Influenza 2020, il clima sposta il picco. "Nelle Marche sarà a febbraio"

Intervista al segretario regionale dei medici di famiglia, Massimo Magi: "Con i mutamenti delle temperature cambiano anche i tempi del virus"

Influenza, picco a febbraio (Foto De Pascale)

Influenza, picco a febbraio (Foto De Pascale)

Ancona, 20 dicembre 2019 - I medici di base, o di famiglia come forse sarebbe giusto chiamarli, rappresentano la prima forma di protezione per i cittadini, specie nell’affrontare le problematiche legate all’influenza. Una rete fondamentale che ha il polso della situazione e fornisce una serie di servizi insostituibili. In questo periodo dell’anno, alla vigilia del primo picco di casi influenzali, ci si prepara ad affrontare il fenomeno. Ne parliamo con Massimo Magi, segretario regionale della Fimmg, la Federazione Italiana Medici di Famiglia.

Leggi anche Sintomi, vaccino e prevenzione

Magi, quanto manca al picco di casi di influenza nel nostro territorio? "Siamo in ritardo, i mutamenti prodotti dal cambiamento climatico iniziano a farsi sentire anche su questo fronte. Il primo periodo di emergenza dovrebbe essere attorno alla 52esima settimana dell’anno, ossia dalla vigilia di Natale fino a Capodanno".

Quindi sta dicendo che anche l’influenza ha modificato i suoi tempi? "Esatto e questo trend i cittadini marchigiani lo stanno vivendo da alcuni anni a questa parte. In passato l’influenza colpiva soprattutto tra fine dicembre e gennaio, adesso la fase più delicata si è spostata in avanti di circa un mese, tra gennaio e febbraio, e c’è dell’altro".

Cioè? "Le conseguenze del virus influenza di quest’anno potrebbero arrivare molto in là, con uno dei picchi attorno alla 10ma-12ma settimana del 2020, stiamo parlando cioè tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo".

Il meteo e le temperature attuali non aiutano certo, è così? "Certo, lei prenda le temperature di questi giorni, sono miti, ormai a dicembre non fa più freddo come una volta e il fenomeno si sta spostando in avanti. Adesso, basta un cambio repentino della temperatura, magari un’escursione termica improvvisa e i danni saranno evidenti nei confronti della popolazione più indifesa, penso a bambini ed anziani. Mi aspetto un forte aumento delle patologie da raffreddamento".

Il virus avrà un impatto particolarmente duro rispetto a quelli degli anni passati? "Pare di no, non dovrebbe essere una forma troppo pesante, nella norma rispetto agli anni precedenti".

Le vaccinazioni come sono andate quest’anno? "Molto bene direi, specie quella a venti giorni. In Italia e nelle Marche i valori sono in costante risalita, attorno al 70-75%, sempre tra i più bassi in Europa, ma meglio rispetto al periodo 2011-2012, quando le campagne no-vax hanno fatto danni e abbassato le soglie delle vaccinazioni anche sotto il 50%".