Italia bianca ma le restrizioni restano. Raffica di ordinanze contro la movida

Da domani (lunedì 21 giugno) cambia il colore dell’emergenza (eccetto in Valle d’Aosta). Agli enti locali il compito di frenare gli eccessi

Controlli anti-movida

Controlli anti-movida

Non è come schiacciare un bottone. Nell’Italia da domani praticamente tutta bianca (eccetto la Valle d’Aosta), la riconquista della normalità è tutto meno che automatica. Lo Stato libera i cittadini da coprifuoco e restrizioni, ma l’energia repressa da 15 mesi di cattività pandemica appare talvolta incontenibile. Una dimensione sociale scivolosa, specie per i giovani: fuori allenamento sul piano della libertà, però tentati dagli eccessi. Senza dimenticare le ragioni parallele degli esercenti massacrati dal Covid e ora pronti a maratone all’ultimo cocktail.

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Così, in autotutela e con riflesso d’ordine, tocca ai sindaci agire dal basso e ai dispositivi prefettizi vigilare: ordinanze anti movida, chiusura di locali, controlli a tappeto. Un proibizionismo antagonista che ribalta gli schemi e mobilita l’ultimo livello istituzionale. La battaglia regolatoria contro gli assembramenti – che a volte degenerano in risse con bollettini gravi, quando non in veri e propri assalti alle forze di polizia – nasce certamente da motivazioni sanitarie, ma poi finisce – quasi ovunque – per illuminare un difficile equilibrio, tutto da trovare, tra cultori di notti magiche e custodi del decoro largamente inteso. Intanto l’incontenibile voglia di sballo, il caldo dell’estate alle porte e l’effetto azzurri agli Europei di calcio moltiplicano le preoccupazioni dei controllori.

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A Roma, nel giorno di Italia-Galles e dopo una raffica di sospensione di licenze per violazioni anti Covid, controlli serrati sono previsti a San Lorenzo, Trastevere, Ponte Milvio. Numero chiuso a Campo de’ Fiori e Pigneto. Sono attivi i varchi in entrata e in uscita dalle piazze del divertimento, con accessi contingentati a Fontana di Trevi e Piazza di Spagna. Anche Venezia rinnova in questo weekend l’ordinanza anti movida. In alcune zone del centro la somministrazione di alimenti e bevande è consentita solo al tavolo. Permane il divieto assoluto di alcolici da asporto dopo le 21.

Nella riviera adriatica, dopo le risse e i vandalismi degli ultimi weekend, Milano Marittima prova ad arginare i gruppi di giovani allo sbando: nei locali solo musica soffusa; consumo di alcolici vietato in strada; stop al trasporto di bevande alcoliche dalle 21 alle 6 del giorno successivo (divieto esteso a tutte le 24 ore per i minori). Provvedimenti analoghi sono attuati a Comacchio e nei Lidi ferraresi. A Cesenatico divieto di vendita di alcolici da asporto nei weekend dopo le 18.

Bologna proroga al 31 luglio lo stop alla vendita di bevande alcoliche, dalle 18 alle 6 del giorno successivo, per gli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto, mentre a Modena, fino al 31 luglio, gli alimentari del centro dovranno restare chiusi dalle 21 alle 5 (fascia in cui sarà vietata anche la distribuzione automatica). Nelle Marche, finalmente da domani in zona bianca, Pesaro pianifica controlli anti assembramento nel lungomare, in particolare nelle zone della movida (Viale Trieste, Baia Flaminia e Sottomonte). Il faro delle forze dell’ordine è puntato su tutti i locali, anche quelli meno centrali. L’eventualità che spuntino discoteche su piste improvvisate piste, è già caso di scuola. Ad Ancona il nuovo locale la Banchina, aperto a inizio giugno nell’area del porto, è sanzionato con cinque giorni di chiusura dopo le decine di ragazzi filmati a ballare all’aperto ammassati e senza mascherina.

A Sarzana, in Liguria, musica nei locali al massimo fino alle 23, obbligo di servizio al tavolo dopo le 24 e chiusura di tutti i locali alle 2: quasi un coprifuoco cittadino. Perugia prova a riprendersi dalla zuffa tra giovanissimi a cinghiate, con tanto di Daspo urbani come inevitabile misura di contrasto. A Pisa lo stop all’asporto di alcolici dalle 17 alle 24 è contestato dai giovani lasciando in strada tappeti di bottiglie e cocci. Domani la Toscana diventa bianca, ma Firenze manterrà la limitazione degli accessi nelle aree più calde e l’obbligo di servizio degli alcolici al tavolo, dalle 21 alle 5, nei fine settimana.