Il mistero di Greta Spreafico: scomparsa da mesi nel Delta del Po. "L’hanno assassinata"

La donna era partita a maggio da Erba per vendere una casa di famiglia. La madre: "Mia figlia non è sparita e nemmeno si è tolta la vita". L’ultimo messaggio al fidanzato: "Ti amo". Poi soltanto silenzio

Greta Spreafico, 53 anni. abitava con la madre a Erba, in provincia di Como

Greta Spreafico, 53 anni. abitava con la madre a Erba, in provincia di Como

Rovigo, 10 dicemrbe 2022 - "Mia figlia non è sparita e non si è suicidata, me l’hanno ammazzata. Non so chi, non so perché, ma ho questa terribile sensazione". Sono le poche parole che filtrano dalla bella villa nel centro di Erba dove Lella Donà ormai vive sola. La donna è distrutta, travolta dal dolore e dalla rabbia. Si confida con pochissimi amici di famiglia. Non crede, non vuole credere a tutto quello che dicono in tv e sui giornali. A distanza di sei mesi, nessuno squarcio nello sconcertante mistero che avvolge la scomparsa di sua figlia: Greta Spreafico, 53 anni.

Greta Spreafico, 53 anni. abitava con la madre a Erba, in provincia di Como
Greta Spreafico, 53 anni. abitava con la madre a Erba, in provincia di Como

Dalla notte del 3 giugno non si hanno più notizie. Del suo caso se ne stanno occupando tutti i media e naturalmente le forze dell’ordine. La Procura di Rovigo ha aperto un fascicolo per sequestro di persona. I primi di maggio la donna era partita da Erba, Como, dove viveva con la mamma, per andare nel Delta del Po, a Porto Tolle, in provincia di Rovigo. Greta deve vendere la casa, ottenuta in donazione del nonno materno. Le piange il cuore, ma la casa l’aveva promessa a uno dei suoi cugini (i Donà sono imprenditori immobiliari molto conosciuti nel Delta) dal quale pare avesse già ricevuto un anticipo. Doveva recarsi dal notaio il 6 giugno, per il rogito, ma nello studio non è mai arrivata.

L’ultimo ad averla vista è Andrea Tosi, un giardiniere di Porto Tolle con cui aveva stretto amicizia tramite Facebook. Una persona semplice. Con lei ha trascorso la notte in giro per il Delta a bordo di una Kia Picanto. Anche l’auto è svanita nel nulla. Guidava lui perché - ha detto - "Greta era in confusione, non era lucida". Hanno bevuto una birra al Big Bar. Ma chi conosce Greta dice che non aveva vizi: né alcol, né fumo. Poi, terminato il giro, lei gli avrebbe chiesto di salire in casa. Nessun tentativo di approccio. Greta semplicemente non voleva stare sola.

Aveva paura. Tanta. Una paura che aveva confessato, due mesi prima di sparire, a un investigatore privato brianzolo, Ezio Denti. "Ho pestato i piedi a qualcuno, non ce la faccio più, voglio vivere, sono terrorizzata a morte", ha detto all’uomo. Una richiesta piena di piccole ombre e dubbi. Perché si è rivolta a un investigatore privato e non è andata dai carabinieri o dalla polizia? Ma chi avrebbe voluto farle del male? Ambiente professionale, parenti o pseudo amici? Forse è caduta in qualche tranello, ha detto l’investigatore. Aveva un portafoglio gonfio di banconote da 50 euro quella notte in cui è sparita. Lo suggerisce il giardiniere Andrea al fidanzato di Greta, Gabriele Lietti, rimasto a Erba. A quest’ultimo la donna invia un sms alle 3 del mattino: "Ti amo, buonanotte amore". Poi scompare. Molto strano, perché Greta, che con il suo "ragazzo" aveva un rapporto difficile e complicato, non gli ha mai inviato messaggi del genere.

A proposito, il cellulare, quello sì, è stato ritrovato sul tavolo della cucina della casa di Porto Tolle; la porta d’ingresso chiusa a chiave e le persiane abbassate. Rinvenuta anche una borsetta nera, trovata nella casa di Giulia, la donna che l’ha ospitata appena arrivata a Porto Tolle. Qualcosa è accaduto quella notte nel Delta. Una telecamera ha registrato la targa di una Kia alle 5.18 di mattina. Era quella di Greta. Ma lei era su quell’auto o c’era qualcun altro?

Era una donna fragile, aveva qualche problema di salute. Diceva di essersi intossicata dopo aver inalato materiale ferroso nell’azienda per la quale prestava servizio come chimico. Aveva avviato una causa civile. Ora non lavorava più. Aveva la passione per la musica, cantava per hobby. Chi la conosce bene dice che lei è cambiata quattro anni fa, dalla morte del padre Arialdo, imprenditore tessile. Dopo la chiusura delle aziende di famiglia, Greta aveva lavorato due anni in una società di Basilea, dove aveva perfezionato anche il tedesco. Su di lei resta il mistero e quell’angosciante presentimento di una madre.