BENEDETTA IACOMUCCI
Cronaca

Il Covid fa di nuovo paura, ospedali già in crisi. A Pesaro sale operatorie aperte solo per le urgenze

A Torrette raggiunta la saturazione, si parla già di cambiare organizzazione. Il vero problema? Le vaccinazioni: neanche 20mila marchigiani immunizzati

Ancona, 13 dicembre 2023 – Ritorno al passato. Si guardano i bollettini. Si parla di curve e contagi, vaccini e Open day. Si rispolverano insomma i vecchi riti archiviati senza troppi rimpianti nell’ottobre del 2022, ma che ora impongono una rinnovata attenzione. Perché il monitoraggio dei casi Covid nelle ultime settimane ha mostrato un deciso balzo, del quale occorre tener conto. Soprattutto negli ospedali, dove ancora non è partita la rivoluzione dei reparti, con spostamenti e accorpamenti, ma dove comunque si sta in uno stato di preallarme.

Nadia Storti, direttore generale dell’Ast 1
Nadia Storti, direttore generale dell’Ast 1

In provincia di Pesaro e Urbino, ad esempio, la direzione generale dell’Ast1 ha disposto dall’altroieri la riduzione degli interventi chirurgici, salvaguardando solo urgenze, patologie oncologiche e i codici non differibili.

Una scelta dettata proprio dalla necessità dichiarata di recuperare personale medico e infermieristico per far fronte alla recrudescenza dei contagi. Nel Pronto soccorso dell’ospedale di Pesaro, dicono fonti interne, si viaggia a una media di 6 ricoveri al giorno per Covid.

Mentre ad Ancona il Pronto soccorso di Torrette ha raggiunto ieri la saturazione dell’area Covid, con ben 12 casi seguiti tanto che c’è chi ipotizza "un ritorno al passato", con la necessità di modificare l’assetto operativo.

Quanto ai dati (l’ultimo bollettino disponibile è quello della settimana dell’8 dicembre) i nuovi marchigiani positivi dal 29 novembre al 5 dicembre sono stati 1.514 (erano 1195 la settimana prima). Il tasso di incidenza su 100mila abitanti è passato da 57 a 73. Ma spesso la positività non equivale all’essere malati, quindi è l’impatto sugli ospedali a dover essere monitorato. In tutte le strutture ospedaliere della regione, bern 247 sono i posti letto occupati da malati Covid (erano 174 la settimana prima).

La stragrande maggioranza (243) occupa però reparti non intensivi: si tratta perlopiù di anziani con altre patologie che arrivano in Pronto soccorso e si scoprono anche positivi. Solo 4 i posti letto occupati in terapia intensiva.

Dice Nadia Storti, direttore generale dell’Ast 1, l’azienda sanitaria di Pesaro e Urbino: "Al momento i positivi in ospedale sono ricoverati per altre patologie – spiega –. Ce ne sono in medicina e chirurgia. Ma non siamo a livelli di emergenza e di sicuro non nella fase in cui occorre disporre l’isolamento". Niente aree Covid, insomma, a meno che la situazione non peggiori, ovviamente.

Di fronte a questo scenario, è chiaro che un alleato importante sarebbe il vaccino, ma la campagna vaccinale decisamente non decolla. In base al sito del ministero della Salute, in tutte le Marche, un milione e mezzo di abitanti, sono state effettuate solo 17.557 vaccinazioni. Ad essersi vaccinati sono stati 6.183 over 80 e 5.682 nella fascia 70-79. Decisamente pochi perché lo scudo sia realmente efficace.

"Il problema dello scarso numero di vaccinazioni – spiega il dottor Augusto Liverani, direttore Igiene e Sanità Pubblica dell’Ast 1 – è conseguente alla poca adesione dei medici di base, meno della metà, anche se poi chi vaccina viaggia su numeri piuttosto alti. Per quanto ci riguarda, i posti che possiamo mettere a disposizione non sono elevatissimi, ma siamo presenti in tutti i centri territoriali e molto probabilmente, entro la fine dell’anno, faremo degli open day in tutti i distretti per dare la possibilità a chiunque di accedere liberamente in alcuni ambulatori che verranno messi a disposizione".

Open day, su input della Regione, si stanno organizzando in tutte le Marche.