ex compagno, ora accusato di omicidio con l'aggravante dello stalking. Episodi che sarebbero stati riferiti nella denuncia per atti persecutori presentata dalla vittima lo scorso 29 luglio ai carabinieri, a cui sono seguite alcune integrazioni.

Il gip: "Indagato assolutamente incontrollabile"

"La personalità dell'indagato animato da un irrefrenabile delirio di gelosia e incapace di accettare con serenità il verificarsi di eventi avversi, come la cessazione di un un rapporto per di più caratterizzato da incontri sporadici", sono una "manifestazione di eccezionale pericolosità e assoluta incontrollabilità", scrive il giudice del Tribunale di Bologna Andrea Salvatore Romito nell'ordinanza con la quale ha convalidato l'arresto per Padovani. 

Il racconto dell'orrore dei testimoni

Da quanto emerge dai racconti dei testimoni contenuti nell'ordinanza con la quale il Gip del Tribunale di Bologna ha convalidato l'arresto e disposto il carcere per Giovanni Padovani, il 26enne ha continuato a "percuotere la vittima giungendo finanche a prendere una panca in ferro battuto presente sotto l'atrio che scagliava più volte contro" la donna.