Italiane bloccate in Perù dopo i disordini: "Aiutateci, siamo senza bagno né soldi"

I messaggi di Giulia Opizzi di Cesenatico, Martina Meoni di Firenze, Federica e Lorenza Zani di Faenza e Lugo: "Stiamo chiuse nel bus". Farnesina al lavoro

Ravenna, 14 dicembre 2022 - Giulia Opizzi, 21 anni di Cesenatico, Martina Meoni 25 anni di Firenze, e Federica e Lorenza Zani, residenti fra Lugo e Faenza: ecco chi sono le quattro ragazze italiane bloccate da un giorno su un autobus di linea che avrebbe dovuto portarle dal Perù alla Bolivia. Purtroppo, prima di arrivare al confine, il loro mezzo è stato bloccato dalle proteste scatenate dopo il tentativo di golpe che ha portato all'arresto del presidente (ormai ex) Pedro Castillo. A seguito di ciò si sono scatenate violente proteste pro e contro Castillo e il Paese sudamericano si trova in un momento molto delicato.

Aggiornamento Ragazze bloccate in Perù, confinata in ostello mentre il Paese è in rivolta

Le foto delle vacanze in Perù delle ragazze italiane bloccate
Le foto delle vacanze in Perù delle ragazze italiane bloccate

Assieme alle quattro giovani italiane c'è una cinquantina di persone, molti sono stranieri: cileni, americani, colombiani, argentini, giapponesi. L'autobus è stato fermato dai manifestanti nel villaggio di Checacupe: a bloccare la loro strada una fila di almeno 5 chilometri formata da mezzi incolonnati. Le famiglie delle quattro italiane sono in cotatto con il ministero degli Esteri che ha stabilito un contatto con l'ambasciata italiana a Lima. Il personale diplomatico si sta attivando, anche se - come detto - la situazione è molto delicata.

Proteste in Perù, bloccate anche quattro italiane
Proteste in Perù, bloccate anche quattro italiane

Chi sono le quattro italiane

Giulia Opizzi, 21 anni, è nata a Cesena e residente a Cesenatico dove lavora come cuoca. Federica Zani, 34 anni, lavora come barista a Faenza, è nata a Lugo e ha abitato a lungo a Barbiano di Cotignola, dove è molto nota. La sorella, Lorenza Zani, 26 anni, lavora come architetta a Lugo. L'unica non romagnola è Martina Meoni 25 anni, che vive a Firenze dove fa la barista.

l sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli ha parlato con la mamma di Giulia: la famiglia è in contatto con il consolato e la Farnesina, "in attesa di capire come evolve la situazione. Le famiglie e le ragazze sono preoccupate ma serene".

Il racconto: senza bagno né soldi

"Per ora stiamo bene, cerchiamo di stare il più possibile sull'autobus che è stato bloccato con cumuli di sabbia e rocce. Siamo bloccate da lunedì notte - raccoglie Giulia Opizzi -: a bordo c'erano tanti italiani ma molti hanno deciso di partire a piedi". Una situazione che si sta rivelando difficile anche per usare i servizi igienici, lavarsi o mangiare: "Qui non possiamo usare le carte di credito e in molti hanno finito i soldi", spiega Giulia. "Ci sono alcuni market ma non sappiamo se il denaro ci basterà".

"E' come se fossimo sequestrate, il dialogo con la popolazione è impossibile", spiegano ui social. "Stavamo andando in Bolivia dal Perù: facciamo un percorso che richiede qualche mese attraverso Perù, Bolivia, Cile e Argentina. Ma ora siamo ferme qui, anche parlare con la popolazione è difficile: usano ancora la lingua antica peruviana. C'è gente che non ha più soldi per mangiare, persone che non riescono a tornare a casa, a prendere un aereo perché cancellati, bambini, non fanno passare ambulanze e siamo senza servizi igienici. La polizia inesistente perché impegnata in città - raccontano le italiane nei loro appelli social - Abbiamo provato a dialogare con i manifestanti ma non si smuovono. Molte persone non hanno più soldi! C'è chi lascia i soldi nel bagno per chi ne ha bisogno. Dormiamo in autobus".

La Farnesina al lavoro

L'Ambasciata è in contatto con le connazionali e i loro familiari e con la polizia locale. L'Unità di Crisi della Farnesina, che monitora costantemente la situazione nel Paese, raccomanda la massima cautela ai connazionali presenti in Perù

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