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Reddito di cittadinanza Emilia Romagna, la Finanza. "Irregolarità nell'84% dei casi"

La Finanza, nel 246esimo anniversario della sua fondazione, riporta i risultati del 2019 e nei primi mesi del 2020: scoperti 653 evasori totali. Tutti i numeri

La Guardia di Finanza dell'Emilia Romagna

Bologna, 23 giugno 2020 - La Guardia di Finanza celebra oggi il 246° anniversario della sua fondazione. La ricorrenza quest’anno si inserisce in uno scenario particolare, dopo i tragici eventi determinati dall’emergenza pandemica dovuta alla diffusione del Covid-19. La cerimonia di celebrazione, a carattere meramente interno, presieduta dal Comandante Regionale, il generale Giuseppe Gerli, viene tenuta, infatti, in forma volutamente raccolta, alla presenza dei comandanti di reparto e di una rappresentanza di militari, incentrata sul ricordo di tutti i caduti del Corpo.

Anche quest’anno, tuttavia, in occasione della loro festa le Fiamme Gialle riportano i risultati delle attività svolte nel 2019, nonché nei primi cinque mesi del 2020.  

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Attività anno 2019

Nel 2019 l’azione operativa ha prodotto l’esecuzione di 56.334 interventi ispettivi focalizzandosi nel contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali; agli illeciti in materia di spesa pubblica e all’illegalità nella pubblica amministrazione, alla criminalità organizzata e alla criminalità economico-finanziaria. Tutte queste attività sono state svolte attraverso l’aggressione sistematica dei patrimoni illeciti, lo svolgimento di attività investigative (operate sia d’iniziativa sia sviluppando le oltre 5.505 deleghe d’indagine assegnate dalla Magistratura Ordinaria e Contabile e oltre 5.248 quelle portate a conclusione) e l’azione di contrasto ai traffici illeciti e concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica.

Lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali

La lotta all’evasione fiscale si è sviluppata contrastando i fenomeni maggiormente lesivi per il bilancio dello Stato, quali le frodi tributarie, l’evasione fiscale internazionale e l’economia sommersa, che per le loro caratteristiche ed insidiosità richiedono una appropriata azione d’intelligence, analisi di rischio e incisive metodologie d’intervento. In tale ambito sono stati eseguiti, tra verifiche e controlli, 3.973 interventi a tutela degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali, pervenendo alla denuncia di 1.316 soggetti (di cui 12 arrestati) soprattutto per reati fiscali quali l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e la presentazione di dichiarazioni fraudolente. La base imponibile risultata sottratta a tassazione è stata pari a oltre 2 miliardi di euro. 

L’attività di intelligence e di controllo del territorio ha consentito di accendere i riflettori su 64 casi di evasione fiscale internazionale perpetratisi anche mediante l''esterovestizione', caratterizzata da fittizi trasferimenti all’estero della residenza di persone fisiche e/o di società. Solo in tale comparto è stata rilevata una base imponibile sottratta a tassazione pari a circa 153 milioni di euro. Per quanto concerne l’Iva (la cui evasione è pari a quasi 400 milioni di euro) particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 264 i casi scoperti di evasione, persino mediante società 'cartiere' o 'fantasma', anche attraverso indebite compensazioni, con una maggiore imposta constata Iva pari a 225.229.552 euro. Sono stati scoperti 653 'evasori totali' che hanno evaso complessivamente 240.187.641 euro.

La lotta al lavoro sommerso, invece, ha prodotto l’individuazione di 471 datori di lavoro che hanno impiegato 1.931 lavoratori irregolari; 565 sono risultati i lavoratori “'n nero'. Costante è stata, inoltre, l’azione di 'aggressione' ai patrimoni riconducibili ai responsabili delle frodi fiscali scoperte che ha condotto al sequestro di disponibilità finanziarie per oltre 100 milioni di euro. Nel contempo è stata richiesta all’Autorità Giudiziaria l’emissione di ulteriori provvedimenti di sequestro per circa 704 milioni di euro. Particolarmente efficace, infine, si è rivelata l’azione di servizio volta al contrasto alle frodi nel settore delle 'accise'. In tale ambito sono stati effettuati 241 interventi e denunciati 7 soggetti nonché sottoposti a sequestro 138.793 chili di prodotti energetici, con un relativo consumo in frode accertato di 792.424 chilogrammi.

Fortemente intensificate anche le indagini contro il commercio internazionale della fauna e della flora in via di estinzione: nel 2019 i Reparti emiliano-romagnoli hanno eseguito, negli spazi doganali, 688 controlli, partecipando, alle principali operazioni internazionali congiunte nel settore.

Contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e all’illegalità nella pubblica amministrazione

Accanto alla tradizionale lotta all’evasione fiscale e contributiva, la Guardia di Finanza dell’Emilia Romagna ha consolidato lo sforzo operativo nel settore della 'tutela della spesa pubblica'. L’azione operata in tale ambito si è concretizzata nell’esecuzione di oltre 1.400 interventi. Le operazioni hanno portato alla scoperta di casi di indebite richieste di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per oltre 15 milioni di euro, con la denuncia di 30 persone. A seguito delle 410 indagini ed interventi conclusi nell’anno per reati contro la Pubblica Amministrazione (quali corruzione, concussione e peculato), sono stati deferiti 52 individui, di cui 6 tratti in arresto. Sono attività, quelle sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati danni per circa 35 milioni di euro, a carico di 155 soggetti. I circa 700 controlli volti a verificare la sussistenza dei requisiti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate e per l’esenzione del ticket sanitario, hanno evidenziato una percentuale di irregolarità pari al 54% dei casi, con un numero di denunciati pari a 27.

Con specifico riguardo al comparto della spesa previdenziale, le frodi più consistenti hanno interessato prestazioni assistenziali (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre), con oltre 1 milione di euro di indebite percezioni. I 13 controlli volti alla verifica dei requisiti per l’ottenimento del reddito di cittadinanza hanno sortito una percentuale di irregolarità pari all’84,62%, con 7 denunce. Nel più generale settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate 102 persone per reati in materia di appalti (sono stati controllati appalti pubblici per un ammontare complessivo di oltre 106 milioni di euro, da cui sono emerse irregolarità per oltre 75 milioni di euro) e di corruzione. Nel complessivo comparto del contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica sono stati eseguiti sequestri per oltre 16 milioni di euro.

Contrasto alla criminalità organizzata ed alla criminalità economico-finanziaria

L’impegno della Finanza ha portato ad eseguire 96 investigazioni di natura economico-patrimoniale, a carico di soggetti condannati e indiziati di appartenere ad associazioni mafiose o dei loro prestanome, che hanno prodotto accertamenti nei confronti, complessivamente, di 543 soggetti (334 persone fisiche e 209 società). In tale ambito è stato possibile sottoporre a sequestro beni mobili ed immobili (auto, motoveicoli, appartamenti, capannoni industriali), nonché quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore di circa 30 milioni di euro e formulare proposte di sequestro, al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, per ulteriori 218 milioni di euro.

Inoltre, si è pervenuti alla confisca di beni mobili e immobili, nonché di quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 322 milioni di euro. Il dispositivo 'antimafia' è stato altresì esteso ai soggetti connotati da pericolosità economico-finanziaria (ossia coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc..) e ciò ha consentito, complessivamente, di effettuare 38 accertamenti e sottoporre a sequestro beni per un valore di oltre 11 milioni di euro, formulare proposte di sequestro, al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, per circa 82 milioni di euro e pervenire alla confisca di beni per un controvalore di oltre 22,5 milioni di euro.

Sono stati eseguiti 4.260 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai prefetti, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. Le indagini nel settore della polizia economica hanno consentito di individuare oltre 46 milioni di euro oggetto di riciclaggio con la denuncia di 60 persone e sequestri per circa 51 milioni di euro. Inoltre è stato accertato autoriciclaggio per circa 97 milioni di euro nei confronti di 55 soggetti deferiti e operati sequestri, anche in questo caso, per circa 51 milioni di euro. Nelle inchieste svolte nei settori dei reati societari e fallimentari sono stati denunciati 355 soggetti ed operati sequestri di beni per un valore pari a oltre 182 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di circa 225 milioni di euro. I controlli svolti presso i porti e gli aeroporti, in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, ai fini della verifica del rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta, hanno permesso di intercettare valori pari a circa 4,2 milioni di euro, verbalizzare 234 soggetti per 8 avere trasportato valuta in eccedenza rispetto al limite consentito, nonché di sequestrare valori per oltre 76.500 euro. Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati infine denunciati 123 individui, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 270 mila di euro.

Lotta alla contraffazione, alla pirateria audiovisiva ed informatica

In tale ambito, che comprende anche la tutela del “made in Italy” e la sicurezza dei prodotti posti in commercio, sono state denunciate 200 persone. I prodotti illegali sequestrati sono stati circa 9,5 milioni, perché contraffatti, 'piratati', pericolosi o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza. Nello specifico sono stati eliminati dal mercato 2.154.000 beni di consumo, 7.096.268 capi di abbigliamento oltre a 244.000 apparecchi elettronici e giocattoli.

Contrasto al gioco illegale

Su 318 interventi effettuati su sale giochi e centri di scommesse, sono state riscontrate irregolarità nel 12% dei casi. In tale comparto, sono state concluse 15 deleghe di indagini di polizia giudiziaria (8 in materia di giochi illegali e 7 in tema di scommesse illegali).

Lotta ai traffici di droga, di merci di contrabbando e valuta falsa

Sono stati sequestrati circa 930 chilogrammi di droga a carico di 606 persone, 103 delle quali arrestate. In occasione dei 185 interventi contro le frodi doganali e il traffico di sigarette di contrabbando, sono stati sequestrati 689 chili di tabacchi lavorati esteri, con la denuncia di 30 soggetti (di cui 25 arrestati) e la verbalizzazione di tributi evasi per oltre 3 milioni di euro. Nell’attività di contrasto al falso monetario sono state sequestrate banconote false per un valore complessivo di oltre 230.000 euro, nonché verbalizzati 123 soggetti.

Concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica

Nel generale contesto del concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, rientrano anche gli eventi di respiro internazionale caratterizzati dalla contemporanea presenza di numerose autorità estere. In particolare, nel corso del 2019, i reparti specializzati hanno partecipato a 52 dispositivi interforze per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Attività anno 2020

Nei primi cinque mesi del 2020, l’Emilia Romagna ha affrontato una delle prove più delicate e difficili, risultando tra le regioni a più alta diffusione di contagi da coronavirus. Nel contesto pandemico, i reparti emiliano-romagnoli hanno operato, fin dai primissimi giorni, mettendo in campo nei mesi di lockdown una media giornaliera di oltre 400/500 militari, che hanno dato corso ad oltre 58.000 controlli a persone (di cui oltre 300 in mare) e ad oltre 67.000 controlli ad esercizi commerciali (quasi 262 sono risultati i soggetti, a vario titolo, denunciati per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza, di cui 2 arrestati).

In conformità alle specificità della Guardia di Finanza, sono stati, inoltre, effettuati numerosi interventi operativi, che hanno portato al sequestro di ingenti quantitativi di dispositivi di protezione individuale (quasi 2 milioni di mascherine di ogni tipo), circa 205.000 confezioni di gel disinfettanti/spray igienizzanti, circa 18.000 pezzi di altro materiale (guanti in lattice, parti di dispositivi medici di ventilazione, visiere protettive facciali, prodotti farmaceutici).

Direttamente connessa alle attribuzioni del Corpo è stata la collaborazione con le Prefetture, che si è sostanziata in accertamenti tesi alla verifica delle comunicazioni inoltrate all’Autorità di pubblica sicurezza per dimostrare l’esistenza di una relazione economico-commerciale di alcune attività d’impresa con quelle appartenenti alle filiere ritenute essenziali, ai sensi delle norme sul lockdown, e quindi autorizzate a rimanere in attività nel periodo di chiusura. Sono stati condotti accertamenti nei confronti di oltre 12.000 aziende accertando irregolarità in 400 casi.

A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.

Con riguardo al contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico del Paese, nei primi cinque mesi del 2020 sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di 233 soggetti (100 persone fisiche e 133 persone giuridiche), con beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie, di valore pari a circa 49 milioni di euro, proposti all’autorità giudiziaria per il sequestro. I provvedimenti di sequestro e confisca operati in applicazione della normativa antimafia hanno invece raggiunto, rispettivamente, la quota di oltre 21,5 milioni di euro e di oltre 1,6 milioni di euro.

Incessante, anche su questo fronte, si è rivelata la collaborazione istituzionale coi prefetti, attraverso l’esecuzione di 1.569 accertamenti a seguito di richieste pervenute. L’impegno profuso in tale comparto operativo si è concretizzato con il sequestro di beni per un valore di circa 37 milioni di euro a seguito di 31 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. A oltre 315mila euro ammontano, altresì, complessivamente i sequestri operati nei confronti di soggetti ritenuti responsabili del reato di usura.