Green pass, Italia al bivio. L'ultima ipotesi: regole diverse per regione

Garavaglia: "Basta allarmismi, ok per discoteche, stadi e grandi eventi" Il presidente delle Regioni Fedriga: "Incomprensibile al ristorante". Spunta rimodulazione a seconda del quadro di rischio regionale. Il ministro Bianchi: "Vaccino obbligatorio ai prof? Decisione collegiale"

Green pass, come funzionerà la versione made in Italy? (Ansa)

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Roma, 19 luglio 2021 - E dunque il Governo è al lavoro per mettere a punto il Green pass 'made in Italy': un'impresa non facile, visto che la politica resta divisa. E' di oggi la presa di posizione del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che sulla linea del leader leghista Matteo Salvini lancia un appello: basta allarmismi per il turismo. Al  momento la situazione è fluida: per il nuovo decreto anti-Covid il governo attende indicazioni dal Cts e dalla cabina di regia. Le ipotesi parlano della possibilità di rendere il permesso necessario per accedere a discoteche, ristoranti al chiuso, stadi, piscine, palestre, concerti e viaggi in treno o aereo. 

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A fronte della ripresa dei contagi, soprattutto tra le fasce di età più giovani, anche per effetto della variante Delta, oggi il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ha invitato a prendere in considerazione l'utilizzo del green pass per "i grandi eventi come stadi, concerti". Sottolineando però che "diventa sempre più difficile il suo utilizzo per assembramenti più piccoli, perché non abbiamo un'equità di accesso al vaccino". 

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Garavaglia: stop allarmismi

"Inutile creare confusione intorno al green pass. Gli allarmismi sono dannosi per i cittadini, il Turismo e per tutta l'economia nel suo complesso - dice Garavaglia - Il green pass ha senso solo per entrare in discoteca o allo stadio o per partecipare a grandi eventi, che prevedono una grande affluenza di pubblico". 

Le ultime notizie

Tra le ultime ipotesi che circolano, anche quella di una "modulazione e gradualità a seconda del quadro della regione". A spiegare il possibile scenario il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. "Si possono cioè prevedere intensificazioni dell'utilizzo del green pass a seconda della situazione", dice. "Se c'è una situazione che peggiora, automaticamente - aggiunge - ci può essere un'applicazione più ampia del green pass. È un ragionamento di buon senso: se una Regione rimane bianca ci può essere un tipo di utilizzo di green pass, ma se una Regione ha criticità maggiori, piuttosto che chiudere si applica il green pass più restrittivo".

Schieramenti divisi: le posizioni

I partiti politici non trovano la quadra, per ora. Il dibattito è aperto da una settimana, sulla scia dei provvedimenti emanati in Francia dal presidente Macron. Se Pd e Italia Viva, pur con diverse sfumature, si dicono a favore dell'utilizzo della certificazione, così come parte di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia restano contrarie parlando di limitazioni della libertà personale e di impresa. 

L'ex premier Matteo Renzi si è detto "favorevole al green pass, anche per i trasporti. Se dobbiamo tornare in 'zona rossa', ci vada chi non è vaccinato. E' l'unica strada per evitare l'obbligatorierà del vaccino". Un'ipotesi sposata invece dal segretario Pd, Enrico Letta, che ha ribadito: "Sono tra i favorevoli all'obbligo vaccinale. Non è una cosa che non esiste, ci sono già degli obblighi vaccinali. Non stiamo inventando una cosa nuova. Dopo quello che è avvenuto in questo anno e mezzo, mi chiedo cos'altro dobbiamo aspettare".

Di avviso opposto le forze sovraniste. Il leader della Lega Matteo Salvini ha sostenuto: "Mi sembra giusto mettere in sicurezza genitori e nonni, mi sembra demenziale minacciare, obbligare, costringere e multare i 15enni e i 18enni. Chi parla di green pass già per quest'estate per i nostri figli fa un danno enorme a loro e al sistema Italia, perche' nessun ventenne avrà la seconda dose ben che vada prima dell'autunno". Mentre il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, ha aggiunto: "Al ristorante, con i numeri che abbiamo, mi sembrerebbe una scelta fuori luogo e incomprensibile". Sulla stessa linea Giorgia Meloni che ha ribadito la sua netta contrarietà. "L'obbligo vaccinale allontana ancora di più - ha detto la leader di FdI - oltre che devastare la nostra economia, sarebbe una scelta liberticida e inutile. Non è un tema ideologico, ma mi pare che si stia affrontando così. Noi dobbiamo favorire la campagna vaccinale e per farlo serve una campagna trasparente e serietà, che è mancata in tutta questa vicenda". 

La scuola e i vaccini ai prof

Per quanto riguarda la ripresa della scuola, il ministro Patrizio Bianchi spiega:  "Siamo pronti, abbiamo più di un miliardo già investito per la sicurezza, per le persone e per i trasporti. In merito alle mascherine, il Cts ci ha detto che dovranno restare in atto tutte le precauzioni sanitarie possibili". Ma ovviamente, per potre tornare in classe in presenza, sul tavolo si pone la questione del vaccino obbligatorio a insegnanti e personale scolastico. "Il governo si riunirà per tutte le altre misure - continua Bianchi - Questa settimana ci troveremo col Consiglio dei Ministri e la decisione sull'obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti andrà presa dall'intero collegio".

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Pd: obbligatorio in Parlamento

Alessia Morani, deputata del Pd, propone di rendere obbligatorio il Green pass per l`accesso al Parlamento:  "Credo - spiega - che uno dei primi luoghi in cui applicare l`obbligatorietà del green pass sia il Parlamento italiano. Ogni settimana migliaia di persone stanno insieme in un luogo chiuso per molte ore. Cominciamo noi a dare il buon esempio. Cosa ne pensano i colleghi di Camera e Senato?".

Salvini e il rinvio del vaccino

Finora Matteo Salvini, leader della Lega, non si è vaccinato: "Io lo farò nei prossimi giorni. La metà dei miei coetanei non si è ancora vaccinata - dice il leader leghista, che ha 48 anni -  Quindi io rispetto la fila come tutti gli altri. Io la prima dose l'avrei potuta avere se non fossi stato in tribunale, un lunedì mattina a Cuneo. Purtroppo passo parecchie delle mie giornate nei tribunali e il vaccino non è un legittimo impedimento, quindi ho dovuto rinviare".  

Vaia (Spallanzani): premio, non clava

"Il Green pass deve essere uno strumento premiale e non deve essere usato come una clava, altrimenti facciamo un errore. Chi è vaccinato ha una certificazione e può permettersi delle cose. Le persone che si sono vaccinate vogliono uscire da questa 'schiavitù', dall'impedimento a poter fare delle cose, e glielo dobbiamo consentire con sempre più spazi di libertà e socialità. Questo è il messaggio da dare e non altri", rimarca il direttore dell'Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia.

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Assoeventi: per i matrimoni funziona

Il Green pass è già la regola per poter partecipare a una festa di matrimonio, o di comunione. Dunque il settore è lo sta sperimentando con successo. "Siamo l'unico settore che sta già lavorando con il Green pass dal 15 giugno, da quando siamo ripartiti - dice il presidente di Assoeventi-Confindustria Michele Boccardi -  L'accesso ai matrimoni e ad altre cerimonie avviene con l'esibizione del Green pass. E devo dire che questa precauzione funziona, unita ai rigidi protocolli che abbiamo messo a punto".  "Facciamo gli scongiuri - prosegue Boccardi - ma ad oggi, nonostante, il numero elevatissimo di nozze che si stanno celebrando non abbiamo riscontrato alcun contagio nelle nostre strutture, né tantomeno focolai".  

Cosa certifica il Green pass

Del resto, la prudenza nei luoghi dove è favorita la socialità, in questo momento è d'obbligo anche se sono da evitare gli assembramenti. Il Green pass è rilasciato alle persone già vaccinate, ai guariti del Covid e a coloro, in alternativa, che abbiano fatto il tampone rapido.

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