Influenza, la curva torna a salire: il report Iss

Tra il 7 e il 13 marzo si stimano circa 226mila casi. Tamponi positivi al 50%: 25% al Covid e 25% a virus influenzali

I rischi per chi contrae Covid e influenza insieme

I rischi per chi contrae Covid e influenza insieme

Bologna, 17 marzo 2022 - I riflettori sono puntati da due anni solo sul Covid, che in questi giorni purtroppo vede un aumento dei casi (qui l'ultimo bollettino dell'Emilia Romagna), ma il fatto è che in Italia è tornata a crescere anche l'influenza comune. L'ultimo bollettino Influnet dell'Iss (Istituto superiore di sanità) testa il livello delle sindromi simil influenzali, Covid compreso. "Nella decima settimana del 2022", quella tra il 7 e il 13 marzo, "la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali è di nuovo sopra la soglia epidemica". Nel periodo in esame l'Iss stima "circa 226mila casi, per un totale di circa 4 milioni e 786mila a partire dall'inizio della sorveglianza". 

Influnet: i dati di Covid e influenza

Il valore complessivo di incidenza delle sindromi simil-influenzali è pari a "3,82 casi per mille assistiti". E "in quest'ultima settimana - si legge nel report - ne sono in parte responsabili anche i virus dell'influenza: circa la metà dei tamponi analizzati dalla rete dei laboratori di Influnet è positivo, 25% ai virus influenzali e 25% a Sars-CoV-2". 

Influenza, come colpisce per fasce d'età 

"In tutte le fasce di età l'incidenza delle sindromi simil-influenzali è in lieve aumento - rilevano i medici sentinella, 713 quelli che hanno inviato i dati nel periodo 7-13 marzo - maggiormente in quelle pediatriche".  Nel dettaglio: - 0-4 anni l'incidenza è pari a 11,82 casi per mille assistiti - 5-14 anni è di 5,06 casi/mille - 15 ai 64 anni è di 3,62/mille - over 65 di 1,55/mille. 

Influenza, la mappa delle regioni

Il report sottolinea che nella decina settimana dell'anno, il livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali è sopra la soglia basale (3,16 casi per mille assistiti) in 10 regioni: Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Puglia, Sicilia, Sardegna. Valle d'Aosta e Calabria non hanno attivato la sorveglianza, segnala l'Iss evidenziando che "l'incidenza osservata in alcune regioni è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato i loro dati".