Italo Toni e Graziella De Palo, scomparsi 39 anni fa. La procura riapre le indagini

Svolta sul caso del reporter sassoferratese e della sua collega capitolina, di cui si persero le tracce il 2 settembre 1980 a Beirut

Il reporter sassoferratese Italo Toni e Graziella De Palo scomparsi a Beirut nel 1980

Il reporter sassoferratese Italo Toni e Graziella De Palo scomparsi a Beirut nel 1980

Sassoferrato (Ancona), 11 dicembre 2019 - Trentanove anni dopo quelle morti misteriose sulle quali non è mai stata fatta del tutto chiarezza, la Procura di Roma decide di riaprire le indagini. Torna sotto la lente di ingrandimento del Tribunale il caso della reporter sassoferratese Italo Toni e della sua collega capitolina Graziella De Palo, di cui si persero le tracce il 2 settembre 1980 a Beirut. I due erano da pochi giorni arrivati in Libano per alcuni servizi giornalistici, fino a quella drammatica mattinata in cui lasciarono l'hotel e nessuno ebbe più modo di rivederli. Mai sono stati ritrovati i corpi privi di vita dei reporter, con ogni probabilità finiti nella trappola di un rapimento di un clan del posto.

L'inchiesta venne archiviata nel 1984 quando l'allora presidente del Consiglio, Bettino Craxi, appose il segreto di Stato, che nel 2014 fu parzialmente rimosso. «Dopo decenni la Procura ha deciso, in presenza di nuovi elementi, di riaprire le indagini: prendiamo atto con soddisfazione di questa notizia e ci auguriamo che si arrivi a portare finalmente verità e giustizia in uno dei misteri più intricati della recente storia d'Italia».

Lo affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi, la Federazione nazionale della stampa. «La decisione della Procura – aggiungono Lorusso e Giulietti – conferma la necessità di non spegnere mai i riflettori su vicende come questa. In nessun caso il tempo può far venire meno la richiesta di verità e giustizia». Una decisione per certi versi a sorpresa della Procura che ridà speranza anche ai i familiari del giornalista sentinate e della sua collega, ancora alla ricerca di una ricostruzione più completa dei fatti e soprattutto di motivazioni e movente che hanno portato al rapimento. Peraltro nel 2018 il Comune di Sassoferrato ha deciso di rendere omaggio, ancora una volta, ai due giornalisti intitolando alla loro memoria la parte a monte del parco della Rimembranza, un giardino alberato delimitato da due vialetti paralleli situato in rione Castello. Un'intitolazione che rappresenta un segno tangibile di come anche l'ente pubblico locale abbia sempre voluto essere parte attiva nel ricordo del suo concittadino e dell'altra giornalista. Ma anche ad inizio settembre di quest'anno a Sassoferrato si è tenuta un'iniziativa pubblica in cui cittadini, enti ed associazioni hanno esternato la loro richiesta di verità su uno dei più datati misteri d'Italia.